Il coraggio di essere noi stessi

Questo documento riporta i risultati del sondaggio che 289 di voi hanno avuto il coraggio di compilare, sforzandosi di aprirsi con una persona con cui forse non hanno mai parlato e di dare un nome alle proprie paure. Non è da tutti: vi ringrazio per questo. Ho scritto l’articolo seguente con quello che mi avete detto voi, con i vostri colori e i vostri pensieri. Grazie.

Paura. È un mostro nero, prepotente, silenzioso, un obiettivo che abbiamo paura di non riuscire a raggiungere, le scelte che dobbiamo fare. Paura che qualcuno si accorga che non siamo all’altezza. Un’ombra, un parassita, una presenza che giudica. Ci mangia. È piena di spine, pronte a pungerci ogni volta che veniamo giudicati. Siamo immersi nel nero, nel blu delle onde dell’oceano in cui non riusciamo a rimanere a galla, perdendo il controllo. Bloccati da un muro marrone, per paura di deludere, di sbagliare. Caduti dentro un buco infinito, soli, dimenticati, rimpiazzati, trascinati a fondo dai litigi, dalle delusioni, dalla noia, senza poter raggiungere la libertà. Buio, freddo, caldo. Azzurro, argento, giallo, scariche elettriche. Verde. Abbiamo paura di perdere chi ci circonda, di non riuscire a proteggere ciò che di bello abbiamo nella nostra vita. Viola scuro, cupo, rosa. Paura di non riuscire a liberarci dall’ancora, dalle catene che ci trascinano a fondo, di non riuscire a scalare la montagna davanti a noi. Grigio. Paura come un veleno che respiriamo, dolore, una presenza dentro di noi che ci soffoca, facendoci ammalare, morire. Rosso, rosso sangue. Bianco, trasparente, il vuoto e le incertezze che prendono il sopravvento impedendoci di reagire e di chiedere aiuto. Eppure, a volte, non è nulla di astratto, solo persone. È il tempo, che scorre inesorabile. È oscurità, in cui possiamo solo contare i sussulti del nostro cuore che ci rimbombano nelle orecchie, dove speranza e felicità ci vengono rubate. Bloccati, proviamo a fuggire. Angoscia. Pianto.

Sfiniti, disperati, convinti di essere stati sconfitti, chiudiamo gli occhi. Tiriamo un respiro profondo, cercando di trovare la forza per sbloccarci e reagire. Ci prendiamo un momento per pensare. Rosso rosso acceso, il nostro cuore che ricomincia a battere, finito l’inferno. Ci rendiamo conto che quello che siamo noi è più importante. Capiamo che il vero coraggio è quello di essere noi stessi, accettando, affrontando le nostre paure e le nostre fragilità a testa alta, senza vergogna. Senza ignorarle, senza reprimerle. Quando, circondati da un nero elegante, caldo e da un grigio che non vediamo più completamente come nemici, riusciamo a vedere una luce, anche se lontana. Troviamo il coraggio di credere in noi stessi e rialzarci, creare una scala con le spine del mostro, trasformare la paura in un’arma, circondati da un’esplosione di colori, viola, rosa, arancione, giallo, bianco: gioia. Brilliamo di luce dorata, determinati, sostenuti dai nostri ideali e consapevoli dei rischi, senza dubitare, senza mollare, legati alla nostra fantastica vita. Arriva il verde della speranza, il blu, l’azzurro della freschezza e della tranquillità quando troviamo la forza di non tirarci indietro, di lottare. Coraggio è un sorriso, è voglia di vivere, è amore, felicità, sono le nostre passioni. È una sfida, riuscire ad ammettere di avere paura, riuscire a chiedere aiuto superando la paura di essere giudicati, scalare la montagna, farsi valere. Riuscire a rinunciare temporaneamente all’obiettivo lontano per raggiungerlo piano, passo passo, mettendo tutti noi stessi. È capire che nessun limite è impossibile da superare, che possiamo migliorare e distruggere il muro trasparente che ci blocca al di là del quale riconosciamo la nostra realtà come un bellissimo arcobaleno.

Perché nonostante la paura sia grande, il coraggio lo è di più, e noi non siamo soli.

C.A., 3^E



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