La satira

Satira deriva dal latino “satura lanx”, il vassoio vuoto riempito di primizie in offerta agli dei, ed è un genere della letteratura, del teatro e, più in generale, di comunicazione, caratterizzato dall'attenzione critica ai vari aspetti della società, della quale mostra le contraddizioni e promuove il cambiamento.

Viene intesa, giustamente, come una forma della libertà d’espressione ma, come tale, non deve essere esasperata al punto di offendere l’altra parte, deve imporsi cioè dei “paletti” da non superare. Sicuramente la satira non ha lo scopo principale di far ridere ma quello di far sì che lo spettatore, attraverso l’effetto comico, arrivi a ragionare con spirito critico su ciò su cui volge la satira.

Nel corso di questi ultimi anni abbiamo visto come spesso la satira abbia superato questa soglia: ricordiamo le caricature satiriche di Charlie Hebdo, soprattutto quelle religiose mirate a screditare la religione islamica con vignette di cattivo gusto. Questo, sotto alcuni punti di vista, può essere visto come odio verso un’altra religione; altri potrebbero dire che invece è solo uno scherzo o una beffa a fine di far divertire. Sinceramente io non la vedo così: credo che ognuno abbia il diritto di esprimere la propria opinione ma quando questa va oltre certi limiti e finisce per offendere colui cui è rivolta la critica, non è più satira ma mancanza di rispetto.

Al giorno d’oggi la satira viene usata prevalentemente nella politica per mettere in cattiva luce i partiti avversari. Quella politica, infatti, è di gran lunga il tipo di satira che raccoglie maggiore interesse e consenso presso la collettività. Non bisogna sottovalutare il potere della satira: stando a un nuovo studio, infatti, i programmi di satira politica in tv e sul web possono avere degli effetti importanti sulle scelte degli elettori. Inoltre le persone con poco interesse per la politica di solito preferiscono passare del tempo guardando programmi di satira rispetto a telegiornali e approfondimenti più seri sul tema. Il suo scopo è quello di esaltare i difetti dell'uomo “politico” ponendolo sullo stesso piano dell’uomo medio. Ma proprio perché trova la sua ragion d’essere nello sminuire il soggetto preso di mira, il messaggio satirico può entrare in conflitto con i diritti costituzionali all’onore, al decoro, alla reputazione, etc. Dunque anche qui, occorre procedere ad un bilanciamento degli interessi in conflitto e cercare di attuare un giusto equilibrio tra critica e diritto d’espressione.

Jamila Farsi, 5^L