Il domani che vorrei

Lui è maledettamente piccolo da non essere sicuramente visto ad occhio nudo ma è in grado di intrufolarsi nella vita di chiunque, senza distinzione di sorta, e stravolgere quell’esistenza.

Ed è per questo che ho paura, una paura che accenna al panico:

ho paura che possa essere io a portare questo essere infimo ai miei cari: genitori, nonni, zii, amici;

ho paura di stare sprecando tempo: questo mi rattrista, mi angoscia, mi fa sentire un vuoto allo stomaco;

ho paura che questo essere mi faccia veramente perdere il gusto, l’olfatto e non mi permetta di assaporare i profumi della giovinezza, gli odori più inebrianti della vita;

ho un’enorme paura di non riuscire a mantenere tutte le amicizie che avevo: fortunatamente, per adesso si sono rivelate profonde e quindi sono riuscita a coltivarle;

ho paura della distanza fisica e non solo che si è creata con amici e parenti;

ho paura della solitudine che a volte mi porta alla depressione;

ho paura della morte, che possa cogliere le persone a me care;

ho paura di non poter mai più tornare alla normalità, soprattutto dopo questa ennesima DAD;

ho paura di vedere la tavolozza degli anni 2020-2021 come dominata da svariate tonalità di grigi, monotoni come i giorni passati avendo come unico contatto sociale uno schermo;

la mia più grande paura è quella di dover dimostrare coraggio in questo modo, senza far niente.


Ho paura, sì, ma resisto e non mi lascio sopraffare perché io penso che “coraggio” significhi combattere contro le proprie paure, tenacemente, fino all’ultimo.

Vedo “coraggio” in quei medici, infermieri e nel personale sanitario che fanno turni di lavoro massacranti riuscendo così a salvare tante vite;

il coraggio lo scorgo nei piccoli gesti delle persone umili che sostengono il prossimo, amandolo (i miei genitori, nonni e altri);

il coraggio lo vivo mantenendo speranza, ottimismo e vedendo il bicchiere “mezzo pieno”, pensando che anche questo periodo mi aiuterà a crescere, a maturare, a cogliere l’essenziale;

mai avrei pensato che sarebbe stato coraggioso, responsabile, chi si fosse chiuso in casa usando ogni accorgimento ed io allora sono coraggioso;

coraggio è combattere il virus a testa alta nonostante tutto intorno a noi sia surreale: vedo le stagioni e le settimane passare, accetto tutto ciò fiduciosa che i giorni migliori arriveranno, ne sono certa arriveranno;

affrontare semplicemente i nostri “fantasmi” tutti i giorni è una grande prova di coraggio;

coraggio è sopportare, resistere confidando in un miglioramento generale della situazione;

devo avere il coraggio di non farmi soggiogare dalla paura, così da poter vivere serenamente questo tempo così complesso.

Desidero vivere nel coraggio che spero pervada le mie giornate e il “domani” sarà ricco di Vita.

La 2^C con A.B., S.B., S.B., M.C., G.C., A.F., C.G., B.G., B.L., F.M., E.M., M.M., I.P., M.P., D.R., F.S., D.V., prof. P.G.