Charlie Chaplin fu un dio

Charlie Chaplin fu un dio. Non esiste argomentazione che per quanto valida possa smuovermi da tale idea. Egli era un dio, divinità del cinema comico, in gergo tecnico slapstick. Una persona che fece della comicità e del rendere felici gli altri la propria missione di vita tanto che un giorno disse che: “Un giorno senza un sorriso è un giorno sprecato” Egli intendeva dire chiaramente che non ha senso passare una giornata annichiliti da preoccupazioni e stress senza nessun momento di gioia. Tale pensiero è molto comprensibile, non esisterebbe in questo mondo un individuo ancora dotato di voglia di vivere, se avesse la certezza assoluta che tutto ciò che lo aspetta non è altro che dolore e disperazione. L’altro fatto che rende tale citazione di Chaplin è la scelta del termine sprecato (in inglese wasted). Esso infatti enfatizza due concetti, il primo è che un giorno del genere è da buttare via, come se non avesse più alcun senso pensare ad una giornata del genere e non ci fosse nulla di meritevole da ricordare, il secondo è che siamo noi a vanificare quel giorno. Infatti un oggetto viene sempre sprecato da qualcuno, nel senso che non è colpa dell’oggetto l’essere diventato inutile, ma di chi ne ha fatto uso. Quindi tale citazione non evidenzia solo quanto sia importante sorridere, nel senso di essere felici e trovare qualcosa che ci renda tali, ma soprattutto come sia una nostra responsabilità cercare di sorridere nella nostra vita. Ora è naturale trovarsi in disaccordo con nostro signore e padrone Chaplin; quindi, permettetemi di argomentare meglio prima che il vostro comprensibile dissenso si trasformi in eresia. Infatti è chiaro che varie delle disavventure che accadono nella vita di ognuno di noi non sono sempre qualcosa che si possa prevenire, ma non è questo il punto dove Chaplin voleva focalizzarsi. Infatti probabilmente egli non voleva accusare chi è infelice perché se non ha voglia di vivere in fondo è solo colpa sua, ma dare un amichevole consiglio, per invitarci a tenere la testa alta e ricercare il bello e l’allegria in tutte le cose, quando possibile. Spronarci non ad aspettare la gioia ma a costruire ognuno la propria felicità.

A.C., 3^C