Mancini_periodo sannitico

Nicola Mancini

Raviscanina Ricerche Storiche

pp. 13-14

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I Sanniti, invece, ci hanno lasciato, al di sopra del Calvario, alcune opere difensive della collina, cioè sei lunghi muri di contenimento, fatti con pietrame a secco. I manufatti, a tratti ancora ben conservati, avevano lo scopo di formare dei terrazzamenti, dai quali sarebbe stato più facile respingere gli assalti del nemico. Il quinto muro, a contare dal basso, il più poderoso, è costituito da grossi blocchi[1][1] e precede l’ultimo di cui resta un angolo retto di una trentina di metri per lato, aperto verso il nord.

Tutti partono dalla mulattiera che porta a S. Angelo e si sviluppano, da est verso ovest, con la seguente lunghezza comprensiva dei tratti dove la muratura, seppure assente, si segnala per la morfologia del terreno.

Primo mura dal basso: lunghezza complessiva metri 240 circa. Mancano i primi e gli ultimi venti metri.

Secondo muro: metri 96. Dopo i primi venti ne mancano 46. Distanza dal precedente, metri ventisei[2][2].

Terzo muro: metri cento, tutti ben visibili.

Quarto muro: metri 200. Dopo i primi 45 ne mancano 50.

Quinto muro: metri 200. Mancano i venti iniziali.

Sesto muro: metri 150. Dopo i trenta che fanno angolo, mancano i restanti.