La Greca_Premessa


Fernando La Greca, Gesù e il mondo greco-romano nell'opera di Maria Valtorta, 2020, pp. 11-19


Premessa

 

Tempo fa mi sono imbattuto nel primo volume dell'opera L’Evangelo come mi è stato rivelato di Maria Valtorta trovandolo su una bancarella di libri usati. Incuriosito dal titolo, l’ho preso ed ho cominciato a leggere, aspettandomi una ricostruzione in qualche modo romanzesca del Vangelo. Ma grande è stata la mia sorpresa, trovando, in quel volume, e poi nei successivi (in tutto 10)[2], non solo gli episodi del Vangelo di Gesù già noti, ma anche tantissimi altri, tutti descritti con una straordinaria ricchezza di dettagli, ed inoltre con riferimenti precisi al mondo culturale ebraico ed ellenistico-romano ed a tanti altri aspetti della presenza romana in Palestina. Nelle pagine di Maria Valtorta sono descritti legionari, amministratori, costumi, usanze, riti religiosi, filosofia e letteratura, vita quotidiana, economia, navi, porti, strade, ville, monumenti, monete. Ma più che nella descrizione, tali elementi emergono nel dialogo dei personaggi. Rendendo viva, come se fosse davanti ai nostri occhi, la Palestina del tempo di Gesù nei suoi spostamenti quotidiani di paese in paese, Maria Valtorta riporta particolari storici, geografici e archeologici noti solo a pochissimi specialisti, oppure ignoti o scoperti solo in tempi successivi alla pubblicazione dell'opera. Per uno che di mestiere è ricercatore universitario di storia romana, l'opera colpisce immediatamente come una finestra inaspettata che si apre sul mondo antico, descrive esattamente gli ambienti dell'epoca e anzi presenta elementi che nessuna ricerca storica potrebbe ricostruire, come pure parla di siti e monumenti ignoti o messi in luce solo di recente dall'archeologia.

L'entusiasmo mi ha portato ad approfondire l'origine di questo scritto, e le sorprese sono continuate, apprendendo che si tratta di visioni mistiche avute dal 1944 al 1947 da una signora residente a Viareggio, Maria Valtorta, che non aveva una laurea, ma solo un diploma preso da privatista, non aveva a disposizione biblioteche e riviste scientifiche ma solo una copia della Bibbia e pochi altri libri, e che inoltre era paralizzata e costretta a letto da una infermità cronica, con l'aggiunta di svariate patologie, causa di dolori atroci. Nonostante tutto ciò, Maria Valtorta scrive migliaia di pagine di quaderno fitte fitte, tutte di seguito e senza correzioni, seguendo Gesù e gli apostoli nelle sue visioni interiori, alle quali partecipa con sensazioni ambientali, avvertendo suoni, profumi, temperature, come calata in quella che oggi chiameremmo una "realtà virtuale", realistica al massimo grado. Ancora più meraviglia suscita il fatto che le sue visioni giornaliere riguardano episodi del Vangelo non in sequenza cronologica ma casuale, relativi ora all'infanzia di Gesù, ora alla passione, ora ad uno dei tre anni di predicazione pubblica. La sequenza corretta è stata ricostruita dopo, al momento della pubblicazione, e solo grazie alle indicazioni avute nelle visioni.

Al centro del racconto c'è l'Evangelo, la predicazione di Gesù, per cui leggere e meditare tutta l'opera, L’Evangelo come mi è stato rivelato nella sua completezza, consente prima di tutto di godere dei suoi straordinari frutti spirituali, e poi di apprezzare tutto il resto. L'opera si presenta soprattutto come un messaggio rivolto agli uomini del XX secolo, per far conoscere nei particolari la vita, le azioni e i discorsi di Gesù, e rafforzare la fede cristiana. Queste pagine arricchiscono di particolari gli episodi dei Vangeli sinottici, e ne aggiungono tanti altri a riempire i vuoti temporali fra gli eventi noti, con la luminosa predicazione di Gesù attraverso discorsi, parabole, miracoli, e con la caratterizzazione di centinaia di personaggi fra apostoli, seguaci, avversari.

Per chi ha fede, l’opera è un “miracolo storico”, come afferma don Ernesto Zucchini, un dono di Dio dato agli uomini del nostro tempo, suscitando “da un nulla un maestro, a confondere i maestri boriosi della loro scienza”. Del resto, nel Vangelo di Giovanni è scritto: “Vi sono ancora molte cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere” (Gv 21,25).

Sono riportati i fatti e i detti di Gesù, anche quelli in apparenza più insignificanti, allo scopo di diventare regola per l'apostolato (EMV 154.8), e così l'intera Opera, allo stesso modo del miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci per le esigenze corporali, costituisce il miracolo della moltiplicazione della parola, dell'Evangelo, per le esigenze spirituali dell'uomo e per far conoscere ogni cosa che Gesù ha fatto (EMV 353.4).

Tutti questi elementi ne fanno una narrazione unica e avvincente. Anche chi nega o minimizza lo scopo religioso, il suo presentarsi come vita di Gesù fatta conoscere con una “rivelazione privata”, secondo la fede cristiana, e avente per scopo una nuova rinnovata evangelizzazione[3], dovrebbe però almeno considerare l'Opera uno dei più grandi capolavori della letteratura italiana e mondiale, se non il più grande in assoluto, tale da stare degnamente fra le opere di Dante, Shakespeare, Manzoni. Invece, si tace e si ignora, e la lampada che dovrebbe dare luce posta in alto viene nascosta sotto il moggio.

Fortunatamente sono iniziati e si moltiplicano gli studi scientifici volti a confermare la verità storica dell'opera. Jean-François Lavère, nel suo accurato studio dal titolo L'enigma Valtorta[4], ha esaminato nei dettagli e sistematicamente oltre diecimila elementi dell'Opera, riguardanti numerose discipline: il tempo, le datazioni, la cronologia, il calendario, le feste; i fenomeni astronomici e la posizione della luna nel cielo della Palestina; le “mappe” disegnate da Maria Valtorta; i luoghi, le città, i villaggi; le rovine e gli scavi archeologici; edifici, palazzi, monumenti, gli elementi del paesaggio geografico, i fiumi, l'orografia, la geologia; i personaggi descritti, apostoli, discepoli, farisei, erodiani, membri del sinedrio, soldati, ufficiali e donne romane; le prime conversioni fra i Romani e gli ulteriori sviluppi del Cristianesimo a Roma; monete, sistemi di misura di lunghezze, peso, capacità; coltivazioni, produzioni agricole, lavori agricoli e strumenti, piante e animali; lavorazioni artigianali, abiti, costumi; leggi ed usanze; l'alimentazione; le questioni lasciate aperte nei Vangeli e qui brillantemente risolte laddove generazioni di studiosi sono approdati solo a complicate e improbabili ipotesi.

Al termine di tale studio sistematico, Lavère è pienamente d'accordo con quanto già aveva scritto il biblista padre Gabriele Allegra: “È un mondo che risuscita e l'autrice lo domina come se possedesse il genio dello Shakespeare o del Manzoni” [5], ma senza aver fatto i loro studi e le loro ricerche, confinata a letto, senza disporre di libri, scrivendo ininterrottamente giorno e notte pagine e pagine senza seguire l'ordine cronologico degli eventi, inframezzando scritti di argomento diverso, e portando a termine in quattro anni un lavoro impossibile per un essere umano. E nonostante tutto, il vero interesse dell'Opera non è negli esatti dati storici e scientifici, ma nel suo valore spirituale e nei suoi insegnamenti. “Qui non possiamo, perciò, che rendere infinite azioni di grazie al Signore per aver voluto 'rendere manifesto questo tesoro nascosto' al nostro tempo, come non ha mai cessato di fare lungo la storia umana, e molto spesso per il tramite di una donna. E ringraziamo Maria Valtorta, che si è sempre considerata ‘la piccola voce’, ‘la penna’, ‘lo strumento’” [6].

Agli studi di Lavère vanno aggiunti gli studi scientifici di Liberato De Caro, nei quattro volumi finora pubblicati dal titolo: I cieli raccontano. Indagine storica su Gesù nell'opera di Maria Valtorta[7]. La vita di Gesù, seguita ne L’Evangelo giorno per giorno con ricchezza di dettagli, dà la possibilità di controllare, attraverso particolari astronomici e calendariali, le possibili datazioni degli eventi, tramite moderni software con i quali si ricostruisce l’aspetto del cielo di un qualsiasi giorno del passato per una data località. L'analisi mostra una straordinaria coerenza nella descrizione dei movimenti della luna e degli astri nei tre anni e mezzo circa del ministero pubblico di Gesù, un risultato umanamente impossibile da ottenere senza una strumentazione adeguata. Ciò ha permesso a De Caro di ottenere sorprendenti ed originali risultati nella cronologia degli eventi legati alla figura storica di Gesù di Nazareth. Attraverso l’analisi delle visioni mistiche di Maria Valtorta, specie delle informazioni trasmesse in modo inconsapevole, De Caro si è soffermato sui principali problemi da secoli dibattuti, ossia sul censimento di Augusto, sulla data di nascita di Gesù, sulla cronologia di Erode il Grande, sulla data della crocifissione, e su altri eventi, ottenendo risultati di tutto rispetto, che mostrano la concordanza delle visioni mistiche di Maria Valtorta e della Beata Emmerick e un’assoluta coerenza cronologica fra i vari episodi, finora mai raggiunta dagli esperti di cronologia biblica. Gli incoraggianti risultati scientifici esposti nel primo volume hanno portato ad approfondire lo studio cronologico nei volumi successivi, che esaminano giorno dopo giorno ogni episodio del ministero pubblico di Gesù così come narrato nell'opera di Maria Valtorta, e in relazione con quanto i quattro evangelisti hanno scritto su Gesù. Ciò permette di armonizzare le diverse narrazioni in una sola cronologia, proponendo anche nuove ipotesi sul processo di formazione dei Vangeli canonici e su altre questioni da sempre controverse.

Se può sembrare un paradosso lo studio scientifico di scritti mistici secondo la scienza "Galileiana", va evidenziato che tale studio, nel caso dell’opera di Maria Valtorta, ha un effetto catalizzatore, completando il puzzle del “Gesù storico” con i dati mancanti, per cui i risultati raggiunti si applicano pienamente e coerentemente alla figura storica di Gesù, al racconto dei Vangeli, alle origini del Cristianesimo, ossia costituiscono una nuova, valida e attendibile risposta alle domande che gli studiosi da sempre si pongono, indipendentemente dall’opera di Maria Valtorta. Un’opera che si propone di far conoscere a tutti Gesù e le sue parole di vita, ma che continua a stupirci per la sua ricchezza di dati storici e scientifici, annotati quasi per caso e per i “curiosi”, e tuttavia importanti, perché la ricerca secondo ragione della verità è una delle strade che conducono alla fede.

Rimandando ogni approfondimento su Maria Valtorta e la sua Opera agli studi pubblicati[8], ai siti della “Fondazione Maria Valtorta Cev - onlus” e dell'Editore[9] e ai tanti altri ad essa ispirati[10], qui di seguito voglio dare un piccolo contributo alla piena attendibilità storica de L’Evangelo come mi è stato rivelato, soffermandomi sul mondo greco-romano, che è una presenza costante in tutte queste pagine, per quanto nei Vangeli canonici vi siano solo accenni. Gesù stesso, alla fine dell'Opera, nella visione del 28 aprile 1947 (EMV 652), dice: “Alcuni obbietteranno, leggendo quest'Opera: ‘Non risulta dal Vangelo che Gesù abbia avuto contatti coi romani o greci, e perciò noi rigettiamo queste pagine’. Quante cose non risultano dal Vangelo, o traspaiono appena da dietro spesse cortine di silenzio, lasciate cadere dagli Evangelisti su episodi che, per la loro infrangibile mentalità di ebrei, essi non approvavano! Credete voi di conoscere tutto quello che ho fatto? In verità vi dico che neppure dopo aver letta e accettata questa illustrazione della mia vita pubblica voi conoscete tutto di me”.

Sono episodi nuovi, sorprendenti, che si svolgono in un contesto in cui sono presenti non solo Ebrei ma anche Greci e Romani, con la loro mentalità, le loro usanze, la loro vita quotidiana. Ecco, come cercherò di evidenziare in questo libro, i particolari descrittivi del mondo greco-romano ne L’Evangelo come mi è stato rivelato non sono approssimativi o “romanzati”, ma anzi corrispondono pienamente alla verità storica, alla vita quotidiana e alla realtà geografica e ambientale della Palestina negli anni della predicazione di Gesù. Particolari che Maria Valtorta poteva conoscere solo per “rivelazione” trascrivendo giorno per giorno le sue visioni in veste di umile “strumento” e concretizzando un grandioso “miracolo storico” che è il racconto della vita di Gesù.

Infine, ringrazio con affetto Liberato De Caro per gli studi e le discussioni creative portate avanti insieme da diversi anni sull’Evangelo di Maria Valtorta ed i suoi aspetti scientifici e storici. Il lettore attento potrà trovare in questo libro alcuni argomenti già trattati nei quattro volumi di Liberato “I cieli raccontano”. La nostra collaborazione mira ad avvicinarsi il più possibile alla verità, a beneficio dei lettori, allargando gli studi a contesti multidisciplinari.

Parimenti, ringrazio con affetto don Ernesto Zucchini per avermi concesso di presentare alcuni dei miei studi nei recenti convegni valtortiani di Viareggio, e per i suoi costanti incitamenti a continuare su questa strada.

Dedico questo libro a padre Giacomo Selvi, umile e straordinario frate francescano che durante la sua missione ad Agropoli negli anni Settanta e Ottanta fu per noi tutti un esempio di fede e di vita cristiana alla luce del Vangelo. Padre Giacomo in quegli anni tenne in chiesa, coinvolgendoci, rappresentazioni drammatiche tratte dall'opera di Maria Valtorta. Allora non seppi approfondire la conoscenza di Maria Valtorta, ma il seme posto da padre Giacomo è rimasto nascosto, e dopo tanti anni l'incontro (casuale?) con un libro su una bancarella lo ha fatto germogliare.

 

 

[note]


[2] M. Valtorta, L’Evangelo come mi è stato rivelato, voli. 1-10, 4a edizione, Centro Editoriale Valtortiano, Isola del Liri (FR), 2001. Il titolo delle prime due edizioni era Il poema dell’Uomo-Dio, 1956 e 1961. L'intera opera è formata da 652 capitoli, estratti dai quaderni manoscritti di Maria Valtorta, nei quali sono frammisti ad altri dettati e visioni, in un ordine diverso da quello cronologico finale. In questo studio, per individuare i vari brani, li citeremo con la sigla EMV seguita dal numero del capitolo e dal numero del paragrafo.

[3] Così scrive Maria Valtorta in un dettato avuto da Gesù il 28 gennaio 1947: “L'opera che viene data agli uomini attraverso il piccolo Giovanni” - è la stessa Valtorta - “non è un libro canonico. Ma è sempre un libro ispirato, che Io dono per aiutarvi a comprendere ciò che fu il mio tempo di Maestro e a conoscermi” (M. Valtorta, I Quaderni del 1945-1950, 2a ediz., Centro Editoriale Valtortiano, Isola del Liri - FR, 2006, pag. 309). E in EMV 652: “Io vi rispondo che non fu con quest'opera fatta aggiunta alla Rivelazione, ma ricolmate le lacune che si erano prodotte per cause naturali e voleri soprannaturali. E se Io mi sono voluto compiacere di ricostruire il quadro della mia divina Carità, così come fa un restauratore di mosaici che rimette le tessere deteriorate o mancanti, restituendo al mosaico la sua completa bellezza, e mi sono riservato di farlo in questo secolo nel quale l’Umanità precipita verso l'Abisso di tenebre e orrore, potete voi vietarmelo? Potete forse dire di non averne bisogno, voi dallo spirito così annebbiato, sordo, illanguidito, alle luci, voci e inviti dell'Alto?”.

[4] J.-F. Lavère, L'enigma Valtorta, voi. I, Centro Editoriale Valtortiano, Isola del Liri (FR), 2012.

[5] J.-F. Lavère, L'enigma Valtorta, voi. I, cit., pag. 285.

[6] J.-F. Lavère, L'enigma Valtorta, voi. I, cit., pag. 289.

[7] L. De Caro, I cieli raccontano. Indagine storica su Gesù nell'opera di Maria Valtorta, voll. 1-4, Centro Editoriale Valtortiano, Isola del Liri (FR), 2014, 2015, 2017 e 2019. Vedi anche F. La Greca, L. De Caro, Nuovi studi sulla datazione della crocifissione nell'anno 34 e della nascita di Gesù il 25 dicembre dell’l a.C., in “Annales Theologici” 31 2017 1 pagg. 11-52; Iidem, La datazione della morte di Erode e l’inizio dell’Era Cristiana, in “Annales Theologici” 33 (2019), in stampa; Iidem, Approfondimenti sulla nascita di Gesù nell’l a.C. e sulla datazione della crocifissione nel 34, accettato per la pubblicazione in “Annales Theologici” 34 (2020).

[8] Vedi E. Pisani, Pro e contro Maria Valtorta, Centro Editoriale Valtortiano, Isola del Liri (FR), 2002; J.-F. Lavère, L'enigma Valtorta, vol. I, cit.

[9] Vedi https://www.mariavaltorta.com e https://www.mariavaltortastore.com.

[10] Fra i tanti siti, possiamo citare: www.fondazionemariavaltorta.it; www.scrittivaltorta.altervista.org/index.htm; www.mariavaltorta.it/index.html; www.maria-valtorta.org.