La paura di iniziare

La paura di iniziare si erige come un muro costruito con mattoni di insicurezza, tanto spaventoso quanto attraente. La sua imponenza blocca ogni movimento solo alla vista, arriva a mozzare il respiro, immobilizzando pure i pensieri. Contemporaneamente l'attrazione verso esso scuote il corpo come una scarica elettrica, viaggia sotto la pelle lasciando dietro di sé una scia di brividi e indecisione. Attira ma respinge, frena, congela. Soffoca ogni speranza di riuscita. Cancella, oscura tutto ciò che nasconde dietro di sé, fino a quando non ne rimane più niente. Rende nulli gli sforzi, colora di instabilità le emozioni, i pensieri, le sensazioni, fino a toccare l'equilibrio, lasciandoti cadere nel vortice del rimorso.

La paura di iniziare si erige come un muro costruito da noi stessi, mattone dopo mattone, mossi dal timore. Timore di ciò che è nuovo, timore di ciò che non si conosce, dell'ignoto. Nulla è più spaventoso dell'ignoto. Perché non si sa di cosa aver paura e si finisce per aver paura della paura stessa. Una paura apparentemente insensata, ma forse la peggiore, una paura che non si manifesta come l'effetto di una causa ma che arriva senza il bisogno di un invito dall'esterno, direttamente dal profondo dell'animo, come il mostro dormiente che si cela dentro tutti noi.

A.B., 2^A