Piedimonte_12

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Cap. XII

PIEDIMONTE NEL 1735

(pp. 107-111)

SVILUPPO SOCIALE, CIVILE ED ECCLESIASTICO – A dimostrare la notevole importanza sociale, civile ed ecclesiastica cui era pervenuta la nostra città nel primo trentennio del Sec. XVIII, pubblichiamo il seguente documento originale conservato dall’Associazione Storica Regionale. Esso ha tutta la parvenza di un atto occorso, probabilmente, in qualche giudizio della Sommaria. Comunque, è un documento di grande interesse per le svariate notizie che riporta.

Venne scritto nel 1735.

« Si fa piena ed indubitata fede per noi sottoscritti, come questa nostra Città di Piedimonte oltre dei Casali, tiene tre Quartieri, o sieno Rioni, che la compongono: il primo, come principale è di antichissima fondazione, e da cui si sono diramati gli altri due quartieri, porta il nome di Piedimonte; degli altri due meno principali l’uno si chiama Castello, e l’altro Vallata, che prima era distinto sotto nome di Casale di Piedimonte; e tali nomi di distinzione si pratticano da’ propri Cittadini per designare specificatamente, ed individualmente le situazioni, come in Roma la Lungara, Parione, la Regola: così Castello, Vallata non fanno città separata, mà son parte del corpo più nobile, e più degno, quale si è Piedimonte; il qual nome assorbisce le altre parti, e fuor del Paese non cade in considerazione né Vallata, né Castello, mà solo Piedimonte; e la fabbrica delle pannine, ancorché si facci per tutti detti quartieri, ciò non ostante, fabrica di Piedimonte. Vi sono tre Pulpiti uno per ciascun quartiere, mà quello della Chiesa di S. Maria Maggiore è stato sempre ambito da’ più eccellenti Predicatori di Italia, come quello, che sempre è stato, ch’è in somma stima, come principale, e primario.

Di più sotto nome di Piedimonte son tutti gli indirizzi delle lettere, che vengono in questa Città. Sotto nome di Piedimonte si fanno le Reggie numerazioni, vengono li Dispacci reali, spedizione di Diplomi, e Privilegi. Nello quartiere chiamato Piedimonte, vi è il Palazzo dell’Ill.mo Monsig.r Vescovo di Alife con tutta la sua Curia, nella quale si amministra la Giustizia così a quelli di Alife, come à tutta la Diocesi. Vi è altresì un altro Maestoso Palazzo dell’Ecc.mo Sig.r Duca Principe di tal nome, ove egli, stando ne’ suoi feudi, hà continua permanenza. Vi è la Curia secolare col Governadore, quale per privilegio non può essere, se non dottore di leggi approvato agli uffizij dalla reggia Giunta, col suo Mastro di atti, Scrivano, e le Carceri. Vi è il tribunale con li Consoli dell’arte de’ panni, che nel Paese si fabbricano. Il luogo, ove quelli del reggimento, e Deputati del buon Governo del Pubblico si congregano per ogni bisogno del medesimo. Vi è una gran piazza con sopportici, dove due volte la settimana si fà il mercato con concorso di forastieri; ed un’altra anche ampia ma non, come la prima, dove ogni giorno li Cittadini, e de’ Casali, come anche de’ Paesi convicini, ed anche lontani, ogni giorno concorrono à vender ortami, frutta, cacio, pesce, ed altre cose, che servono per lo vitto cotidiano. Vi abbita la maggiore parte della gente civile, e nobile del Paese: frà di questi ora si annoverano nove Dottorati in legge civile, e canonica nella pubblica Università di Napoli oltre di molti altri Professori di tali scienze non dottorati, che pure si esercitano nelle Corti patrocinando le cause. Vi sono sette dottorati in Medicina in pubblica Università, due Chirurghi, cinque Regi Notari, due Apostolici. Vi sono cinque Speziarie di Medicina, e tanti altri, che senza professione particolare vivono nobilm.te e civilm.te con le loro entrade. Vi è un Ospedale per li poveri pellegrini, e passaggieri, ed un alloggiamento per gli altri forastieri.

Vi sono molte Chiese, e trà queste la principale è l’Insigne Collegiata Chiesa di S. Maria Maggiore sita nel corpo dell’istesso Quartiere, servita, ed officiata da dodici Canonici bollati, de’ quali uno hà la dignità Archipresbiteriale, che si conferisce solo dal Sommo Pontefice; e nelle festività anche da Diaconi, e subdiaconi e da Chierici, che sono tutti coloro, che abbitano in detto quartiere chiamato Piedimonte, i quali in tempo che pigliano la prima Tonsura, si ascrivono tutti al servizio di detta Chiesa. Vi sono le Chiese di S. Rocco, di S. Sebastiano, e di S. Maria di Costantinopoli, tutte e tre offiziate, e servite da certo numero di Cappellani, che sono Preti secolari: quelle di S. Giovanni, di S. Nicolò, S. Lucia, della Pietà, ò sia di S. Benedetto, di S. Biagio, ò sia Nunziatella, di S. Antonio Patavino, di S. Giacomo, ed infine della Madonna de’sette dolori; Congregazione de’ Preti secolari ascritta à quella del Pr. Pavone di Napoli, tutte Chiese distinte, dove vi si celebrano le messe. Vi è la Chiesa e Convento di S. Tommaso d’Aquino de’ Frati Domenicani, collegio, e luogo di Studio Generale. Qui sono due Congregazioni di persone secolari, una de’ Nobili sotto il titolo del SS.mo Sagramento, l’altra di Popolari sotto il titolo del SS.mo Rosario. Vi è la Chiesa, e Convento del Carmine de’ Frati Religiosi di balordine, dove anche vi è un’altra Congregazione, ò sia Oratorio di Secolari, luogo eziandio degli Studij della Provincia. Vi è la Chiesa e Convento de’ Religiosi Cappuccini, luogo di studio, e con una numerosa famiglia, e con buona e bella Biblioteca; vi sono due Conventi dei Frati minoriti scalzi Italiani della Riforma di S. Pietro d’Alcantara con il Noviziato, e di ben numerosa famiglia. Un Monistero di Monache Claustrali Benedettine sotto il titolo del SS.mo Salvadore, fondazione degli antichi Duchi di Benevento; ed infine vi si stà compiendo la Fabrica d’un Conservatorio per povere Orfane.

Nel Quartiere della Vallata, non vi sono altri, che un solo Dottor di Leggi, dottorato in pubblica Università, nato, e cresciuto nel quartiere di Piedimonte, e due Medici, dottorati in pubblica Università, uno di essi forastiere, un Regio Notaro, e quattro o cinque famiglie che vivono senza professione, à arte civilm.te di loro entrade: il resto dela gente, parte assente al Coltivo dei Campi ed Alboreti, e parte in scardare, tessere, ed azzimar panni, ed altri impieghi mecanici. Vi sono due speziarie di Medicina, e l’Ospedale di sei ammalati. Di Chiese vi è quella della SS.ma Annunziata ora offiziata, e servita da soli anni sedici, da dodici Canonici, prima da sei, senza obbligo di officiatura, e ne’ giorni di festa anche da Chierici, che sono li Parrocchiani dell’istessa Chiesa. Di questi Canonici otto abbitano dentro i confini della Parrocchia di detta Chiesa, e sono stati Chierici, e parocchiani di quella fuorche uno. Due in un casale detto Sipicciano, che anni addietro andava unito con la Parocchia della soprad.a Insigne Collegiata Chiesa di S. Maria Maggiore del quartiere di Piedimonte ed in tempo del fù Monsig.r Lazara dismembrato, per aver ivi eretta una parrocchia filiale separata: gli altri due sono parocchiani della medesima Insigne Collegiata, ed abbitanti nel quartiere sudetto di Piedimonte. La Detta Chiesa della SS.ma Annunziata stà situata in un angolo, che è abbitato, all’incontro, e da un lato vi son campagne: tiene il Seminario di Chierici attaccato, trasferito in tal sito qua dal quartiere del Castello da alcuni anni, come luogo capace di eligervisi la di lui fabrica, non già per altro fine: egli è però seminario di Alife: da alcuni mesi dentro quest’anno corrente 1735, vi si è fatta aprire la porta, per quale entra dal Cortile di esso seminario dentro la sacristia di detta Chiesa.

Nel medesimo quartiere della Vallata vi sono quattro altre Chiese, quella di Gesù e Maria, di S. Filippo Neri, di S. Antonio, e della Trinità oltre un’altra chiamata la Cappella di S. Giuseppe, niuna di esse tiene numero di Cappellani, né vi si officia, se non che nelle festività titolari, e ciò ne meno in tutte: e nel giorno della SS.ma Trinità gli Insigni Can.ci di S. Maria vanno processionalm.te con stola, e Croce per antico ed immemorabile solito in essa à.... e la Messa solenne. Vi è la Chiesa e Monistero de’ PP. Celestini trasferito alcuni anni dopo il contagio del 1656 dal tenimento d’Alife, e trasferitovisi nel quartiere della Vallata, per avervi trovato sito: non ancora egli terminato, e che tra’ Conversi e PP. non sono stati mai soliti di esser di famiglia più di cinque, ò sei, come sono al presente. Vi è parimente un altro Monistero di Moniche Benedettine sotto il titolo di S. Benedetto fondato verso la metà del secolo passato, dall’ecc.ma Duchessa di Laurenzano, con essersi ivi trasferite per detta fondazione due Religiose del suddetto Monistero del SS.mo Salvadore di Piedimonte: e da pochi anni trà li confini dell’una, e l’altra Parocchia vi si è fondata una Chiesa, e Casa dei PP. Chierici Regolari Minori dall’Ecc.ma Duchessa di Laurenzano D. Aurora Sanseverino, e dove sogliono star di famiglia sei ò sette Religiosi tra’ sacerdoti e conversi

Nel detto quartiere di Castello vi sono parim.te alcune poche famiglie civili, la Chiesa di S. Croce, con sei canonici parim.te bollati; quella di S. Antonio, che è recettizia de’ Preti estraparte: un’altra di S. Maria d’ogni grazia, un’altra detta di S. Spirito, e due Romitorj con Chiesiole, uno di S. Cosmo, l’altro di S. Sebastiano. Di più da pochi anni vi si è incomingiato a fabricare una Chiesa e Convento di Frati Agostiniani Scalzi.

Il Governo economico della sudetta Città risiede appresso due Sindici uno de’ quali se ne eligge ed è in ogni anno del quartiere di Piedimonte, l’altro Sindico alternativam.te un anno è del quartiere della Vallata, ed il seguente anno è del quartiere di Castello.

In tutte le funzioni e sottoscrizioni quello eletto del quartiere di Piedimonte sempre precede all’altro ancorche quest’istesso fosse dottore, ò più antico di quello. Oltre di questi si eliggono ancora ogni anno ventiquattro Deputati per lo governo della Comunità, e dodeci si eliggono, e sono del quartiere di Piedimonte, sei di quello di Castello, e sei della Vallata. Con la medesima proporzione si eliggono i Razionali de’conti di detti Sindici, e di altri amministratori della Comunità, come anchi li Sindicatori dei Governatori, cioè due del quartiere di Piedimonte, uno della Vallata, ed uno di Castello, mà sempre colla medesima precedenza di quelli del quartiere di Piedimonte.

Ed infine anche testificano, come nelle occasioni delle sacre missioni, che sono venute in questa nostra Città, sempre son venute, prima han fatto tutti i Padei li di loro esercizi nell’Insigne Colleg.ta di S. Maria Maggiore di Piedimonte, per otto giorni continui, dopo di questi parte di loro divisi, sono andati à fargli e gli anno fatti nella Chiesa della SS.ma Annunziata, e parte nell’istesso tempo nel quartiere del Castello: il che sappiamo essersi sempre praticato fuor che nell’ultima missione fatta due anni sono da’ PP. della Compagnia di Giesù, di cui era Prefetto il P. Rendina; quale volendosi trattener solam.te pochi giorni, volle farla sotto li mentovati sopportici della gran piazza del Mercato pur dentro il tenimento di detta Insigne Colleg.ta, à fine vi concorressero tutti da tutte le parti di detti Rioni, e Casali, e per esser tutto ciò vero, anzi veris.mo in fede ne sottoscrivemo la presente: questo dì 20 marzo 1735; aggiungendo esser di più nel quartier di Piedimonte il Monte della Pietà.

Io D. Luigi Gaetano de’ Dugui de Laurenzana in parola di... testifico come sopra

Io dott: Giuseppe Paterno testifico come sopra

Io dott: Gennaro Rossi testifico come sopra

Io Ignazio Catapani testifico come sop.a

Io Cosmo Giorgio testifico come sop.a

Io Dott. Simone de Antonellis testifico come sop.a

Io Pascale de Antonellis Professore d’ambe le leggi testifico come sop.a

Io Gianlorenzo Gambella odierno Sindico di Piedimonte fo fede c. sop.a ».

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