Un bacio

Sei qui, accanto a me. Ti spio di sottecchi, di tanto in tanto…sì, lo ammetto, non riesco a fare a meno di guardarti. Studio a fondo ogni tuo lineamento… ma distolgo lo sguardo quando incrocio il tuo, colta in fallo. Accidenti. Sorrido al tuo sguardo inquisitore, dichiarando la mia colpevolezza. Sì, ti stavo guardando, e allora? Come se non l’avessi mai fatto prima…sorridi anche tu. D’altronde, nessuno dei due stava veramente prestando attenzione ai poveri libri aperti davanti a noi, solo ingannevoli mezzi atti a rendere più facile gettare un’occhiata dolce, furtiva, desiderata all’altro. Studiare insieme non è stata una grande idea. Fingo di leggere le stesse due righe che i miei occhi hanno passato già almeno sei volte. Chiaramente, non ho idea di cosa parlino. Tu, intanto, avvicini cautamente la sedia alla mia, tu, unico essere capace di attirare la mia attenzione. Concentrata su di te, volta a te come fossimo circondati dal nulla; solo io e te. Inspiro, o quantomeno tento un impossibile respiro mentre le tue dita, monelle, mi sfiorano il collo e le tue labbra si posano sulla mia guancia, per poi essere inevitabilmente attratte dalle mie per tutto quello di cui abbiamo bisogno. Un piccolo, leggero, infinito bacio.

Apro gli occhi. Ci sono i libri, i miei. La sedia, una. Io.

Dove sei? Forse…forse ci potresti essere. Forse, se ti parlassi…per dirti cosa? “Vieni a studiare da me?” Potrei. O forse te ne accorgerai da solo. Forse.

Ho freddo.

Una lacrima incolore scivola lenta sulla mia guancia, ma la raccolgo prima che profani il punto dove, se chiudo gli occhi, mi hai dato un bacio.

Chiara Allegro, 4^E