Lettera dai docenti della 5A

Care ragazze e cari ragazzi della 5A,

siete quasi giunti all’agognata ‘maturità’, anche se ‘maturi’ forse vi sentite già, tesi verso le vostre capacità e consapevoli dell’impegno e della responsabilità che il mondo vi richiederà. Vi sentite maturi e al contempo (ne avete tutto il diritto) confusi e spaventati, aggrovigliati in un tempo pieno di incertezza. Lo siete perché siete arrivati fin qui nonostante tutto, nonostante la dad e le mascherine, le lezioni perse e mai recuperate, le verifiche e le interrogazioni ‘creative’ ai tempi della pandemia. Avete attraversato la ‘via del dubbio e della disperazione’ (altro che dialettica hegeliana…) lacerati tra la paura del contagio e la voglia di stare insieme, tra la voglia di continuare ad apprendere e la tentazione di mollare tutto nascondendosi dietro uno schermo, la voglia di tornare alla ‘normalità’ e la presa di coscienza che la vita è sempre più sorprendente, incoerente e inattesa di qualsiasi norma a cui vorremmo ricondurla. Navigando a vista in questa tempesta vi siete dati forza l’un altro, avete lasciato alle spalle le discussioni e i dissapori e avete trovato il modo per andare avanti insieme come classe. Siete cresciuti nella partecipazione, avete imparato ad apprezzare una poesia, a comprendere il pensiero di un filosofo e a risolvere quesiti di carattere scientifico. Per questa vostra resilienza, per questa vostra capacità di affrontare le difficoltà insieme e di diventare alla fine una classe vera, siamo fieri di voi. Ora da vicino vi guardiamo prossimi alla meta, sicuri che, al di là dell’esito dell’esame e dell’inevitabile dispersione che seguirà, lungo le vie che vi porteranno lontano, gli anni del Galilei vi resteranno come una base sicura, come la nave governata in acque agitate e alla fine ricondotta in porto.

Buona vita!

I vostri docenti