Post date: Oct 14, 2018 5:42:18 AM
L'ottica (contrariamente all'etimologia della parola) si occupa di spiegare i fenomeni legati alla luce. Nel corso della storia, sono stati sviluppati vari modelli dei fenomeni che via via venivano presi sotto esame, e benché l'ottica sia stata una delle prime teorie fisiche ad essere matematizzate, la piena comprensione dei fenomeni legati alla luce si è avuta solo nel 1900.
Dall'epoca ellenistica ci sono pervenuti solo i trattati di Euclide (lo stesso creatore della Geometria Euclidea), ma dell'argomento si sono occupati tra gli altri anche Archimede (cui la leggenda attribuisce l'invenzione degli "specchi ustori"), Apollonio (famoso per il trattato sulle coniche) e Ipparco.
Mezzo millennio dopo Euclide, l'ottica di Claudio Tolomeo rappresenta un parziale recupero delle opere di questi autori, ma una parte dei risultati (fondamentali quelli sulle proprietà ottiche delle coniche) erano andati perduti; su di questi abbiamo solo notizie frammentarie e congetture.
I fenomeni descritti comprendevano le ombre e la formazione delle immagini da parte di specchi e lenti. Venne sviluppata anche una teoria del colore, della quale non ci occuperemo.
Già da millenni era disponibile la tecnologia per creare specchi piani e curvi.
Meno sviluppata era la tecnologia per creare le lenti, ma abbiamo reperti storici cretesi, cartaginesi e anche romani di lenti usate per accendere il fuoco e persino di alcuni reperti di qualità tale da poter fungere da lente di ingrandimento.
Le fonti letterarie sull'uso di lenti di ingrandimento sono molto scarse ma non del tutto assenti: ad es. Plinio descrive un monocolo di smeraldo di proprietà dell'imperatore Nerone, mentre Alceo e Strabone usano il termine δìoπτoν per descrivere oggetti che ingrandiscono le immagini, esattamente il significato che ha oggi la parola diottro.
Naturalmente, il linguaggio matematico dell'ottica di Euclide non era l'algebra (che sarebbe stata sviluppata dopo oltre un millennio e mezzo) ma la geometria.
L'ente fondamentale dell'ottica geometrica è il raggio luminoso. L'ipotesi fisica è che la luce si propaghi in maniera rettilinea, in modo che il raggio luminoso corrisponda ad una semiretta che ha origine dalla sorgente della luce.
Esattamente come la retta è l'astrazione di un oggetto così stretto da poterne trascurare larghezza e spessore, il raggio luminoso è l'astrazione di un fascio di luce così stretto da poterne trascurare l'apertura.
Nello stesso modo, possiamo pensare le sorgenti luminose e anche i rilevatori di luce (come l'occhio o la macchina fotografica) come composti da punti. E' chiaro quindi come la geometria sia il linguaggio naturale per descrivere questa teoria della luce.
Il raggio luminoso è un segmento (orientato) che va dalla sorgente all'osservatore. Invertendo la posizione di osservatore e sorgente, cambia solo l'orientamento del segmento, ma non la sua posizione (principio di reversibilità dei cammini ottici).
Gli assiomi fondamentali sono
la luce si propaga seguendo i raggi (cioè in maniera rettilinea)
quando incontra una superficie riflettente il raggio viene riflesso secondo la legge della riflessione (che enuncieremo tra poco)
quando incontra un oggetto trasparente, il raggio viene rifratto (cioè deviato) secondo la legge della rifrazione (che enuncieremo tra poco e che è stata compiutamente enunciata nel medioevo arabo da
Ibn Sahl e poi riscoperta da Snell)
Gli studi Greci vengono ripresi e continuati dagli Arabi (in particolare da al-Hàitham).
Tra il 1500 e il 1600, si perfeziona in Europa la tecnologia per creare le lenti, vengono inventati gli occhiali e il cannocchiale.
Si occupano di ottica Keplero, Cartesio e Fermat.
Con il perfezionarsi delle lenti, si scoprono alcune proprietà della luce che non si possono spiegare con un modello così semplice come l'ottica geometrica.
Nasce quindi, verso la fine del 1600, soprattutto ad opera di Huygens, l'ottica ondulatoria: una teoria simile all'acustica che spiega questi nuovi fenomeni, teoria della quale ci occuperemo in un secondo momento.
Vedi cap 22 paragrafo 1 del libro.
La teoria della riflessione, o catottrica si occupa degli specchi, ed è il principale campo di applicazione in cui è nata l'ottica geometrica.
Come viene riflesso un raggio luminoso?
In laboratorio, abbiamo verificato la
Legge della riflessione
Nella riflessione di un raggio luminoso da parte di uno specchio,
raggio incidente, perpendicolare allo specchio e raggio riflesso sono complanari
l'angolo tra il raggio incidente e la perpendicolare allo specchio nel punto di incidenza (detto angolo di incidenza) è uguale all'angolo tra la perpendicolare allo specchio e il raggio riflesso (detto angolo di riflessione)
Assumiamo questa legge come un assioma dell'ottica geometrica. In altre parole, costruiamo un modello in cui la luce percorre traiettorie rettilinee e vale la legge della riflessione.