Recensione a Lidio Gasperini

Marco Buonocore

LIDIO GASPERINI, L’Augusteo di 'Forum Clodii' (Quaderni della 'Forum Clodii', 10), Bracciano (RM) 2008, pp. 53, figg. 15.

La monografia costituisce il decimo quaderno della "Forum Clodii", la benemerita collana promossa dall'Associazione "Forum Clodii" di Archeologia, Storia ed Arte nel Braccianese, nata nel lontano 1974, che aveva esordito, a firma dello stesso A., con il volume Il lapidario ornamentale di Villa Fiorita alla Manziana [riedizione del lavoro apparso in Mise. Gr. Rom., 4 1975, pp. 163-189]: si tratta di un altro contributo che l'A. ha riservato ad una area da lungo tempo da lui indagata e studiata [si confrontino i suoi diversi lavori raccolti ora in Archeologia e storia del territorio canalese, Canale Monterano (RM) 1999].

Esso ripropone il testo di una sua comunicazione tenuta al Convegno ad Ancona il 31 gennaio 2004 ed ora pubblicato in Nuove ricerche sul culto imperiale in Italia, a cura di L. GASPERINI - G. PACI (Ichnia. Collana del Dipartimento di Scienze Archeologiche e Storiche dell'Antichità, 7), Macerata - Tivoli (RM) 2008, pp. 91-134.

La collana, così è annunciato nella terza di copertina, è proiettata verso la pubblicazione di imprese editoriali quanto mai intriganti e suggestive: speriamo, in questo modo, di poterci confrontare presto, prima con il quaderno destinato alla Raccolta epigrafica di S. Liberato, che l'A. già prometteva tra le pieghe di un articolo del 1978 nel quale si rendeva nota la dedica onoraria di Forum Clodii (ora AEp 1979, 216) tributata nel 229 d.C. a L. Licinius Iulianus [Nuova dedica onoraria di 'Forum Clodii', in Mise. Gr. Rom., 6 1978, pp. 439-458, riedito come quinto volume dei Quaderni della 'Forum Clodii', Bracciano (RM) 1978]: si avrà modo così di disporre di un'accurata ed esemplare edizione dei documenti di questa raccolta venuta alla luce nel corso degli scavi degli anni Sessanta a San Liberato e pubblicata da Joyce Reynolds nel volume curato da Neil Christie, Three South Etrurian Churces: Santa Cornelia, Santa Rufina and San Liberato, in Archaeological Monographs of the British School at Rome, 1991, pp. 344-348. A proposito della chiesa altomedievale di San Liberato, l'A. ci ricorda come i rinvenimenti più antichi, dal Quattrocento al Settecento, siano da ascriversi ai Padri Agostiniani, insediatisi in quel luogo fin dall'inizio del sec. XV, in occasione, probabilmente, di lavori di ristrutturazione dell'edificio paleocristiano e di scassi agricoli per l'impianto di vigneti ed oliveti; questa pertinenza è certificata ancora nel 1848 da un cabreo conservato nell'Archivio Storico di Bracciano ed opportunamente riportato all'attenzione degli studiosi. Molte di queste iscrizioni frammentate furono allettate, lo ricorda già Antonio Nibby nel 1849 che l'A. puntualmente registra, nel pavimento della stessa chiesa di San Liberato, secondo un costume che vide a Roma nella Basilica di San Paolo fuori le mura l'esempio più clamoroso.

Il volume è dedicato allo studio dell'importante e ben noto documento databile al 18 d.C. come certifica la datazione consolare a cui segue quella dell'eponimato duovirale locale (CIL, XI, 3303); esso veicola il ricordo di una serie di delibere da farsi in onore della ricorrenza dei compleanni di Augusto, di Tiberio e di Livia, nonché del resoconto di quanto espletato dai due magistrati in carica nell'occasione di tali festività, secondo un formulario tipico di simili documenti in cui, come nel nostro caso, le iuncturae si fanno serrate; ad esempio, se vogliamo addentrarci per un attimo nella Latinitas del documento...

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