Amore e odio agli occhi di Leonardo

Riflessioni sul tema amore e odio a partire dall'incontro con il seminarista Leonardo.

Amore. Una parola dalle mille sfaccettature e intensità. L’amore può essere sentimento, una sensazione momentanea, di pochi istanti, ma anche una sorta di connessione intellettuale. L’amore è tutto questo, e molto di più. “È una dimensione profonda, che scalda il cuore, che apre al senso, senza forzature, in totale libertà di essere e di agire”. È un compagno di viaggio che può aiutare a capire chi si è e dove si vuole arrivare. Per ricercarlo, non serve spingersi lontano, bastano semplicemente piccoli gesti quotidiani. Dalle relazioni con genitori e amici, fino ad arrivare all’esperienza con Dio, nella quale sono riassunte, compendiate e rilanciate tutte le diversi accezioni che possono essere conferite all’amore. Egli è infatti l’esempio dell’amore più puro e vero, che, una volta compreso a pieno, cambia l’intera esistenza di chi ha avuto la possibilità di conoscerlo e di trasmetterlo agli altri, mediante semplici atti di generosità, gratuiti e genuini.

E poi c’è l’odio, un sentimento che “non si può fermare o arrestare, ma si salva solamente con l’amore”. Sono queste sono le parole che più mi colpiscono, pronunciate con fermezza e convinzione da Leonardo. Esattamente in questa frase, nel mio piccolo immaginario, c’è un mondo, colorato di nero, e all’aumentare dell’odio, il colore del mondo si scurisce sempre di più, fino a diventare tetro, morto, senza senso. Dopo le parole di Leonardo invece ho provato ad immaginarmi una situazione in cui ho risposto con amore all’odio ricevuto. Ecco che nel mio piccolo mondo tetro e spento luccicava un puntino bianco, che cercava di combattere contro tutto quel nero e di ingrandirsi.

Se cercassimo tutti di rispondere all’odio con l'amore, allora il nero del mondo si mescolerebbe al bianco, fino a sconfiggerlo del tutto e fargli perdere il suo potere di distruzione. Ma come poterlo fare? Potremmo cercare di non attaccare e accusare le persone, cercare di ascoltarle, affrontarle, parlare con loro, fare riflessioni…essere PURI, riconoscere problemi e difficoltà delle persone, aiutarle, dare delle speranze, capire di essere fragili. Infine ho capito quanto sia importante dire “ho sbagliato” e ammetterlo, portare rispetto e non avere paura di fare tutto ciò.

Francesca Cavestro, 4^C e Elena Resini, 4^E