Lettera dalle studentesse e studenti di 5B

Cinque anni sono tanti. Potrei dire che sono sempre stati belli, sempre felici, sempre positivi, ma la realtà è che non è stato così, come niente lo è o lo sarà mai, e probabilmente questa è la fortuna che abbiamo avuto e che tutti noi abbiamo.

Ci siamo conosciuti in prima, nel lontano 2017. Non eravamo altro che 27 volti perlopiù sconosciuti, spaventati, curiosi. Abbiamo iniziato a conoscerci un po’ alla volta: c’era chi era più vivace, più spigliato, più menefreghista e c’era anche chi era più timido, più schivo, più impaurito. Questo non ci ha comunque impedito di cominciare la nostra “avventura” insieme e, fortunatamente, di finirla insieme, anche se con qualche perdita e qualche guadagno.

In prima era tutto nuovo: nuove materie, nuovi ambienti, nuovi professori, nuovi compagni. È stato l’inizio della nostra crescita, per qualcuno della vita vera e propria. In questa scuola, con il passare degli anni, abbiamo conosciuto persone che ci hanno cambiato la vita, persone che ci hanno fatto capire chi siamo, altri che ci hanno mostrato che cosa significa la parola amicizia, altri ancora che ci hanno fatto sentire capiti, apprezzati e che hanno reso le nostre giornate più allegre, più colorate.

Difficoltà ce ne sono state, a partire dalle più banali, come verifiche e interrogazioni, ai problemi con qualche professore, con qualche compagno, fino ad arrivare alla pandemia, alla DAD. Certo potremmo ritenerci sfortunati, potremmo chiederci perché tutto ciò doveva capitare durante i nostri anni migliori, perché doveva complicarsi ogni cosa; o, invece, possiamo vedere tutto ciò come qualcosa che ha fatto capire a molti di noi come le difficoltà o le cose negative possano coglierci inaspettatamente, senza preavviso e senza poter fare niente per impedire che accadano, e come, nonostante ciò, bisogna andare avanti, rialzarsi e proseguire la vita con il sorriso, con il sostegno di quella famiglia che la propria classe è diventata.

Come ci insegna Hegel, non esiste l’essere senza il non essere, non esiste il positivo senza il negativo, perciò è anche grazie a tutto questo se ognuno di noi è come è, ed è grazie a questa difficoltà, quindi a questo “negativo”, che abbiamo potuto avere qualcosa di estremamente positivo, come la gita ad Ossana che abbiamo appena vissuto, nella quale, grazie ai professori, abbiamo potuto passare tutti insieme due giornate emozionanti e serene, in mezzo alla natura, a far esperienze incredibili, stimolanti e mai fatte da molti noi, per trascorrere dei momenti di spensieratezza e di serenità tutti insieme.

Nonostante tutto ce l’abbiamo fatta, siamo arrivati in quinta: Tommaso, Alice, Lorenzo, Matteo, Gaia, Luca, Riccardo, Mattia, Nicola, Veronica, Sara, Filippo, Leonardo, Lorenzo, Francesco, Antonio, Leonardo, Riccardo, Federica, Giorgio, Sara. Tanti nomi e tante persone completamente diversi, che hanno condiviso parte della propria vita per cinque anni, che rimarranno dentro ciascuno per sempre, e per questo dobbiamo ringraziare la nostra scuola, tutti i nostri professori, oltre che ciascuno di noi.

Lorenzo Barison e Gaia Cardin