Post date: Oct 16, 2016 7:43:20 AM
Il concetto base è che una relazione, proprio come un articolo di giornale deve prima di tutto interessare il lettore, e convincerlo che meriti di essere letta.
Dovete convincere il lettore che avete chiaro cosa avete fatto e perché, che il vostro esperimento è stato condotto come meglio non si poteva.
Il titolo è parte della relazione: deve spiegare e attrarre. E' il vostro biglietto da visita.
E' bene scrivere il titolo dopo la relazione.
L'abstract è un autentico spot pubblicitario: deve riassumere l'oggetto dell'esperimento, la situazione sperimentale e soprattutto le conclusioni, senza entrare nei particolari ma senza lasciare lati oscuri.
Deve tassativamente essere scritto per ultima cosa, quando avete ben chiare le conclusioni del vostro esperimento.
L'ambito
Come attacco per la vostra relazione, è bene partire dal macrotema che state trattando.
Il lettore deve aver chiaro fin dall'inizio il capitolo in cui si inserisce il vostro esperimento.
Lo stato dell'arte
Descrivere lo "stato dell'arte", ossia mettere in chiaro quali sono le conoscenze da cui partite per dare significato all'esperimento è il miglior modo di chiarire il quadro logico in cui vi muovete.
Qui potete fare sfoggio di cultura, e dare spessore alla vostra relazione, che non deve limitarsi ad una semplice cronaca dell'esperimento.
L'oggetto
Nella parte introduttiva, dovete anche chiarire, in modo assolutamente evidente qual è lo scopo del vostro esperimento.
Se state mettendo a verifica sperimentale una precisa congettura, questa deve essere dichiarata in modo esplicito.
Il caso più comune sarà una congettura che consiste in una ben determinata legge.
In alcuni rari casi, faremo anche alcune esperienze di tipo "osservativo", in cui guarderemo un dato fenomeno senza avere già una congettura da verificare.
Ad esempio, nell'esperienza sullo sciatore che cade, è solo dopo aver rappresentato i dati che c'è balzata agli occhi l'esistenza di una relazione lineare tra tempo e posizione.
Nelle esperienze osservative, l'oggetto dell'esperimento è quindi la congettura piuttosto che la sua verifica sperimentale.
Tutti gli "esperimenti concettuali" che faremo, ricadranno nella classe delle esperienze osservative.
Qui dovete dare tutte le istruzioni per replicare il vostro esperimento.
Una delle basi del metodo sperimentale è che ogni esperimento deve essere riproducibile, altrimenti la scienza sarebbe nelle mani dei prestigiatori.
Deve essere descritto perfettamente l'apparato sperimentale e chiarito il modo in cui prendete le vostre misure.
Ad esempio, se misurate l'altezza di una persona con il metro da sarto (che tipicamente è più corto di quello che servirebbe), dovete precisare se ogni misura è presa da terra oppure se avete preso un diverso riferimento (come un segno posto all'altezza di 1 m).
Essenziale è specificare come avete stimato gli errori di misura.
Se differenti dati hanno errori di misura differenti, dovete spiegare quali sono le ragioni.
In quasi tutti gli esperimenti, i dati vengono riportati sul grafico dopo averli misurati con uno strumento di misura.
In questo caso, conviene organizzare una tabella di tutte le misure, utilizzando una colonna per le quantità che dovranno essere riportate sull'asse delle ascisse e un'altra per i dati che andranno riportati sulle ordinate.
Per ogni dato andranno indicati gli errori di misura.
Sia per i dati che per gli errori devono essere specificate le unità di misura.
In rari casi, il grafico verrà prima della tabella, che quindi avrà soltanto lo scopo di riportare i dati in un'altra veste.
Se per qualche ragione alcuni dati dovranno essere scartati come errori sperimentali, dovete scrivere cosa è andato storto con quella misura.
I dati che avete raccolto vanno confrontati con la congettura da verificare.
Il caso più comune sarà quello di vedere se i dati sono compatibili con una legge lineare, controllando l'esistenza di una retta che passi per tutti i rettangoli corrispondenti ai dati.
Altrettanto comune sarà confrontare i dati con una legge di proporzionalità diretta, che corrisponde ad una retta passante per l'origine.
In questo caso, l'origine (il punto di coordinate (0,0)) deve essere rappresentata nel vostro grafico.
Quando io controllo la bontà delle misure che avete preso, di solito confronto i dati con leggi più stringenti. Ad es., nell'esperienza sui barattoli, ho confrontato le vostre misure non con una qualsiasi legge di proporzionalità ma con la legge
Circonferenza = π × Diametro
Se volete passare da tabella a grafico in modo automatico, e controllare così il vostro grafico, potete usare il foglio di lavoro GeoGebra che trovate qui.
L'esperimento si è concluso con la verifica della congettura?
In caso affermativo, la congettura è diventata una legge sperimentale.
In caso negativo, la congettura va scartata. Se la legge che abbiamo cercato di verificare fa parte di un dato modello, dobbiamo concludere che l'intero modello non si applica alla nostra situazione.
La vostra relazione deve concludersi con una discussione dell'esito del vostro esperimento.
Ricordate di riportare le vostre conclusioni anche nell'abstract, e rileggete la parte introduttiva per essere sicuri che non sia in disaccordo con le conclusioni.
troppa sintesi: la relazione non si deve limitare alla cronaca dell'esperimento ma deve mostrare che ne capite il senso.
ruolo dell'abstract: deve essere uno spot per la vostra relazione, un riassunto sintetico con tutti i punti chiave. Devono esserci le conclusioni. Non deve essere più dettagliato della relazione.
ambito/stato dell'arte/oggetto: non serve essere troppo rigidi, ma è necessario che nell'introduzione alla vostra relazione chiariate perché fate l'esperimento. Dilungatevi, perché è la parte che mostra quanto state capendo sull'esperimento.
unità di misura: devono sempre essere specificate.
unità di misura: devono avere la giusta dimensione fisica (non è permesso misurare l'errore sui tempi in mm)
cifre significative: l'errore di misura deve avere una sola cifra diversa da 0. Ad es., 0,003 va bene, 0,103 no. Stabilito l'errore, il dato, deve essere arrotondato in modo che l'ultima cifra non nulla corrisponda alla cifra significativa dell'errore. Ad es, se l'errore è 0,003, il dato può essere 0,541 o 10,340, 4,5621 invece deve essere arrotondato a 4,562; analogamente, se l'errore è 50, il dato può essere 1040 ma invece 321 deve essere arrotondato.
le scale nel grafico: dovete cercare di sfruttare la grandezza del foglio scegliendo una scala opportuna.
la scala nel grafico deve essere lineare: a segmenti orizzontali della stessa lunghezza, deve corrispondere la stessa variazione nella quantità riportata sulle ascisse. Stesso discorso sulle ordinate.
gli errori nel grafico devono corrispondere a quelli in tabella.
nel calcolo dei coefficienti angolari, deve essere indicata l'unità di misura.
le conclusioni devono essere sempre chiare.