E-commerce

SI DICE IN UN CLIC:

Da che se ne ha memoria la ricchezza è sempre stata associata alla possibilità di avere tutto. 

Non da sempre però c’è il “culto della ricchezza” infatti la povertà sembra più temuta della malattia, ormai il non avere e il non essere si sovrappongono. La paura di essere mancanti di qualcosa dilaga, l’unico modo per essere abbastanza è dimostrarlo con i fatti il modo più semplice e intuitivo per far riconoscere la propria superiorità è avere più di tutti.

Oggi avere è molto facile, con un clic si può ricevere qualsiasi cosa, niente è irraggiungibile. In un secondo si possono vedere le proprie mancanze materiali completamente colmate. Però dopo aver esercitato il proprio potere d’acquisto comprando online, alla fine non c’è ancora nulla nelle proprie tasche, perciò il retrogusto dell’effettivo non possesso rimane. Per eliminarlo bisogna trovare qualcos’altro di cui cibarsi, così si ritorna a pensare a cosa ancora manca e in fretta si rimedia eseguendo l’ennesimo ordine. Questo processo può degenerare in un compulsivo tentativo di non rimanere con l’amaro in bocca.

In più spendere online non ha lo stesso peso che farlo fisicamente, in quanto un numero su uno schermo diventa meno pesante rispetto a quello proposto da un negoziante in persona. Poiché il digitale inganna la mente, essa, in quanto consapevole di tutta l’irrealtà di contenuti presenti in rete, è più propensa a vedere come meno vero tutto quello che vede nelle schermate elettroniche.

FRONTEGGIARE LA MANCANZA:

“Acquistare per il piacere di acquistare” riassume il cosiddetto shopping terapeutico, nel quale si va a colmare un vaso già strabordante. Il fatto è che attraverso l’acquisto online è più facile non rendersi conto della pienezza del recipiente. Questo è sicuramente stato percepito dalle aziende che di conseguenza investono sempre più sugli shop-online. Il successo di Amazon si fonda sulla leggerezza con la quale si possono ottenere beni di qualunque genere, provenienti da qualunque luogo. Se nel passato per procurarsi determinate cose si doveva guidare per ore o cercare i giusti corrieri, il tutto accompagnate da possibili incertezze sulla qualità del prodotto, adesso con l’e commerce, la politica del reso e altre agevolazioni nell’ambito delle spedizioni, tempi e fatica sono drasticamente ridotti. Perciò anche i meno perseveranti possono comprare quello che in precedenza non cercavano nemmeno, poiché il processo per ottenerlo poteva risultare particolarmente insidioso. 

La mente umana è portata alla ricerca continua, questo per colmare i vuoti che ci accompagnano e ci tengono rinchiusi. L’uomo si auto-rinchiude in se stesso per non doversi fronteggiare col mondo, per non rendere noto tutto quello che non riesce ad accettare di sé, comprese le proprie lacune. Per esempio la non conoscenza ci toglie la possibilità di scelta, l’assenza di coraggio ferma il nostro agire, e il non possesso materiale cosa ci preclude? Il non possesso aumenta la difficoltà di autoaffermazione. Perciò si ritorna sempre nello stesso loop di acquisto ma non immediata appropriazione, il che aumenta la voglia di comprare che a lungo andare può diventare compulsiva.

LE MENTI INFLUENZABILI:

Inoltre più si acquista più sembra di star risparmiando. Questo è dovuto alle strategie di marketing delle aziende sempre più efficaci. A partire dalla spedizione gratuita dopo una certa spesa fino all’aumento della percentuale di sconto alla quale si ha diritto in base ai soldi utilizzati. Quindi gli individui sono spinti a spendere, spendere tutto il loro tempo e denaro in qualcosa di inconsistente, non solo fattualmente ma anche soggettivamente. L’unica rilevanza a livello psicologico di tali azioni è il temporaneo distacco dai propri pensieri autosabotanti. La cosiddetta ansia sociale è una patologia in forte aumento è responsabile dell’incremento dell’e-commerce (o è l’e-commerce a essere il responsabile della sua propagazione, poiché rende sempre meno necessario un lavoro di guarigione mentale atta a superare le proprie paure, perché alla fine restando a casa si riesce a vivere comunque, o almeno a sopravvivere). Per svariate ragioni uscire può non essere piacevole, specialmente quando si deve andare a comprare capi d’abbigliamento. Non è quantificabile il numero di soggetti in difficoltà ad accettare la propria forma fisica, per i quali doversi recare in negozi e provare vestiti creati a posta per ricordargli quanto non vada bene la loro presenza, può diventare pesante. Così rimanendo protetti nelle mura casalinghe molte preoccupazioni si affievoliscono rendendo i capi semplicemente cose belle da indossare, il come stanno addosso diventa relativo (giustamente) in quanto non immediatamente riscontrabile. 

Questo atteggiamento non vale solo per il vestire, ma si può espandere in ogni ambito, quindi meno si esce meglio si sta. Perciò diventa una fortuna poter effettuare acquisti digitalmente.

ASTRAZIONE DEL MERITO:

Acquistare e meritare, due termini tanto distanti eppure si stanno sempre più avvicinando; la sfiducia dilagante nel proprio valore aumenta le spese. Comprando si effettua una sorta di affermazione di essere degni di ricevere e possedere qualcosa. Può sembrare estremamente banale e poco efficace (e probabilmente lo è) ma può diventare una cosa di un certo peso per coloro i quali sono costantemente immersi in ambienti mortificanti. In un mondo che fa sentire indegni di qualsiasi cosa si cerca il modo per sentirsi meritevoli. Da sempre quando si raggiungono determinati traguardi ad aspettarci c’è un premio, un bene materiale pronto ad affermare il proprio impegno e la conseguente vittoria. Farsi un piccolo regalo, premiarsi con qualcosa fa sentire che in qualche modo la vita merita, e oggi, avendo in ogni istante la possibilità di acquistare restando nella propria bolla, merita in continuazione.