A Telese, ebbi modo di giocare in una simultanea su venti scacchiere con il Grande Maestro montenegrino Bozidar Ivanovic.

Fino a un certo punto disputai una discreta partita poi, ovviamente, man mano che i giocatori calavano e il turno di gioco diventava sempre più rapido l'enorme disparità di valore emerse chiaramente e mi ritrovai presto in una situazione disperata. Avevo notato, nel frattempo, che Ivanovic ogni volta che giocava una mossa non passava subito alla scacchiera successiva ma si attardava alcuni istanti, quasi ad invitare il rivale di turno a rispondere per controbattere fulmineamente. Questa suo modo di agire mi invogliò, considerata la posizione, a non abbandonare la partita persa e a tendergli un piccolo tranello.

Alla 36° mossa lui mi diede scacco di Donna e come di consueto non passò oltre ma si attardò un istante; io approfittai del fatto e risposi prontamente, lui rigiocò di nuovo subito e io pure, di nuovo lui e di nuovo io come se stessimo a giocare gli ultimi secondi una partita lampo. Proseguendo in tal modo il campione slavo perse l'occasione un paio di volte di darmi un facile matto e si ritrovò alla fine a pareggiare una partita stravinta. Da grande campione qual era, nel constatare la posizione finale di stallo, sorrise divertito e mi strinse cordialmente la mano.

B. (Ivanovic); N. (Nassa)

41. Ddd4?? (c'era il sacrificio di una delle due Donne su g5+ e successivo matto con Dh3 dopo lo scacco in h8 ); Dxf2+ con posizione successiva di stallo.