Appunti sulla storia amministrativa di Sora

HEIKKI SOLIN

Appunti sulla storia amministrativa di Sora

in «Le epigrafi della Valle del Comino» Atti del decimo convegno epigrafico cominese (Sora 1 giugno 2013) a cura di H. Solin, Associazione Genesi 2014, pp. 115-126

Data l’occasione di questo solenne evento, vorrei, prima di entrare in argomento, premettere due parole.

Siamo giunti al decimo dei nostri incontri. Così è giunto il tempo di una riflessione, di riprendere fiato e di guardare al futuro. Ma soprattutto è venuto il momento di un ringraziamento. Dieci anni fa, dopo alcune conversazioni con l’amico Domenico Cedrone, emerse l’esigenza di far conoscere ad un pubblico, che non fosse solo quello degli specialisti, il ricco patrimonio storico-epigrafico della valle di Comino, la vasta zona della romana Atina. Senza ulteriori indugi, animato da un grande entusiasmo ed amore per la sua terra, Cedrone, vero genius loci, mise in moto una perfetta macchina organizzativa, che vedeva la nascita dell’associazione Genesi come promotrice della crescita culturale locale. Dal 2004 Alvito, Atina, San Donato di val di Comino hanno ospitato di volta in volta i nove convegni consecutivi dal titolo: Le epigrafi della Valle di Comino. Vorrei sottoporre alla vostra attenzione qualche aspetto fondamentale conseguente alla presenza in loco di una simile continuità:

1) fin dall’inizio gli argomenti proposti nei convegni non sono stati strettamente di natura epigrafica, ma si sono subito estesi a tematiche storiche, archeologiche e numismatiche, come è naturale, perché ogni disciplina di studi sul mondo antico ha sempre strette relazioni con altri campi del sapere e ciò ha richiamato l’interesse di studiosi di vari ambiti.

2) il livello delle relazioni è stato senza dubbio alto: si sono alternati, nei nove convegni tenuti in val di Comino, illustri nomi della scienza storico-epigrafica, come -in ordine alfabetico- Marco Buonocore, Giuseppe Camodeca, michael Crawford, Mika Kajava, Cesare Letta, Paolo Poccetti, studiosi di fama internazionale, che si sono dedicati alla ricerca sul patrimonio di questi luoghi perché sapevano che i loro studi non sarebbero stati messi in deposito, ma avrebbero avuto una sede aperta alla discussione e allo scambio proficuo proprio nei colloqui della valle di Comino.

3) accanto a loro abbiamo, fin dall’inizio, potuto avvalerci dei contributi di studiosi valcominesi o ciociari in generale, ardenti amatori della loro terra, giovani e anche meno giovani non necessariamente appartenenti agli ambienti accademici e delle soprintendenze; la presenza di queste ultime -occorre sottolinearlo- quasi fin dall’inizio è stata benvenuta e proficua per scambio di informazioni e di pareri. Ma anche la partecipazione di studiosi che spesso si chiamano (con un termine meno adatto è vero) ‘locali’ ai nostri lavori ha dato un apporto notevole alla conoscenza della documentazione epigrafica di questa terra.

4) abbiamo presto scavalcato i limiti geografici posti dalla valle di Comino, sia verso est che verso ovest e anche verso nord e sud. Così i volumi dei nostri convegni sono diventati un organo contenente studi sul patrimonio storico di un’area molto più vasta rispetto a quanto previsto all’inizio, coprendo ora buona parte della Ciociaria e del Basso Lazio, nonché la regione limitrofa della Campania settentrionale. Questo ampliamento del programma è anche storicamente giustificabile, in quanto la zona segnata dal triangolo Cassino – Isernia – Venafro ha un comune denominatore nel fatto che faceva parte dell’antico territorio sannita. Poco dopo ci spingevamo ad ampliare, dopo il contesto geografico, anche quello cronologico, guardando ai secoli post-antichi fino alla nascita dell’età moderna...

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