De Sisto_periodo romano

Antonio De Sisto

Raviscanina, Paese mio

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Ma con l’occupazione romana del Sannio Rufrium o Rufricum, probabilmente, cambiò dislocazione e nome; dalle vicinanze del Fiume Volturno e dalla pianura dovette abbarbicarsi ai fianchi del vicino Monte Matese, forse nei pressi di una rava denominandosi perciò, verisimilmente, Ravacanina o Ravecanina, erroneamente, si pensa, latinizzato, poi, in Raviscanina...ma alla luce delle prove e dei fatti, in epoca romana, il luogo e il toponimo non ebbero storia: fu Ravacanina o Ravecanina o Raviscanina uno dei tanti villaggi di Alife, di cui non è menzione in nessuno degli scrittori latini, pur non mancando nel suo territorio numerosi e importanti reperti archeologici, anche di natura epigrafica, della civiltà romana...

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Ed ecco le principali antichità e monumenti del paese:

    1. Sepolcro romano sulla Statale 158, ritenuto dal popolo Mausoleo del Console romano C. Canina, vincitore e trionfatore sui Sanniti nel 480 di Roma, durante la 3^ Guerra Sannitica;
    2. Iscrizione latina su lastra calcarea di Fadia Irene, murata sulla facciata laterale della Chiesa del S. Cuore (già, nel 1632, dell’Annunziata), in Piazza Umberto I, appartenuta probabilmente al sepolcro romano detto il “Torrione di Alife”, sulla Statale 158, fatto forse innalzare da Fadilla, madre dell’Imperatore Antonino Pio, alla propria madre, cittadina alifana;
    3. Cippo sacrificale, in calcare con ornamenti di teste bovine e festoni sistemato attualmente in Piazza Umberto I;
    4. Ruderi di una “Statio Romana”, in territorio di Raviscanina, al confine col territorio di Ailano, quasi all’estremità sud occidentale della vasta zona boschiva de “Le Cerrete”, comprendente anche la collnetta di m 235 denominata “Cerreto” o “Cerrito”, affioranti appena dai rovi e sterpi lussureggianti, intricati e tenaci.

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