Il mio posto felice

Ho sempre sognato di avere un posto felice. Quel luogo dove andare per ritrovare un sorriso, casomai si fosse perso sotto a un sasso, non si sa mai. In questo modo, in quelle giornate in cui ho dei nuvoloni neri che mi seguono ovunque, che mi escono dalla bocca mentre parlo, che mi offuscano i pensieri quando tento di ricordare dove ho smarrito la mia felicità, potrei correre sfidando il vento in quel magico posto, mentre il mio cuore pregusta il piacere di riaccendersi di gioia come un bimbo la mattina di Natale.

Così, mi sono decisa a trovarlo. Ho cercato, setacciato la mia memoria, analizzato ogni paesaggio che aveva rapito il mio sguardo chiedendomi se avesse fatto lo stesso anche con il mio cuore. Ma più il mio cervello cercava foreste, onde, cieli stellati o viste mozzafiato, più il mio cuore suggeriva un certo paio di braccia, un cespuglio di quei capelli, due occhi, proprio di quel colore, una voce familiare, contorni sempre più definiti di quello che, no, decisamente non è un paesaggio. Sembra… sembri… no, no, devo essermi sbagliata, come può una persona essere un posto? Il posto di qualcun altro? Ma quel sorriso non lo posso confondere, quel profumo nell’aria non può essere preannuncio di altro, se non di te. Sei sempre e solo tu la ragione per cui il battito del mio cuore accelera come se volesse avvolgere il tempo, avvicinando il momento in cui ti vedrò.

Il mio posto felice sei tu. Niente errori. Zero coincidenze. Lo sei e basta. E’ fra le tue braccia che correrò per essere libera, e riflessa nei tuoi occhi sognanti ritroverò la mia felicità.

L.E., 3^L