Laboratorio di Archeologia

Il Laboratorio di Archeologia Tardoantica e Medioevale dell'Università degli Studi "Suor Orsola Benincasa" di Napoli ha sede a Piedimonte Matese in via Sorgente, 4.

Contatti: Tel. 0823/543283 - e-mail latem.unisob@libero.it

Attività varie:

Organizzazione del Convegno Civitas Aliphana ad Alife il 19-20 gennaio 2013

Federico Marazzi

Il Laboratorio di archeologia Tardoantica e medievale (L.A.T.E.M.): tredici anni di ricerca archeologica postclassica al Suor Orsola Benincasa (1998-2011)

Nel 1998, agli albori dell’attivazione del corso di archeologia, l’Università Suor Orsola Benincasa siglava con l’allora Soprintendenza archeologica e ai Beni ambientali, architettonici, artistici e Storici del Molise una convezione di collaborazione scientifica che aveva per oggetto lo studio del monastero di San Vincenzo al Volturno. Attraverso questo strumento, fra il Soprintendente, arch. Marilena Dander, e il Rettore, prof. de Sanctis, fu definito un protocollo di accordi che coinvolgevano diversi aspetti. Innanzitutto, la Soprintendenza individuava nel Suor Orsola Benincasa il proprio partner operativo sulla base del riconoscimento della storia delle ricerche scientifiche condotte sin allora sul sito. In altre parole, avendo io co-diretto le ricerche a San Vincenzo al Volturno sin dall’inizio degli anni ’90, insieme a Richard Hodges, ed avendo il Suor Orsola Benincasa istituito una collaborazione con l’University of East Anglia, presso cui Hodges insegnava, ciò portava a riconoscere il fatto che il Suor Orsola, con il consenso dello stesso Hodges, potesse al contempo garantire la continuità della direzione scientifica delle indagini sul campo e una più efficace presenza sul posto, in ragione della prossimità geografica della sua sede al sito archeologico.

Corollario alla stipula di questo protocollo d’intesa era l’idea innovativa – condivisa da Soprintendenza e Università – di costituire sul posto un presidio permanente per la gestione delle attività di ricerca, nel quale avrebbe operato personale costituito da giovani ricercatori universitari, che avrebbe però anche avuto la funzione di coadiuvare la Soprintendenza nell’espletazione delle mansioni riguardanti la tutela dei reperti (conservazione, catalogazione e restauro), conservati presso un edificio di proprietà comunale situato a Castel San Vincenzo, a poca distanza dal sito archeologico.

La collaborazione con il comune, in questo quadro, avrebbe rivestito un ruolo fondamentale, poiché questo ente, attraverso una delibera regionale del 1997, si era visto attribuire dalla regione Molise un finanziamento per la costruzione del museo archeologico che avrebbe dovuto accogliere ed esporre i reperti provenienti dagli scavi archeologici della vicina abbazia. Il nuovo edificio museale sarebbe dovuto sorgere proprio accanto a quello che fungeva da deposito per i reperti archeologici, ed era quindi ovvio che il deposito archeologico sarebbe divenuto il backstage dello spazio espositivo del museo stesso, fungendo allo stesso tempo da magazzino e da area tecnica per le attività di conservazione e restauro dei reperti... Leggi tutto