Prosopopea della paura

Caro Coraggio,

è Paura che ti scrive. Non ci sentiamo da un po’, nonostante ci troviamo ad interfacciarci continuamente ogni giorno. Animiamo di continuo le giornate degli esseri umani e le loro vite, ciononostante troppo spesso non ti accorgi dell’importanza del mio ruolo. Mi sta dunque a cuore ricordarti degli sforzi che ogni istante mi trovo costretta a fare per loro a causa tua.

Conosco gli umani ormai da millenni e posso affermare con assoluta certezza che non cambiano mai. Il loro irrazionale amore per il rischio, alimentato da te, mi costringe continuamente ad intervenire. Immaginiamo la seguente situazione: un uomo in piedi di fronte ad un profondo dirupo. Istintivamente la tua tendenza sarebbe di indurlo a scioccamente lanciarsi giù per perseguire l’ingenuo brivido di provare adrenalina. Ed è proprio in quei momenti che intervengo: qualcosa nel suo cervello inizia a lampeggiare suggerendogli che forse lanciarsi da un dirupo potrebbe non essere la scelta migliore da prendere. Ecco, caro Coraggio, quel lampeggio sono io, è la Paura che cerca di comunicare con te. Puoi dunque comprendere che la tua sopravvivenza e quella della specie umana su questo pianeta dipende in enorme parte da me.

Tuttavia, mi giungono troppo spesso voci di soli elogi a te e di come sostieni che sia io a rovinare i momenti felici della vita umana. Con rispetto, dissento. Spesso, infatti, confondi me, la Paura, con un’altra emozione: la fobia. Quest’ultima non riguarda me, ma è un’ideazione tua e dell’uomo che create insieme ogni qualvolta associate un’esperienza neutra con un’altra negativa. Nascono così le fobie irrazionali, non motivate, che bloccano gli uomini e impediscono loro di realizzare a pieno il proprio essere.

Ti consiglio dunque, amico Coraggio, di ascoltare le paure che provi, analizzale. Devi discernere me dall’irrazionalità delle fobie. Purtroppo io non ho voce e posso comunicare con te solo inducendoti a provare delle emozioni. Le mie emozioni ti vogliono guidare, proteggere e valorizzare, non confonderle con altro! Non avere paura di loro. Non avere paura della paura. Non avere paura di me.

Cordialmente,

Paura

P.s.: un po’ di riconoscimento in più sarebbe gradito

G.M.M, 4^A