La chimica dell'amore

Ah, l’amour…! Che sensazione curiosa!

Ci piace pensare all’amore come “spontaneo”, qualcosa che proviene dal cuore, ma in realtà è la nostra mente che esegue tutto il lavoro. Non suona più così poetico, vero? Ma non vi preoccupate, c’è dell’affascinante anche in questo minestrone di ormoni che vi sto per spiegare.

Sin da piccini ci sentivamo dire: “al cuor non si comanda!”. Siamo sicuri che sia proprio così? E poi, vi siete mai chiesti come sia possibile innamorarsi?

Ebbene sì, al cuor non si comanda. L'inizio di un innamoramento capita e basta, è pura biologia. Si manifesta con euforia e forti reazioni fisiche, come palpitazioni, insonnia, sudorazione e, beh, farfalle nello stomaco! Anche Platone riteneva che si trattasse di un processo autonomo. Egli considerava l'impulso sessuale come la “quarta forma dell'anima”, localizzata sotto l'ombelico e da lui definita così: "totalmente irrazionale [...] un'anima che non accetta nessuna disciplina".

Si potrebbe pensare che per una cosa così importante come la scelta del partner, il nostro cervello proceda ad individuare quello giusto con un’attenta analisi. E invece no! Durante quello che gli scienziati chiamano “profondo innamoramento”, ossia la fase iniziale del sentimento, coloro che regolano le nostre emozioni non sono aree della corteccia, ma alcune che si trovano nelle profondità del cervello, le stesse aree dei processi inconsci. È davvero molto complicato capire quali siano le esatte ragioni che ci spingono ad innamorarci di qualcuno piuttosto che un altro. Sicuramente giocano un ruolo importante i fattori culturali, la nostra personalità e i nostri gusti, ma gli scienziati non sono ancora riusciti a comprendere come questi influenzino la chimica del nostro cervello nella scelta del partner.

Sta di fatto che una volta confermata l’attrazione, entro in gioco io: la norepinefrina. Sono meglio conosciuta come noradrenalina, la cugina dell’adrenalina. Per chi non mastica molto di chimica, sono l’ormone che partecipa alla reazione “combatti o fuggi” che si attiva quando ti trovi di fronte ad un pericolo. Quando ti innamori, aumento notevolmente la mia concentrazione nel sangue: il tuo cuore batte più velocemente, le pupille si dilatano e il tuo corpo rilascia glucosio per avere più energia. Inoltre, per aiutare la concentrazione, creo una specie di “visione a tunnel”, bloccando eventuali distrazioni esterne. Ho anche la capacità di distorcere il tuo senso del tempo e migliorare la tua memoria: forse è questo il motivo per cui nessuno di voi si è dimenticato il vostro primo bacio!

Solo quando l'innamoramento perdura da tempo si attiva anche la corteccia prefrontale, la parte anteriore del cervello con la quale si pianifica e si effettuano valutazioni.

Quindi se qualcuno di voi si è innamorato della persona sbagliata, non rimproveratevi dicendovi che avreste dovuto usare il cervello. L'avete fatto, ma quelle parti della corteccia che dopo una ponderata riflessione avrebbero potuto portare a una scelta diversa, purtroppo (o per fortuna?) intervengono nel processo troppo tardi.

Per la norepinefrina,

Lucrezia Palmieri 5^A e Marco Gianesini 5^C

Fonti:

  • “Noi siamo il nostro cervello” - Dick Swaab

  • “Il cervello creativo” - Dick Swaab