Spazio alle emozioni

Cosa pensate quando sentite la parola spazio? La maggior parte di voi penserà alle stelle, al tramonto, alla luna e al desiderio di esplorarla, al tramonto e all’alba, a tutto cio' che ci circonda. 

Potrebbe anche essere lo spazio vuoto che sta dentro ciascuno di noi, allo spazio privato dove ci rifuggiamo quando non vogliamo stare con gli altri; ecco lo spazio che intendo io, il mio spazio felice, il mio posto preferito. Quel posto che solo io conosco dove si può dare un’esistenza alla parola privacy, quel posto tranquillo lontano da casa in mezzo al nulla dove gli unici rumori sono lo scorrere dell’acqua del fiume vicino, il fruscio delle foglie mosse da un vento leggero che sembra che ti accarezzi i capelli e qualche piccolo uccello e insetto che canta. Mi piace sdraiarmi in quel prato e far finta che non esista nessun altro oltre a me per qualche minuto, ascoltare la musica e guardare il tramonto pensando al bello della vita; e infine guardare le stelle. 

Mi piace il senso di serenità e di potere che mi da' questo posto, il potere di essere quel che voglio essere, il potere di non apparire strano agli occhi degli altri, mi fa sentire vivo. Mi piace questo posto perché posso stare da solo, posso pensare, posso dare sfogo alle mie emozioni. Quel posto dove vado quando strane sensazioni sono più forti del solito; sensazioni e pulsazioni che aumentano dentro di me, un calore, un calore che brucia, che mi fa impazzire, soffrire, mentre faccio di tutto per interromperlo. 

Quale sensazione? La Rabbia e una sensazione di impotenza. 

La Rabbia, un mostro che va sconfitto, un qualcosa che mi fa pensare a cose sprezzanti come la morte e il desiderio di morire, il suicidio. Tale pensiero è soffocato però dalla compassione per le persone a cui voglio bene e che non meritano di soffrire per un mio capriccio. La Rabbia, il voler gridare, il voler tirare pugni al muro fino a sanguinare credendo di meritare questa sofferenza. La Rabbia, il voler dire vaffanculo ma aver paura della reazione esterna; il voler odiare qualcuno ma allo stesso tempo non riuscire a sviluppare questo determinato stato d’animo. Rabbia, Rabbia, Rabbia e ancora Rabbia, ormai prevale. Non ce la faccio più, sono stanco, voglio finirla, lasciatemi in pace, scappa, scappa lontano e non tornare mai più; fuggi rinuncia a tutto ciò, urla una voce nella testa. Mi viene il mal di testa. Voglio uscirne, credo di meritare di essere felice, perché non sono felice? No, non lo sono, sento di essere intrappolato in un mondo dove devo fare le cose perché piacciono agli altri più che per me stesso. Devo riuscire in situazioni che trovo difficili solo per avere un minimo di libertà.

Rabbia, Rabbia, Rabbia e basta! L’ho detto, che succede? Nulla, non succede nulla; non sparisce, aumenta al pensiero che non posso essere uguale ai miei coetanei e la Rabbia sale fino a non sopportarla più ed è quando sto  rinunciando a combatterla... puff!! 

Una luce, una luce si accende nel buio della testa, una luce che dà speranza, la speranza di ripartire, di uscire da questo inferno. Che cos’è questa luce? Qual è questa speranza? Un ricordo, un ricordo di quando la Rabbia era soltanto una fantasia, un ricordi di momenti felici, un ricordo dove si scherzava con gli amici, si rideva, si cantava e ballava, un ricordo privo di Rabbia e una sensazione nuova, un distacco dalla realtà che mi regala un sorriso. Mi sento più leggero quasi sollevato, mi sento libero e quel che prima bruciava sembra essere svanito. 

Felicità, Felicità, Felicità la voglia di essere felici, gli amici, gli amici, le persone di cui mi posso fidare, che mi regalano un sorriso senza chiedere nulla in cambio a prescindere dal loro stato d’animo, gli amici, i veri amici, loro non saranno mai egoisti, loro mi sopportano e mi aiutano quando ne ho bisogno, sono loro che si mettono nei miei panni e che mi danno felicità. 

Le persone di cui ci circondiamo ci rendono felici. 

Ehh…. Buh! La mente si annebbia e la felicità sparisce annientata dalla Paura. La paura di perdere tutto, la paura di rimanere solo, la paura che la felicità non farà più parte della mia vita, la paura di essere incompreso, la paura di essere deriso, la paura di mostrare quel che sono veramente, la paura di esprimere il mio pensiero per il giudizio altrui. 

All’improvviso una lacrima, inizio a piangere, per questa miscela di emozioni, perché appare la tristezza, 

Lascia scorrere le emozioni dentro di te, lascia a loro il giusto spazio, non cercare di respingerle o di nasconderle, urla, tira un pugno piuttosto, sfogati, parla se hai paura o sei triste, accetta quello che non ti piace anche di te e non cercare di cambiarlo e vivi i momenti felici al meglio.

L.E.K.,3^L