Gianluca Soricelli
Macine altomedievali da Alife
in "Civitas Alifana - Alife e il suo territorio nel medioevo", a cura di F. Marazzi, 2015, pp. 217-224.
Lo scavo dell’anfiteatro ha restituito, dai livelli dei periodi 4 e 5, un gruppo di ruote di macine manuali realizzate in pietra lavica. Esse sono in relazione con l’abitato che a partire dal IX secolo si sviluppa all’interno e intorno all’edificio anfiteatrale, per poi contrarsi nel corso del X secolo ed infine esaurirsi, forse agli inizi del secolo successivo[1]. Alcune di esse erano già state cursoriamente presentate in altra sede[2] ma è adesso possibile tenere conto, oltre che dei dati di contesto, anche dei risultati delle analisi petrologiche – condotte da Vincenzo Morra dell’Università “Federico II” e da Celestino Grifa, dell’Università del Sannio –, che permettono di ripartire le nostre macine tra tre diversi litotipi, tutti di rocce ignee effusive e da assegnare al Roccamonfina.
Alle macine provenienti dallo scavo sono state aggiunte due ulteriori ruote, sempre in pietra lavica, conservate presso il deposito archeologico di Alife, quasi certamente pertinenti ad una stessa macina. Per queste ultime, purtroppo, non si dispone dei dati di rinvenimento; esse, tuttavia, erano conservate assieme ad altro materiale proveniente da saggi di scavo che hanno interessato in passato la metà settentrionale dell’edificio anfiteatrale (ancora giacente sotto l’edificato moderno) e l’area antistante il mausoleo cd. degli Acilii Glabriones (ove gli scavi hanno restituito contesti di XI-XII secolo[3])…
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[1] 1 Per le fasi di riuso e l’abitato che occupa l’edificio tra l’VIII/IX e la metà dell’XI secolo vd. Soricelli in questo volume.
[2] Soricelli, Stanco 2009: 78-79, tav. 14.
[3] Su questi ultimi, Di Cosmo 2011.