Vivere tutte le vite

L’agenda che nel giro di pochi giorni si riempie di file e file di compiti, che uno dopo l'altro divorano le ore che durante l’estate venivano tassativamente occupate da vacanze, gite fuori porta e da una sana nullafacenza. È come essere travolti improvvisamente da un’onda alla quale non si era più abituati, mentre si arranca a riprendere il ritmo delle maree.

La scuola. Poi a casa. Il pranzo veloce. Una piccola pausa. E poi di nuovo, i libri e gli schemi e gli appunti da organizzare, i momenti di sconforto e gli attimi di panico.

Eppure, in mezzo a tutto questo caos, è possibile sempre trovare uno spiraglio di libertà, che ci sottrae alla estenuante routine che da settembre a giugno è parte integrante della nostra quotidianità. Perché non c’è solo la vita della scuola, ma c’è anche la nostra, quella che con lo studio non ha niente a che fare, ma che riguarda soltanto la crescita personale, le relazioni, e, perché no, anche la nostra salute mentale (che spesso viene messa a repentaglio).

E vanno vissute tutte, queste vite; ciascuna con il giusto peso e la giusta costanza, senza metterne una davanti all’altra, per importanza, ma semplicemente trovando tra loro il giusto equilibrio. Esse vanno di pari passo, in un altalenante avvicendarsi di emozioni ed eventi.

Così, quando nel bel mezzo di uno “studio matto e disperatissimo” ci sentiamo abbandonati dalle ultime energie rimaste e sentiamo che ormai abbiamo solo voglia di mollare tutto e urlare, possiamo decidere di vivere l’altra vita, quella che ci appartiene di più, che ci fa sentire più leggeri. E allora, possiamo alzarci dalla scrivania, uscire fuori, respirare a pieni polmoni tutta l’aria che riusciamo a contenere e far partire la nostra playlist preferita, dimenticandoci di tutto quello che ci appesantisce i pensieri e facendo spazio solo all’immaginazione e alla nostra felicità.

Francesca Cavestro, 5^C