Galiricette

E per cominciare...

“Principii” li chiamava Pellegrino Artusi nel suo La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene pubblicato nel 1892, uno dei libri più letti dagli italiani insieme a I promessi sposi e Pinocchio. Sono Gli Antipasti, quelle preparazioni che accolgono l’ospite appena accomodato a tavola e che gli offrono un assaggio della perizia e della cura che la padrona o il padrone di casa hanno dedicato alla realizzazione dei cibi. Anche queste preparazioni “minori” sottostanno ad alcune regole: devono armonizzarsi con le portate seguenti e non eccedere in quantità, per non sciupare l’effetto dei piatti principali. Dunque: nulla di troppo!

Iniziare con gusto

Vi presento allora due antipasti, uno fresco e uno caldo, a modo loro raffinati e di sicura riuscita. Il primo si addice a qualsiasi stagione mentre il secondo è più adatto ai mesi freddi. Si accompagnano a piatti a base di carne.

INSALATA ALTOATESINA

Si tratta di una ricetta semplice che non rinuncia all’armonia dei sapori: l’aspra dolcezza delle mele si sposa perfettamente con il gusto deciso dello speck; la morbidezza del formaggio fresco contrasta piacevolmente con la croccantezza delle noci; il sedano aggiunge una piacevole nota di freschezza all’insieme.

Ingredienti per 6 persone:

  • 2 mele Granny Smith;

  • 120 gr. di speck poco stagionato affettato;

  • 5 gambi di sedano bianco;

  • 120 gr. di formaggio fresco tipo Latteria;

  • 8 gherigli di noce;

  • olio di semi mais (o un extravergine di oliva delicato);

  • succo di mezzo limone;

  • sale;

  • pepe a piacere.

Procedimento:

Lavate e sbucciate le mele, poi affettatele e irroratele con un po’ di succo di limone perché non si scuriscano; aggiungete il sedano, il formaggio e le noci a pezzetti, poi tagliate le fette di speck con una forbice da cucina in striscioline e unitele agli altri ingredienti; infine emulsionate in una ciotola il sale, l’olio, il pepe e il limone e condite il tutto con questa vinaigrette. Servite accompagnando con grissini o gallette artigianali.

INVOLTINI DI SPECK E CAPRINO SU LETTO DI INDIVIA

Qui lo speck appena rosolato fa risaltare il gusto del formaggio aromatizzato alle erbe e tempera il sapore leggermente amaro dell’indivia.

Ingredienti per 4 persone:

  • 4 bocconcini di formaggio di capra (circa 120 gr.);

  • 8 fette di speck;

  • 2 cucchiai di erbe aromatiche fresche finemente tritate (erba cipollina, prezzemolo, basilico, menta);

  • un cespo di indivia belga;

  • 150 gr. di farina di mais per polenta istantanea;

  • 1 litro di acqua;

  • una noce di burro;

  • sale.

Procedimento:

Mescolate i bocconcini di formaggio con le erbe aromatiche e salate leggermente; accostate due fette di speck sovrapponendole leggermente e create un involtino con un quarto del formaggio all’interno. Preparate una polenta al cucchiaio mescolando con una frusta la farina di mais nell’acqua bollente salata dove avrete fatto sciogliere la noce di burro e seguite i tempi di cottura della confezione. Nel frattempo lavate il cespo di indivia, dividetelo in quattro parti che sistemerete in una padella antiaderente con poco olio extravergine di oliva; fate stufare a fuoco basso con un po’ di sale finchè non diventa morbida, bagnando con poca acqua se serve. Scaldate brevemente su una padella antiaderente ben calda gli involtini da entrambe le parti e preparate i piatti: stendete su ognuno uno strato di polenta, unite un involtino e lo spicchio di indivia. Servite subito.

L'inizio di una tradizione

Mele, noci, maiale affumicato, formaggio, verdure di stagione, erbe aromatiche: da sempre sono ingredienti tipici della gastronomia italica che la cultura popolare e quella colta ci tramandano attraverso i secoli insegnandoci l’arte di riunire gli ospiti, che sono sacri, intorno ad una tavola.

Ecco come Ovidio narra in un bellissimo mito la sollecitudine con cui due vecchi contadini, Filemone e la sua sposa Bauci, accolgono Giove e Mercurio, giunti alla loro casupola in veste di viandanti, preparando il meglio che la loro semplice ospitalità può offrire.

Ma soprattutto c’era una grande cordialità, e un vivo desiderio di far piacere.

(...) Smosse poi la cenere tiepida del focolare, riattizzando il fuoco del giorno precedente e alimentandolo con foglie secche e corteccia in modo da ravvivare la fiamma, anche con l’aiuto del suo poco fiato da vecchia. Portò giù dal solaio della legna spaccata e dei rami secchi, li spezzò ancora e li pose sotto una piccola pentola di rame. Ripulì poi la verdura che suo marito aveva colto nell’orto ben irrigato. Con una forca a due denti staccò da una nera trave, a cui era appeso, il dorso affumicato di un maiale: lo aveva conservato a lungo, ma ora ne tagliò una piccola parte e la gettò a bollire nell’acqua (…). Il piano fu ripulito con foglie di menta fresca. E sopra vi si posero olive verdi e nere, il sano frutto sacro a Minerva, bacche autunnali condite con aspra salsa liquida, indivia, radicchio, latte cagliato e uova appena scottate passandole nella cenere: il tutto servito in recipienti di terracotta. C’era anche un cratere, ugualmente prezioso, e boccali di faggio i cui fori erano stati chiusi spalmandovi bionda cera. Dopo poco arrivarono dal fuoco le vivande calde e venne di nuovo servito vino, non troppo vecchio, e poi messo da parte per far posto alla frutta. Si trattava di noci, fichi secchi mescolati a rugosi datteri, prugne, mele profumate servite in ampie ceste e uva porporina appena colta: in mezzo era posto un favo candido. Ma soprattutto c’era una grande cordialità, e un vivo desiderio di far piacere.

Ovidio, Metamorfosi, 8, 641-650, 660-675

...E proprio con queste parole desidero concludere, perché al di là di quanto e come i vari ingredienti si sposino, si temperino o contrastino tra loro, ciò che non può mancare in un convito è, come si diceva una volta, “un piatto di buon viso”.

Prof.ssa Maria Grazia Meconcelli

GIRELLE DI PIADINA

Ingredienti (per 20/25 girelle):

  • 3 piadine;

  • 100 g Philadelphia;

  • 200 g prosciutto crudo;

  • q.b. insalata.

Procedimento:

  • Disporre le piadine su un piano e spalmarle di Philadelphia;

  • Distribuire il prosciutto a fette su tutta la superficie della piadina (circa 8-10 fette sottili per piadina);

  • Aggiungere l'insalata a piacere;

  • Arrotolare le piadine ben strette e avvolgerle in un foglio di pellicola, poi riporle in frigo per 20 minuti circa;

  • Una volta tirate fuori dal frigo, rimuovere la pellicola e tagliare le piadine a fette di circa 2 cm di diametro l'una;

  • Riporre poi le girelle così ottenute in un piatto e servirle fresche.

Buon appetito!

M.S., 4^E

CROSTATA ALLA RICOTTA E CIOCCOLATO

Quale dolce potrebbe meglio rappresentare il tema dell’inizio? La crostata è un dolce alla portata di tutti, semplice da realizzare e facilmente rivisitabile in base alle proprie preferenze: alla ricotta e cioccolato, marmellata o crema pasticcera...

La vostra giornata non potrebbe iniziare meglio se non con una fetta di crostata e una tazzina di caffè!

Ingredienti (per una teglia di 28/30 cm di diametro):

Pasta frolla:

  • 400 gr farina 00;

  • 200 gr zucchero semolato;

  • 200 gr burro molto freddo;

  • 1 uovo;

  • scorza grattugiata di mezzo limone (non trattato);

  • un pizzico di sale.

Ripieno:

  • 300 gr ricotta;

  • 120 gr zucchero semolato;

  • 1 uovo;

  • 100 gr cioccolato al latte o fondente.

Procedimento pasta frolla:

In una ciotola unite farina, zucchero, pizzico di sale, scorza di limone grattugiata. Aggiungete il burro freddo tagliato a dadini e iniziate ad impastare in modo da ottenere un impasto sabbioso; questo step permetterà di amalgamare bene ingredienti secchi, aromi e burro. Aggiungete l'uovo e iniziate a creare un impasto più compatto. Trasferite su una spianatoia e ricavate un panetto, avvolgetelo in pellicola e fatelo riposare in frigo.

N.B: l’impasto deve stare in frigo per almeno 30 minuti prima di essere utilizzato; se non volete cuocerlo il giorno stesso, potete conservare l’impasto, ricoperto di pellicola, in freezer. Quando lo vorrete utilizzare, sarà necessario trasferirlo in frigo e attendere che scongeli prima di stenderlo. Se dovesse avanzare dell’impasto, potete conservarlo in freezer.

Procedimento ripieno:

In una ciotola unite ricotta, zucchero e uovo e amalgamate bene con una frusta. Tagliate la tavoletta di cioccolato in pezzi piccoli, uniteli all’impasto e mescolate con un cucchiaio.

Assemblaggio:

Dividete il panetto di pasta frolla in 2 parti, una delle quali deve essere più grande, perchè servirà per creare la base della crostata, mentre l’altra per realizzare la griglia in superficie. Con l’aiuto del mattarello, stendete la pasta frolla fino allo spessore di circa mezzo centimetro. Adagiate la pasta appena stesa (potete aiutarvi con il mattarello), in una tortiera precedentemente imburrata e infarinata. Per ottenere un bordo regolare, eliminate tutta la pasta in eccesso che fuoriesce dalla tortiera. Con una forchetta, bucate la base della crostata. Stendete il ripieno in modo omogeneo sulla base della crostata. Stendete la restante frolla, tagliate con una rotella delle strisce della larghezza di circa 1/1,5 cm. Disponetele sopra la torta. Cuocete il dolce in forno statico preriscaldato a 180° per circa 35/40 minuti. La cottura potrebbe variare a seconda del forno e dello spessore che avete dato alla frolla.

Greana Shuli, 5^C

PORRIDGE

Il porridge è una tipica colazione inglese a base di avena, molto semplice da preparare.

Ingredienti (per una porzione):

  • 60 ml di latte;

  • 40 g di avena;

  • 3 cubetti di cioccolato;

  • miele qb;

  • cocco rapè qb.

Procedimento:

Innanzitutto prendere un pentolino, mettere il latte e l’avena e aspettare che bolla, per poi attendere altri 5 minuti circa.

A questo punto, unire 2 cubetti di cioccolato e il miele per rendere il nostro porridge più dolce.

Mescolare finché non raggiunge la consistenza che desiderata. Mettere tutto in una ciotolina e aggiungere un altro cubetto di cioccolato, così da farlo sciogliere, e il cocco rapè.

Il nostro porridge è quindi pronto e può essere mangiato sia caldo sia freddo.

Buon appetito!

C.S. 4^E

TIROPATINA DI APICIO

In latino:

Tiropatinam – Accipies lac, adversus quod patinam aestimabis, temperabis lac cum melle quasi ad lactantia, ova quinque ad sextarium mittis, si ad eminam, ova tria. In lacte dissolvis ita ut unum corpus facies, in cumana colas et igne lento coques. Cum duxerit ad se, piper aspargis et inferes.

In italiano:

Tiropatina – Prenderai tanto latte quanto entrerà nel tegame, scioglierai latte con il miele quasi per farne un dolce al latte, metti 5 uova per un sestiario di latte (542 ml) o 3 per un’ emina di latte (271 ml). Sciogli nel latte in modo da fare un corpo unico, cola in una Cumana (terrina bassa con coperchio) e cuoci a fuoco lento. Quando sarà rappresa cospargi di pepe e servirai.

G.Z. e S.V., 2^C