Augusto-Federico II

Marco Buonocore

AUGUSTO-FEDERICO II IN UN CODICE ORAZIANO DELLA VATICANA? A PROPOSITO DEL VAT. LAT. 1592

Le recenti illuminanti pagine di Francesco Gandolfo dedicate all'iconografia di Federico II mi hanno invitato a "rileggere" una miniatura presente nell'opus Horatianum di un codice attualmente conservato nella Biblioteca Apostolica Vaticana: il Vat. lat. 1592. A questo manoscritto riservai un primo intervento nell'ormai lontano 1992, quando per il Bimillenario Oraziano volli pubblicare la recensio dei codici "oraziani" presenti nella Vaticana; successivamente, nel 1996, il codice fu da me inserito nel catalogo della Mostra Vedere i classici tenutasi nel Salone Sistino della Biblioteca Vaticana tra il 9 ottobre 1996 ed il 10 aprile 1997, a motivo soprattutto della rarità nel confronto con manoscritti "miniati" della sua opera.

Il Vat. lat. 1592 (perg., mm 241 x 171, ff. 86), d'origine italiana, formato da 12 fascicoli tutti quaternioni (tranne ff. 81 r-84v: binione), è composto da due sezioni tra loro autonome: i ff. 33r-84v, in tarda carolina (sec. XI/XII), trasmettono, di Boezio, il De consolatione philosophiae preceduto da quattro brevi accessus all'autore; i ff. 1r-32v, in scrittura gotica (sec. XIII, ma vedi infra), di Orazio, il De arte poetica liber (ff. lr-6v), le Epistulae (ff. 6v-23r; 28v-31v) e Sermonum seu Saturarum fragmenta (1, 2, 92-134; 1, 3; 1, 4; 1, 5, 1-66: ff. 23r-28v); nell'ultimo ed unico bifolio abbiamo l'Epistola de provincialibus capitulis ordinandis di frate Giuliano "de Salerno de Sicilia" dell'anno 1449 (ff. 85r-86r). Versi deprecatori attribuibili al sec. XIII al f. 31 v: quis scripsit hos versus cum diabolo sit / diversus; nota di explicit al f. 83v: finitur deo gratias amen...

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