Cos'è?

Non è un saggio, non è una lezione di filosofia, non è un trattato. È una dimostrazione, ma perché funzioni, ho bisogno che seguiate alla lettera le mie indicazioni. Ma partiamo dall’inizio.

Cos’è la felicità? Chi è la persona felice? Si può essere davvero felici? È una cosa oggettiva o soggettiva? E voi, sapreste darle una definizione oggettiva?

Tranquilli, non sono qui per interrogarvi o farvi un riassunto della storia della filosofia. Voglio farvi immaginare.

Immaginate. Staccatevi dalla vostra realtà, pensate al vostro desiderio più grande, che vorreste si avverasse più di tutti. È un obiettivo, il vostro scopo in qualche ambito? Una situazione? Una persona? Siete soli o c'è qualcuno con voi? Come potreste raggiungerlo con i mezzi che avete? E nel futuro? Provate a focalizzarlo meglio possibile, in tutti i suoi minimi dettagli e particolari. Poi potrete procedere.

Felicità è lo scopo naturale di tutti gli sforzi umani, disse Thomas More, il movente segreto di tutte le azioni, secondo William James. È il piacere connesso alla realizzazione di un desiderio - Aristotele. In breve, la felicità è il nostro scopo. Provate a immaginare come vi sentirete una volta raggiunto. Ecco.

Ognuno ha la possibilità di realizzare una sua felicità (S.Tomaso d’Aquino)... tutti possiamo arrivare ad essere felici, è scritto in noi, è un nostro diritto: lo sapevano già gli antichi (greci, cristiani ma non solo)… si è persa, ora, questa convinzione?

Di sicuro non è semplice: non esiste un grande cartello colorato con su scritto “FELICITÀ” contornato da tante freccine luminose a indicarci la strada! Ma non è impossibile: basta interrompere la sua affannosa ricerca e capire che anche se si attraversa un momento “giù” non succede niente (Darrin M. McMahon la definisce contraltare della disperazione, sua sorella gemella). Siamo fatti per affrontare le difficoltà che la vita ci pone, e quando sarà il momento ci troverà lei senza farci fare la fatica di muovere un dito. È quello che ci capita e non dipende da noi (sempre McMahon). È semplicità, è cogliere quello che si ha - ècarpe diem (Orazio): cogliete l’attimo.

Afferrate di nuovo la sensazione che avete provato prima. Chiudete un attimo gli occhi e godetevi questa sensazione. Assaporatela, provate a darci un nome. La felicità è conseguenza di un'armonia che investe l’intera persona (Hélène Deutsch). È ricerca, è tranquillità - come ce ne parlano anche gli stoici e gli epicurei.

Inglese e tedesco, però, ci suggeriscono un altro aspetto: “happiness” deriva da “to happen” (‘accadere’), e “Glück” significa insieme ‘felicità’ e ‘fortuna’. Bisogna sì avere fortuna, ma è anche soggetta alla volontà (Mihály Csíkszentmihályi). È una conquista (Martin E.P. Seligman), è qualcosa di edificabile, e in quanto tale può dimorare a lungo presso di noi: Salvatore Natoli ci fa capire che non è detto che sia così fuggevole come tendiamo a pensare.

Ma è l’italiano che ci viene in aiuto più di tutti i grandi che vi ho citato: se il verbo “essere” serve a indicare la situazione in cui una persona si trova*, credetemi, possiamo ESSERE felici. Esserlo davvero. Forse basta guardare il nostro mondo da un’altra prospettiva, forse dobbiamo solo aspettare un attimo, se necessario andare a conquistarci qualcosa. Possiamo aiutarla a trovarci, creare delle situazioni, predisporre un po' di allegria, ma sarà lei, alla fine, ad arrivare da ciascuno di noi, e ci sorprenderà quando meno ce l'aspetteremo.

Chiara Allegro, 5^E

-https://www.giovannifrigo.com/psicologo-psicoterapeuta/appunti-di-psicologia/felicit%C3%A0-la-sua-ricerca-attraverso-i-secoli/- Questo è il sito da cui provengono le informazioni e le citazioni (alcune sono state tagliate per adattarle al testo, che altrimenti sarebbe diventato ancora più lungo di quello che già è). Non ho citato tutti pensieri di filosofi, psicologi, letterati e religioni sul tema, ma vi basta cliccare sul link se siete curiosi!

-https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/la-farfalla-della-felicit%C3%A0 - per un altro interessante punto di vista.