A proposito di bullismo

Debole. Vai male a scuola. Solo nello sport brilli un po’ ma in tutto il resto fai solo cilecca. Inferiore. Solo. Arrabbiato.

Bulli non si nasce, lo si diventa, lo si diventa dopo avvenimenti che possono averci segnato l’infanzia o l’adolescenza. Lo si diventa dopo essersi sentiti inferiori, deboli, stupidi o poco amati.

Un bullo ha sempre una storia dietro e magari, se avessimo tutti un po’ più di empatia verso qualcuno che vediamo particolarmente solo o in difficoltà, si verificherebbero meno casi di bullismo.

Ti sei mai trovato/a nella situazione in cui vedevi qualcuno/a un po’ solo/a e lo/a hai ignorato/a?

Hai mai pensato a quanto fosse brutto essere anche semplicemente quel componente della classe che non andava bene a scuola e che doveva sentirsi sempre dire le stesse cose dalle maestre e dai genitori alle elementari?

Hai mai pensato a quella persona? Hai mai pensato di andare ad aiutarla?

Molte persone parlano dei bulli e di quanto siano cattivi, ma una persona non è mai cattiva perché lo vuole, può sembrare così sola perché cerca di sfogarsi, di mostrare la sua potenza o di cercare amicizie, anche se in modo scorretto; dobbiamo ricordarci che ogni bullo è diventato così per l’odio o la mancanza d’affetto che in passato non ha ricevuto, basta essere un po’ più empatici per evitare o almeno diminuire i casi di bullismo e andare incontro a un potenziale bullo prima che sia troppo tardi.

La colpa non è sempre degli altri, spesso dipende da te, da noi, dal nostro modo di approcciarci e di trasmettere l’affetto, che non è affatto da sottovalutare, oltre che dal nostro buonsenso.

M.Z., 2^B