Una colonia di Albanesi

MUSEO ALIFANO - DOCUMENTI PER LA STORIA DEI PAESI DEL MEDIO VOLTURNO I

DANTE MARROCCO

UNA COLONIA DI ALBANESI E DI EBREI IN ALIFE NEL SECOLO XVI

ARTI GRAFICHE ARIELLO - NAPOLI 1963

Lo stanziamento di allogeni sul Matese e nel Medio Volturno, già conosciuto per i Greci a Letino e a Morcone, Bulgari a Gallo, Slavi a Cantalupo, ecc. quasi tutti durante i secoli VIII-IX, ha avuto in Alife un’ultima attuazione nel secolo XVI.

Sia fra quelli che si sono occupati delle colonie albanesi in Italia[1], sia fra gli storici di Alife[2] nessuno ha mai parlato dell’esistenza in quella città di una colonia di albanesi e di ebrei durante il ‘500. Anzi in Alife non se ne conserva neanche la tradizione. Né si hanno riferimenti che possano fornire indizi. Soltanto le “Numerazioni dei fuochi” della città riportano i nomi delle famiglie che componevano i due piccoli gruppi, e appena un cenno ne fanno la “Platea del feudo e dei corpi feudali di Alife”[3], e due pubblicazioni d’indole demaniale[4]. Queste “Numerazioni” che risalgono agli anni 1503, 1525, e 1564[5], non riportano però alcuna indicazione relativa alla provenienza, ed all’epoca precisa della trasmigrazione di quelle famiglie. Troviamo censito in Alife un primo gruppo nell’anno 1508, ed è possibile che vi erano dall’ultimo ‘400, epoca in cui sappiamo esistente nella Vecchia Piedimonte una colonia di Ebrei nel relativo ghetto, proprio dentro l’abitato, oggi rione S. Giovanni[6]... LEGGI TUTTO

[1] Cfr. Straticò A.: Manuale di letteratura albanese. Milano, 1896.

[2] Cfr. Giorgio N.: Notizie istoriche, Napoli 1720; e Trutta G. F.: Dissertazioni istoriche sulle antichità alitane, Napoli 1776.

[3] Archivio del duca Gaetani in Piedimonte: Platea del feudo e dei corpi feudali di Alife (fasc. dell’anno 1621).

[4] Ricciardi R. A.: La valle di Pietrapalomba, Caserta 1912; e Documenti, rilievi e ricognizioni, Maddaloni 1914.

[5] Archivio di Stato di Napoli: Vol. 35, fasc. I, anno 1508, fol. 215, e fasc. II, fol. 91 tergo, 95 tergo, 27. Vol. 35, a. 1525, fol. 4 tergo, 16. Tergo e 17. Anno 1564, vol. 35, fasc. 133.

[6] Cfr. il mio lavoro “Piedimonte”, pag. 129.