Alife. Circolazione della ceramica

F. Marazzi-L. Di Cosmo-P. Salamida-E.A. Stanco-G. Trojsi

Alife (Campania - Italia): Nota sulla circolazione di ceramica comune, ceramica da cucina e anfore in una città del sud tra tardoantico e altomedioevo

in «LRCW3 - Late Roman Coarse, Cooking Wares and Amphorae in the Mediterranean», Vol. I, 2010, pp. 1-11

Introduzione.

Dell’antica Allifae, posta al centro della media valle del Volturno, in un’area attraversata da una diramazione della via Latina che da Venafrum si portava a Telesia e Beneventum, ancora oggi si conserva perfettamente l’impianto urbano del I secolo a. C., inserito nella centuriazione. Il centro politico e amministrativo della pianura alifana ebbe certamente notevole importanza tra la fine del I secolo a.C. ed il II d.C. In epoca tardoantica le fonti riguardanti la città sono scarse. È noto che nel 346 un terremoto distrusse l'area, che un Fabius Maximus fu il restauratore delle mura e delle terme e che nella seconda metà del V secolo la città divenne sede vescovile. Nulla sappiamo, infine, per il periodo iniziale longobardo fino alla prima metà del VIII secolo, epoca in cui furono fondati nell’ambito territoriale tre monasteri, favoriti dalla aristocrazia longobarda beneventana. Si rimanda al contributo da noi presentato nell'ambito del II Seminario sul Tardoantico e l’Altomedioevo in Italia Meridionale (Marazzi e Stanco, c.s.) per un’illustrazione più ampia delle problematiche relative alle trasformazioni urbane della città nei secoli III-X.

Il materiale che presentiamo proviene da due scavi effettuati all'interno della cinta muraria dall'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, e da un saggio risalente al 1992, diretto dalla Soprintendenza, che si ringrazia per la cortese disponibilità... leggi tutto