Non toccare mia sorella!

E: A che cosa stai lavorando?

N: Scrivo un articolo per il giornalino.

E: Su che cosa sarebbe?

N: Beh, questo numero parla del binomio amore-odio. Stavo pensando che spesso tra fratelli si crede di odiarsi quando invece si prova un fortissimo affetto reciproco...

E: …che niente e nessuno potrà mai distruggere. Era quello che stavi per dire, vero? Si capiva da quel guizzo nei tuoi occhi!

N: Ok, era prevedibile. Però io ci credo veramente! In fin dei conti, anche quando eravamo piccole ho sempre cercato di difenderti, nonostante fossi io la minore…

E: Ti riferisci a quelle volte in cui, quando la mamma mi sgridava, tu saltavi fuori da camera tua con un'espressione tutta seria e sentenziavi: "Non toccare mia sorella!"?

N: Certo! Mica tutte le sorelle sono disposte a un servizio del genere!

E: Va bene, te lo concedo. Anche se il giorno dopo sembrava che cambiassi idea!

N: Mi viene in mente l'episodio del lungo tubo di cartone: ricordi? Lo usavamo per parlare e sentire le voci amplificate, peccato che io poi te lo avessi tirato addosso, facendoti cadere un dente… Quanto mi ero sentita in colpa, subito dopo!

E: Se parliamo di denti ce n'è un altro che è caduto in un modo leggermente violento!

N: Ah, quella volta durante la vacanza in montagna con i nonni, quando ti ho morso il braccio così forte da perdere un dentino! E poi avevo avuto anche il coraggio di darti la colpa, perché non lo trovavo più e avevo dovuto cercarlo lungo tutto il corridoio!

E: Chi si ricorda più perché avevi avuto quello scatto d'ira nei miei confronti…

N: Forse perché per l'ennesima volta avevi passato ore sulla tua enigmistica, senza giocare con me e le chioccioline in giardino?

E: Chioccioline? O chiocciolone? Quanto era stato divertente quella volta che tu ne avevi presa una enorme in mano: eravamo entrate complici in casa e avevamo raggiunto gli zii, che, appena avevano notato che cosa si muoveva tranquillamente sulla tua pelle, avevano fatto un salto ritraendosi per lo schifo! Era bello prendersi cura insieme di quei molluschi: tagliuzzare le foglie per il "pranzo" e preparare lo "shampoo" con i petali caduti dei fiori più profumati, per poi lavare i gusci…

N: Con te è divertente fare ogni cosa! Quando eravamo piccole, quante storie con i personaggi Lego, quanti canti a due voci di "Il mondo è mio", quante recite, quanti balletti con "Hotel California" di sottofondo, abbiamo fatto!

E: Per la mia sorellina, questo e altro!

N: Esti, lo sai che sei la sorella maggiore migliore del mondo! Ricordi tutti quei pomeriggi in cui ti facevo impazzire ignorando le regole dei giochi? Tu dicevi: "La prossima volta che lo fai ti mangio il naso!". Poi fingevi di morderlo davvero e io, per farti ridere e dimenticare le mie marachelle, ti ripetevo con una vocina ridicola la frase "Everything is old and made of stone", che avevo sentito una volta a scuola.

E: Le tue marachelle non erano solo riferite ai giochi in scatola… Pensa a quante volte nascondevi i cavallini viola e giallo, ripetendo: "Non sono stata io!". Forse poi qualche pizzicotto te lo davo, ma alla fine ti perdonavo sempre…

N: Se non mi perdonavi subito, eri costretta a farlo quando di sera ti raccontavo quelle storie inventate per farti ridere; credo che tu non ti sia mai addormentata prima di ascoltarne le conclusioni.

E: Peffforza! Le tue storie erano divertenti, non potevo perdermi il finale!

N: Cara, la mia sorellina! Sempre disposta ad ascoltarmi, anche adesso che siamo più grandi. Mi basta un: "Non ci sto capendo niente!", che tu accorri subito in camera mia e mi aiuti a riordinare le idee… Ricordi quella volta l'anno scorso che mi hai dato un consiglio anche in informatica, pur non avendola mai studiata? Sei un mito!

E: Sono sicura che lo faresti anche tu, se fossi la maggiore: in fondo capita che, vedendomi china sul libro di fisica con le mani tra i capelli, ti avvicini dicendo: "Qual è il problema?"

N: Sì, e poi non risolvo nulla!

E: Apprezzo lo stesso la tua buona volontà: è bello sentirti vicina!

N: Come quando, al contrario, tu mi hai aspettata fino a mezzanotte passata, perché non volevi andare a dormire prima che io finissi di studiare filosofia: il tuo silenzioso sostegno e la luce accesa di camera tua riflessa sulla parete del corridoio mi hanno permesso di non perdere la speranza e sbrigarmi a memorizzare!

E: Sì, beh, è anche piacevole ascoltarti studiare, visto che spesso in sottofondo ascolti le canzoni che piacciono a me!

N: Ma certo che le ascolto! "Burning Bright" [di League of Legends] la metto in loop anche per secoli, perché mi sembra di averti qui a canticchiarla di fianco a me. È questo il segreto per studiare in modo efficace!

E: Che orgoglio, ti ho educata proprio bene!

N: Esti! Ti voglio un sacco di bene!

E: Anch'io, Memo. Anch'io ti voglio un mondo di bene!

N.S., 3^D

Disegno di Ester Salviato, 5^G