L'unica regola del viaggio è: non tornare come sei partito!

Da sempre il viaggio è metafora di formazione personale, di sviluppo culturale, di conquista di autonomia e conoscenza. Per questo proprio il percorso scolastico all’interno di un liceo si può assimilare ad un grande itinerario di crescita, una grande avventura.

Come per ogni viaggio che si rispetti, anche Camilla e Chiara hanno avuto bisogno di strumenti e rituali, alcuni rimasti costanti e altri evoluti negli anni.


La meta. Per Camilla la meta è stata precisa fin dall’inizio: accedere alla facoltà di medicina. Un obiettivo mai messo in discussione, e per il quale la preoccupazione era e rimane l’esame d’ingresso. Negli anni la maggior capacità di concentrazione e la fiducia nelle sue possibilità l’hanno un po’ tranquillizzata, sicuramente grazie anche alle tante tappe raggiunte e le piccole mete superate durante il percorso. Per questo non si deve mai trascurare l’allenamento.


La bussola. L’ago della bussola di Chiara invece, ha ruotato in più direzioni. Puntando verso l’Olanda, l’Australia, verso la conoscenza di altre culture e tradizioni, per rimanere folgorata dalla letteratura inglese dell’Ottocento. Il nord di Chiara è così diventato lo studio delle discipline umanistiche straniere, forte però di una base solida che le ha permesso di scegliere con cognizione. E chissà dove la porterà la sua passione per Coleridge!


Lo zaino. Durante il percorso il loro zaino si è arricchito di esperienze. Hanno imparato che saper ragionare conta molto più delle nozioni accumulate. Che il vero fine della conoscenza è creare un pensiero personale. Ma per farlo ci vuole tempo, un tempo fatto di esplorazione e riflessione, che passa attraverso lo studio dei classici, primi fra tutti i grandi della letteratura Latina. Nel fondo del loro zaino, insieme alle altre attrezzature, hanno ormai stivato un valore fondamentale: il metodo di studio, che permetterà loro di viaggiare più sicure e consapevoli. E forse anche più leggere.


La guida. Per Camilla e Chiara non è stato facile individuare subito una guida giusta. Nei primi anni sostegno e sicurezza venivano dal gruppo classe. Ma poi, come in un’arrampicata in montagna, è diventato necessario guardare più in alto per trovare orientamento e fiducia. Così gli insegnanti sono diventati loro stessi quelle guide capaci di rendere sicuro e insieme emozionante il viaggio. E attraverso la loro voce, i loro occhi e i loro gesti sono entrati in campo testimoni altissimi: come Kant a insegnare la forza del pensiero, o Leopardi a tracciare nuove e moderne prospettive. Monumentali guide per la vita.


Il gioco delle metafore potrebbe proseguire all’infinito, e a questo punto ci interroghiamo insieme sul fine ultimo del viaggio. Uscire dalla propria zona di comfort per mettersi alla prova, scoprire le proprie forze e i propri limiti, ma soprattutto tornare diversi e maturati, rispondono entrambe.

Esattamente come scriveva la poetessa canadese Anne Carson - After all, the only rule of travel is:

Don’t come back the way you went. Come a new way – (Plainwater: Essays and Poetry).


Grazie a Chiara Lazzaretto e Camilla Sabbion per la disponibilità e l’entusiasmo.


A.S. 4^C