Sentirsi diversi

Ciao, mi chiamo Diana, ho nove anni e frequento la quarta elementare.

Oggi è il 24 ottobre 2012 e, come tutte le mattine, sono andata a scuola.

Come al solito, non ho sentito la sveglia e ho dovuto fare tutto di fretta. Ho indossato i primi vestiti che ho trovato e sono corsa in macchina senza nemmeno sistemare i miei fastidiosissimi capelli ricci.

Entro in classe e corro subito ad abbracciare la mia migliore amica. La giornata non può cominciare bene senza il nostro saluto!

Ora sono qui, seduta sul mio banco in prima fila, per non perdermi nulla di quello che dice la maestra di italiano. Mi piace questa materia e adoro leggere e scrivere, per questo motivo tengo sempre con me il mio diario. Scrivere non vuol dire solo prendere in mano una penna e unire quattro frasi. Scrivere è un modo di esprimersi per le persone che, come me, hanno paura di dire le cose ad alta voce.

Finalmente è arrivato il momento della merenda, siamo tutti fuori in giardino a mangiare e giocare. In realtà, se proprio devo essere sincera, gli altri miei compagni stanno giocando e io preferisco starmene seduta qua, sulla mia amata panchina mentre leggo un libro. Oggi anche la mia migliore amica è andata a divertirsi con gli altri, solitamente mi fa compagnia, ma posso comprenderla. Lei è bella, alta, ha i capelli lunghissimi, sempre raccolti in una coda perfetta e sta simpatica a tutti. Non c’è nessuno che non vorrebbe passare del tempo insieme a lei.

Io non ho tutte queste qualità, non sono così tanto alta, ho i capelli sempre sciolti e pieni di nodi. E soprattutto, non sono così socievole. A volte la mia timidezza mi condiziona così tanto da farmi provare paura. Guardo le persone che mi circondano e ho il timore di essere diversa, di essere sbagliata, di non essere abbastanza espansiva.

Detesto il mio carattere, che mi frena sempre quando decido di voler dire una mia idea, per paura che sia sbagliata.

16 marzo 2021.

Ciao, mi chiamo Diana, ho diciassette anni e frequento la quarta superiore.

Sono sempre io, quella bambina dai capelli ricci. La personalità di cui ho parlato prima fa ancora parte di me, ma ho imparato a non vederla più come un ostacolo.

Nel corso degli anni ho trovato persone a cui piaccio proprio per come sono e ciò che mi rende più felice è il fatto di essere riuscita ad accettare me stessa.

A volte mi rinchiudo ancora nel mio mondo e tengo ancora sempre con me il mio diario. Scrivo ancora per sfogarmi, per far uscire tutti i pensieri che ho in testa e trovo ancora difficile comunicare ad alta voce.

Ma è davvero così necessario esprimersi a parole?

Perché le persone sentono così tanto il bisogno di sentirsi dire le cose?

Credo che ci siano infiniti modi per esternare le proprie emozioni: parlando, scrivendo, disegnando, cantando, ballando e anche solo attraverso lo sguardo.

E allora perché spesso ci sentiamo diversi? Perché lo siamo, ognuno di noi ha delle proprie caratteristiche che lo contraddistinguono.

Il mondo è costituito dalla diversità e a volte può generare paura, tuttavia, bisogna solo avere il coraggio di comprenderla e accettarla.

D.D., 4^F