Piedimonte_14

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Cap. XIV

FUOCHI, CETI E CENSIMENTI

(pp. 119-129)

NUMERAZIONE DEI FUOCHI – Soltanto dal 1532 rinveniamo tracce della numerazione dei fuochi di Piedimonte, non già perché precedentemente non si fosse qui praticata – la serie com’è noto cominciò sotto Alfonso I d’Aragona – ma per il fatto che non abbiamo rinvenuti documenti analoghi anteriori a quella epoca. Re Alfonso, abolendo le collette ordinate dai suoi predecessori, stabilì la numerazione dei fuochi (famiglie) del Regno, tassandoli alla ragione di carlini dieci ciascuno, onde poter così determinare la rata dovendo da ciascuna Università. Questa tassa, minima in principio, aumentò man mano, e nell’anno 1774 venne elevata in Piedimonte a ducati quattro per ogni fuoco.

Il tributo riuscì oltremodo odioso specie nei primi tempi di sua applicazione, perché veniva pagato ugualmente dal ricco e dal povero, tanto vero che quando nell’Università cominciava ad eseguirsi la numerazione, le famiglie non abbienti, abbandonavano la residenza trasferendosi altrove, per ritornarvi ad operazioni compiute, ottenendo in tal modo il disgravio nei notamenti. Soltanto nel Sec. XVIII vediamo esentati i poveri dalla tassa focatica o di famiglia.

I fuochi di Piedimonte furono dal XVI al XVIII Sec. i seguenti:

Anno 1532 fuochi n. 1150

“ 1545 “ “ 1436

“ 1561 “ “ 1660

“ 1595 “ “ 1812

“ 1648 “ “ 1812

“ 1669 “ “ 929

“ 1703 “ “ 929

“ 1754 “ “ 896

FAMIGLIE ESISTENTI NEL SEC. XVIII – Le famiglie esistenti in Piedimonte nell’anno 1754 erano, secondo le risultanze del Catasto Onciario, le seguenti:

dell’Abbondanza, d’Agnese, Albanese, Altieri, Amato, d’Ambrosa, d’Amico, Amodio, d’Amore, Amoroso, d’Andrea, de Angelillis, de Angelis, dell’Anno, Antidoro, de Antonellis, Aperto, d’Aprile, d’Ariestro, Ancella, Auriemma, Azzillo, di Baia, Barbato, Barra, Battiloro, de Benedictis, Benevenia, Bianchino, Bianco, de Biase, Bisceglia, Boggia, Brando, Bravo, Broccolo, Bruno, Buccio, Buontempo, Burgo, Caiazza, Campagna, Campanile, Campochiaro, Cancello, Candalarese, Catino, Carriello, Carullo, Caso, Cassella, Castelli, Cavicchia, Cerillo, di Cesa, Chiarizia, Cianci, Ciarlo, Cibalerio, Ciccarelli, Cimaglia, Ciminelli, Ciollo, Cipullo, Cittadino, Civitella, Civitillo, Codone, Colalillo, Coletta, Colombrano, Colucci, Conca, Confreda, Consola, Contenta, Coppola, Corona, Costantino, Crispino, Cristallino, di Crosta, Curtopasso, di Dio, di Domizio, Donia, Fantauccio, Farelli, Farina, Fasulo, Fatone, Fatti, Federico, de Felice, Feola, Ferraioli, di Ferrante, Ferraro, Ferrazza, Ferritto, Fidanza, di Filio, de Filippis, Fioravanti, Fisco, Fontana, Fontanella, di Fonzo, Fossa, di Francesco, di Franco, Francomacaro, Frascarelli, di Fundo, di Fusco, Gabriele, Gaetani, Gagliardo, Galante, Gambella, Garofano, Gaudello, Gaudino, Gaudio, Gautiero, Giammarco, Gianfrancesco, Giordano, di Giorgio, Girardi, Gismondi, Giugno, Giunti, di Gosta, de Iacobellis, Iafusco, Iameo, Iannella, Iannitelli, Iannitto, Iannotta, Iannuccio, Iaquinto, Iasalvatore, Iasimone, dell’Imperatore, di Iorio, Izzo, Lamberti, Lardaccio, Leone, Leggiero, di Lello, di Leo, Liardo, de Lisi, Lobico, Loffreda, Lombardo, di Lorenzo, Losco, de Luca, Luciano, de Luise, di Lullo, Luzzi, Macaro, Macolino, Madonna, de Magistris, Maioccolo, Mancino, Manzo, Mannone, Marano, Marchetti, di Marco, Mariano, Martello, Martino, Martone, Mastrangelo, Mastrolorenzo, Mastronardo, di Matteo, Mazza, Mazzucco, Natalizio, Navarro, Nelli, Nigro, Noratelli, di Notaro, Occhibove, d’Onofrio, d’Orlando, d’Orsi, Pacella, Pagano, Palmieri, Palumbo, Panarello, Panella, Pannone, di Paolo, Paparo, de Parrillis, Pascale, Pasquale, Paterno, Pece, Penna, Pepe, Perazza, Perfetto, Perillo, Perrino, Perrone, Perrotti, Pertusio, Petruccio, Piccarelli, Pierleone, Pietrangelillo, Pietrosimone, Pimpinella, Pisa, Pitò, Pittarelli, Pizzella, Pizzuto, Pollastrino, Porcello, Potenza, Pragna, Puanno, Pugliese, Rabbino, Raguccio, Raiano, Rapa, di Renzo, Reverazzo, Ricciardi, Riccio, Riccitelli, Rinaldo, della Ripa, Risella, Ristoro, del Roi, Romano, Rosato, Roscietti, Rossi, Rozzo, Ruggiero, Russo, Sacchetti, Salomino, Salomone, Sansiviero, Santagata, Santangelo, Santillo, Santino, de Santis, del Santo, Santomassimo, Sapio, di Scania, Scappaticcio, Scasserra, Schiacchi, Sconcia, Sepe, Semmola, Serra, Signorelli, de Simone, Simonelli, Simonetta, Sponziano, Sposato, di Stefano, Stellato, Taglione, Tamburo, Tancredone, Tartaglia, Tandone, Tedesco, Tella, Tenerello, Teodoro, Testa, di Tommaso, della Torre, Truccio, Trutta, della Tuzia, d’Urso, Ussiello, Valente, Valentino, Vastano, del Vecchio, Venditto, Vertolla, Vetere, della Villa, Villano, di Vinco, de Vito, de Vizio, Zampino, Zarro, Zazzarino, Zicchinelli, Zitello, Zucchi, e del Zullo.

SEPARAZIONE DEI CETI – La caratteristica divisione della nostra popolazione, protrattasi fino ai primi anni del Sec. XIX, in due distinti ceti, trova il suo riscontro nelle antiche tradizioni romane dell’ordo e populus. Avemmo cioè il ceto civile e quello popolare, o più propriamente il primo ed il secondo ceto. Al primo appartenevano i ricchi, i sacerdoti, i dottori in legge e coloro che esercitavano professioni liberali, come: giudici, notai, medici, industriali e negozianti, purché questi ultimi godessero estesi possessi fondiari. Formavano cioè il gruppo della grassa borghesia. Coloro che vivevano nobilmente venivano dichiarati franchi di testa, vale a dire esenti dal pagamento di tributi fiscali. Tutti gli altri cittadini costituivano il secondo ceto ed erano assoggettati al pagamento dei tributi. In sostanza pagava chi lavorava.

Le famiglie Piedimontesi appartenenti al primo ceto, dal XVI al XVIII Sec., erano:

Alarbo, Albanese, Apicio, Baffi, Barra, Bassi, Battiloro, Benevenia, Bernardo, Bianchi, Biundo, Borghi, Brandi, Buontempo, burgo, Campo, Carapo, Caruso, Cavicchia, Cianci, Ciccarelli, Confreda, Coppola, Costantini, d’Abbraccia, d’Agnese, d’Amico, d’Amore, De Angelis De Angelillis, De Antonellis, De Baronibus, De Benedictis, De Domitiis, De Clavellis, d’Errico, de Francesco, de Franchis, de Giaimo, de Gosta, de Gratia, de Grimaldo, de Iacobellis, De Lisi, De Luca, De Marco, De Martinis, Deodato, De Parrillis, De Rinaldo, De Sanctis, De Scotio, De Stefano, Del Giudice, Del Vecchio, Del Zullo, Della Torre, Dell’Ungaro, Di Buccio, Di Fusco, Di Lello, Dimilio, Di Tommasi, d’Orsi, Filippelli, Fiorillo, Fortunato, Francomacaro, Gaetani, Gallo, Galtieri, Gambella, Gaudello, Genovese, Genzio, Giacchetti, Giordano, Giorgio, Girardi, Giugno, Grande, Greco, Guadagno, Hellus, Iacobutiis, Imperadore, Iannitelli, Iannutii, Luccola, Macaro, Maiello, Mancini, Martino, Mazza, Meola, Messere, Mezzala, Monte, Natalizio, Onoratelli, Pagano, Paparo, Penna, Perrino, Perrotti, Pertusio, Petraleone, Pierleone, Pitò, Pollastrini, Potenza, Puanno, Ragucci, Raiano, Risella, Rossi, Russo, Saccentio, Scacchi, Scasserra, Simonetto, Trutta, Vastano, Ventriglia, Vertollo, Vetere, Villano e Zitello.

CITTADINI ONORARI – Tra coloro che conseguirono, da parte del Consesso municipale, la cittadinanza onoraria – come risulta dagli atti dell’Archivio comunale, riportanti le relative motivazioni – figurano: 1) Pietro Rosano; 2) Achille De Martino; 3) Benito Mussolini.

A Pietro Rosano – la cui madre era una piedimontese – quale primo conterraneo che, dalla costituzione del Regno, assurse alla carica di Sotto Segretario di Stato all’Interno, fu conferita la cittadinanza con deliberazione consiliare 19 aprile 1893; ad Achille De Martino, Consigliere di Prefettura, che resse straordinariamente l’amministrazione comunale in qualità di Regio Commissario esplicando opera improntata al benessere pubblico, con deliberazione 20 febbraio 1904; e a S. E. Benito Mussolini per la sua fierezza di patriota e di uomo politico profondo, chiaroveggente e geniale, con deliberazione commissariale 3 giugno 1923.

INSIGNITI DI ONORIFICENZE CAVALLERESCHE – Nell’epoca nostra Piedimonte ha avuto non pochi cittadini insigniti di onorificenze cavalleresche sia per particolari benemerenze sia per meriti professionali.

Una ricerca presso il Gran Magistero degli Ordini dei SS. Maurizio e Lazzaro e della Corona d’Italia ci ha dato l’opportunità di poter compilare l’elenco di quei concittadini che fino a tutto il 1924 sono stati insigniti di queste onorificenze.

Non già per solleticare l’amor proprio degli interessati viventi, ma unicamente per rendere complete queste « memorie » crediamo doveroso pubblicarlo:

Agnese (d’) Ercole fu G. Giuseppe, Possidente. Ex Sindaco.

Cavaliere della Corona d’Italia 23-06-1885

Cav. Uff. “ “ “ 23-07-1893

Commendatore “ “ 23-02-1896

Agnese (d’) Filomeno fu G. Giuseppe, Maggiore Generale.

Cavaliere della Corona d’Italia 31-05-1890

Amodio Giacomo fu Vincenzo, Capitano di Vascello.

Cavaliere della Corona d’Italia 04-01-1894

Amore (d’) Domenico fu Michele, Magistrato a riposo.

Cavaliere della Corona d’Italia 18-10-1914

Angelo (d’) Gaetano fu Giovanni, Maggior Generale.

Cavaliere della Corona d’Italia 10-11-1905

Cav. Uff. “ “ “ 07-04-1918

Billi Arturo fu Alfonso, Geometra.

Cavaliere della Corona d’Italia 08-04-1920

Briglia Antonio di N. Maggiore dell’Esercito

Cavaliere della Corona d’Italia 07-04-1920

Conte Francesco fu Luigi, 1° Presidente di Corte d’Appello.

Cavaliere della Corona d’Italia 08-07-1904

Cav. Uff. “ “ “ 23-05-1912

Commendatore “ “ 31-12-1914

Grande Ufficiale “ “ 08-01-1922

Cavaliere dell’Ordine Mauriziano 09-06-1910

Cav. Uff. “ “ 04-06-1914

Commendatore “ “ 16-01-1921

Grande Ufficiale “ “ 13-01-1924

Falanga Raffaele fu Alfonso, Avvocato, Pubblicista.

Cavaliere della Corona d’Italia 19-09-1920

Cavaliere dell’Ord. Di Giorgio 1° di Grecia 01-05-1920

Gaetani conte Alfonso fu Raffaele, Possidente.

Cavaliere della Corona d’Italia 28-07-1895

Gaudino Girolamo fu Domenico, Tenente, M.° di Musica.

Cavaliere della Corona d’Italia 31-12-1914

Grillo Carlo fu Luigi, Avvocato. Ex Sindaco.

Cavaliere della Corona d’Italia 12-03-1916

Imperadore Luigi fu Ferdinando, Possidente.

Cavaliere della Corona d’Italia 07-06-1900

Imperadore Ferdinando di Michele, Avvocato.

Cavaliere della Corona d’Italia 31-05-1919

Masella Girolamo fu Vitangelo, Avvocato, Notaio.

Cavaliere della Corona d’Italia 25-11-1909

Cav. Uff. “ “ “ 12-06-1919

Commendatore “ “ 24-09-1921

Meola Pietro fu Felice, Avvocato.

Cavaliere della Corona d’Italia 21-11-1880

Meola Giovanni fu Felice, Avvocato

Cavaliere della Corona d’Italia 29-05-1881

Cav. Uff. “ “ “ 05-06-1892

Commendatore “ “ 22-06-1893

Merolla Alfonso fu Leopoldo, Possidente. Ex Sindaco.

Cavaliere della Corona d’Italia 02-12-1920

Nasti Gaetano fu Nicola, Ricevitore di Registro.

Cavaliere della Corona d’Italia 17-04-1898

Nasti Nicola di Gaetano, Ricevitore di Registro.

Cavaliere della Corona d’Italia 31-08-1910

Paterno Raffaele fu Giuseppe, Medico

Cavaliere della Corona d’Italia 14-06-1900

Penza Alfonso fu Filippo, Industriale.

Cavaliere della Corona d’Italia 13-07-1922

Petella G. Battista fu Pasquale, Generale Medico, Prof. Univ.

Cavaliere della Corona d’Italia 06-03-1890

Cav. Uff. “ “ “ 24-01-1909

Commendatore “ “ 07-11-1912

Grande Ufficiale “ “ 10-11-1918

Ragucci Marcellino fu G. Giuseppe, Prof. di Disegno e Calligrafia

Cavaliere della Corona d’Italia 21-12-1922

Riselli Salvatore fu Luigi, Commerciante.

Cavaliere della Corona d’Italia 04-10-1920

Ritis (de) Salvatore di Concezio, Professore.

Cavaliere della Corona d’Italia 27-01-1924

Romagnoli Giuseppe fu Pietro, Avvocato.

Cavaliere della Corona d’Italia 18-11-1923

Rossi Marcellino fu Vincenzo, Possidente.

Cavaliere della Corona d’Italia 08-07-1904

Rossi Salvatore fu Vincenzo, Magistrato a riposo.

Cavaliere della Corona d’Italia 05-12-1918

Cav. Uff. “ “ “ 02-04-1922

Scorciarini-Coppola Angelo fu G.B. Medico, Agricoltore.

Cavaliere della Corona d’Italia 10-04-1881

Vecchio (del) Enrico fu Alessio, Avvocato.

Cavaliere della Corona d’Italia 26-09-1918

Ventriglia Nicola fu Franc., Avvocato, ex Sindaco e Cons. Prov.

Cavaliere della Corona d’Italia 16-07-1868

Cav. Uff. “ “ “ 08-01-1884

Commendatore “ “ 04-01-1886

Grande Ufficiale “ “ 10-12-1899

Ventriglia Francesco fu Nicola, Avvocato.

Cavaliere della Corona d’Italia 05-01-1911

Cav. Uff. “ “ “ 17-07-1922

Villa (della) Ernesto fu Raffaele, Magistrato

Cavaliere della Corona d’Italia 16-05-1920

Villa (della) Guglielmo fu Raffaele, Medico, ex Sindaco.

Cavaliere della Corona d’Italia 03-05-1918

Visco G. Francesco fu Mattiangelo, Medico, Prof. Universitario.

Cavaliere della Corona d’Italia 30-12-1920

CENSIMENTI DELLA POPOLAZIONE – I documenti da noi consultati riflettenti i censimenti della popolazione, offrono i seguenti dati:

Anno 1532 abitanti N. 5750

“ 1545 “ “ 7180

“ 1561 “ “ 8300

“ 1595 “ “ 9060

“ 1648 “ “ 9060

“ 1669 “ “ 4645

“ 1703 “ “ 4645

“ 1754 “ “ 4480

“ 1800 “ “ 6100

“ 1827 “ “ 6194

“ 1837 “ “ 7299

“ 1847 “ “ 8035

“ 1856 “ “ 8441

“ 1861 “ “ 8538

“ 1871 “ “ 7073

“ 1881 “ “ 7013

“ 1891 “ “ 5970

“ 1901 “ “ 6040

“ 1911 “ “ 6102

“ 1921 “ “ 5688

I risultati del censimento dell’anno 1669 avranno dato motivo al lettore di rilevare il notevole divario coi risultati dell’anno 1648: gli abitanti da 9060, che erano in quest’ultimo anno, scendono in un periodo di 21 anni, a 4645, diminuendo di 4415 persone. Non siamo in grado di fornire altra spiegazione in proposito se non quella, plausibile, che nel censimento del 1669 non dovettero essere compresi gli abitanti dei Casali di Castello, S. Gregorio e S. Potito, forse perché questi ebbero un censimento distinto.

Dal censimento del 1754, poi, gli stessi Casali ne furono esclusi perché già si era verificata la loro separazione da Piedimonte.

Dai dati sopra riportati si apprende che nel periodo di un secolo (1754-1856) la popolazione aumenta del 46% mentre in un periodo di sessanta anni (1861-1921) diminuisce del 34% tenendo come esatto, però, il risultato del censimento dell’anno 1921. Ma questo risultato non è affatto perfetto, inquantoché gli abitanti furono, non già 5684, come è riportato nelle statistiche ufficiali, ma di oltre 6000.

L’errore dipese dal fatto che non poche famiglie furono involontariamente omesse negli stati compilati.

CENSIMENTO DELLE PROFESSIONI E DEI MESTIERI – Perché il lettore possa vedere, come in un quadro, ciò che è stato e ciò che è l’esercizio delle professioni, delle arti e dei mestieri in Piedimonte, dal Sec. XVIII al Sec. XX, diamo il seguente prospetto: