Unesco
La cultura come strumento di pace
L'Unesco è l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura, istituita a Parigi il 4 novembre 1946. La sua costituzione avvenne in un clima ancora scosso dalle atrocità e dalle perdite umane prodotte dalla seconda guerra mondiale, nella generale consapevolezza che gli accordi politici ed economici fossero insufficienti per costruire una pace duratura.
Secondo gli Stati appartenenti all'Onu, una pace duratura deve essere fondata sull'educazione, sulla scienza, sulla cultura e sulla collaborazione fra nazioni, al fine di assicurare il rispetto universale della giustizia, della legge, dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali che la Carta delle Nazioni Unite riconosce a tutti i popoli, senza distinzione di razza, di sesso, di lingua o di religione.
Il preambolo della convenzione che istituisce l'Unesco esprime pienamente questo intento dei membri fondatori:
«I Governi degli Stati membri della presente Convenzione, in nome dei loro popoli, dichiarano: che, poiché le guerre nascono nella mente degli uomini, è nello spirito degli uomini che devono essere poste le difese della pace».
Gli obiettivi concreti dell'Unesco
Fin dalla sua origine e via via rispondendo nel tempo alle esigenze di un mondo e di una società in cambiamento, l'Unesco ha promosso il dialogo interculturale, il rispetto dell'ambiente e le buone pratiche dello sviluppo sostenibile. Gli obiettivi da perseguire in tale direzione possono essere così sintetizzati:
• promuovere l'educazione in modo che ogni bambina, bambino, ragazzo o ragazza, abbia accesso a un'istruzione di qualità come diritto umano fondamentale e come requisito essenziale per lo sviluppo della personalità;
• costruire la comprensione interculturale anche attraverso la protezione e la salvaguardia dei siti di eccezionale valore e bellezza iscritti nel Patrimonio Mondiale dell'Umanità;
• perseguire la cooperazione scientifica per rafforzare i legami tra le nazioni e le società al fine di monitorare e prevenire le catastrofi ambientali e gestire le risorse idriche del pianeta;
• proteggere la libertà di espressione come condizione essenziale per garantire la democrazia, lo sviluppo e la tutela della dignità umana.
Attualmente l'Unesco «lavora per creare politiche in grado di affrontare le problematiche sociali, ambientali economiche secondo i valori dello sviluppo sostenibile attraverso programmi volti alla promozione del dialogointerculturale, all'accesso universale alle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione e alla diffusione della conoscenza scientifica al fine di prevenire gli effetti negativi dei cambiamenti climatici».
La tecnica delle liste
Tra le missioni principali dell'Unesco vi sono l'identificazione, la protezione, la tutela e la trasmissione allegenerazioni future del patrimonio culturale e naturale di tutto il mondo.
La tutela del patrimonio culturale e naturale si fonda sulla tecnica delle liste. È stata cioè istituita una lista del patrimonio mondiale, nella quale sono iscritti i siti di eccezionale valore universale, sia per il patrimonio culturale sia per quello naturale.
A essa è stata anche affiancata una lista del patrimonio mondiale a rischio che include i beni minacciati da pericoli di distruzione e per i quali è richiesto l'intervento nazionale e internazionale.
La più importante e conosciuta Convenzione Unesco è sicuramente quella per la protezione del patrimonio mondiale, culturale e naturale del 1972, che contiene la classificazione dei beni iscritti nella lista del Patrimonio Mondiale classificandoli come segue.
1. Patrimonio culturale, in cui sono compresi:
• i monumenti: opere architettoniche, plastiche o pittoriche monumentali, elementi o strutture di carattere archeologico, iscrizioni, grotte e gruppi di elementi di valore universale eccezionale dal punto di vista storico,
artistico o scientifico,
• gli agglomerati: gruppi di costruzioni isolate o riunite che, per la loro architettura, unità o integrazione nel paesaggio hanno valore universale eccezionale dall'aspetto storico, artistico o scientifico,
• i siti: opere dell'uomo o congiunte dell'uomo e della natura, come anche le zone, compresi i siti archeologici,
di valore universale eccezionale dal punto di vista storico ed estetico, etnologico o antropologico.
2. Patrimonio naturale, in cui sono compresi:
• i monumenti naturali costituiti da formazioni fisiche e biologiche o da gruppi di tali formazioni di valore universale eccezionale dal punto di vista estetico o scientifico;
• le formazioni geologiche e fisiografiche e le zone strettamente delimitate costituenti l'habitat di specie animali e vegetali minacciate, di valore universale eccezionale dal punto di vista scientifico o conservativo;
• i siti naturali o le zone naturali strettamente delimitate di valore universale eccezionale dal punto di vista scientifico, conservativo o estetico naturale.
Le Linee guida operative per l'attuazione della Convenzione definiscono come patrimonio misto (culturale e naturale) i beni che corrispondono in parte o in tutto a entrambe le definizioni citate.
3. Paesaggio culturale, in cui sono compresi i paesaggi che rappresentano «creazioni congiunte dell'uomo e della natura» e che illustrano l'evoluzione di una società e del suo insediamento nel tempo sotto l'influenza di costrizioni e/o opportunità presentate, all'interno e all'esterno, dall'ambiente naturale e da spinte culturali, economiche e sociali. La loro protezione può contribuire alle tecniche moderne di uso sostenibile del territorio e al mantenimento della diversità biologica.