Sovrano a soli cinque anni (1715-1774) e abituato sempre a sottostare al rigido cerimoniale di corte e a sottomettersi al giudizio e ai pareri dei ministri, Luigi era un uomo timido e riservato, che preferiva vivere ritirato nei suoi appartamenti di Versailles, dove la corte non era ammessa.
Sposato a quindici anni con Maria Leczinska, figlia del vecchio re di Polonia e più anziana di lui di sei anni, ne fu sempre innamorato, anche se non disdegnò di circondarsi di donne affascinanti, che ricoprirono, ad una ad una, il ruolo di amante ufficiale del re. Ai piaceri letterari dei salotti il re preferì sempre le conversazioni con esperti di amministrazione, di economia, di fisica, di ingegneria e di botanica. Era egli stesso un buon matematico e non trascurava di informarsi sulle recenti innovazioni scientifiche, tanto che ordinò la creazione di un’Accademia di Chirurgia, dotata di un anfiteatro per gli studi anatomici e di una scuola dove i medici potessero fare pratica. Anche le arti francesi vissero in quest’epoca uno dei maggiori momenti di splendore e lo stesso sovrano, profondamente amante dell’arte, dette il proprio nome ad uno stile, lo "stile Luigi XV", caratterizzato dalla nascita e dallo sviluppo del rococò.
Jeanne-Antoinette Poisson, futura marchesa di Pompadour, nacque a Parigi nel 1721. A darle un’educazione raffinata e squisitamente mondana provvide l’amante della madre, che fece di lei una regina dei salotti, prima di maritarla, nel 1741, al nipote Guglielmo Lenormant, donandole il castello d’Étoiles. Nel 1745, dopo essere stata nominata marchesa di Pompadour, fu presentata a corte grazie alle buone conoscenze nel mondo dell’alta finanza, e, con ostinata determinazione, riuscì a conquistare il re Luigi XV, divenendo la sua amante ufficiale, per sette anni, e, per un ventennio, il suo consigliere spirituale e politico.
Accordò protezione ad artisti, filosofi e scrittori come Montesquieu, Rousseau, d’Alembert e Voltaire e fece in modo che la pubblicazione dell’Enciclopedia continuasse, nonostante il decreto di soppressione.
La sua ingerenza nella politica estera costò tuttavia molto cara al paese. Fu lei a suggerire l’alleanza austro-francese contro la Prussica, che scatenò la Guerra dei Sette Anni, e si ostinò nelle sue posizioni anche dopo le disfatte subite dai generali dell’esercito di Luigi XV, che ella stessa aveva scelto. Morì nella reggia di Versailles nel 1764, all’età di quarantatré anni.
Morto nel 1715 il Re Sole, la sua volontà di fare di Versailles la reggia più splendida d’Europa non venne meno coi suoi successori. La grandiosità degli ambienti e la ricchezza delle decorazioni e degli arredi, ai quali concorsero i maggiori talenti artistici di Francia, rivelano il fasto della corte di Luigi XIV ed il gusto raffinato dei suoi successori, permettendo altresì di seguire la nascita e l’evoluzione del rococò francese. Luigi XV era timido, non amava le cerimonie ufficiali e preferiva ritirarsi nei piccoli Gabinetti di studio privati, ambienti confortevoli e raffinati, ricavati nel 1735 dalle sale che davano sull’ala destra della corte di Marmo. A Versailles, non furono realizzati mutamenti strutturali consistenti: era già stato fatto tutto e a dismisura. Nel parco, a fianco del Grande Trianon in ceramica voluto dal Re Sole, apparve però il Piccolo Trianon, fatto costruire nel 1774 per l’amante in carica, la Marchesa de Pompadour.
Il successore sul trono di Francia, Luigi XVI, non si sentiva a proprio agio a Versailles. Preferì così ritirarsi nel grande salone del primo piano, che diventò la sua biblioteca, mentre sugli altri tre piani del castello e sulle mansarde sistemò i propri laboratori per la lavorazione del ferro e l’orologeria, nonché per lo studio della fisica e della geografia. Innamorato però della natura, si fece allestire nuovamente il vasto parco, dandogli l’aspetto attuale. Sua moglie, Maria Antonietta, preferiva invece il Piccolo Trianon, trasformato completamente in questi anni dall’architetto Richard Mique (1728-1794).