Lettera dalle studentesse e studenti di 5L

Cari ragazzi e care ragazze,

sono la 5L e vi scrivo dal 2022. Spero che quando rileggerete questa lettera, passati anni, sarete tutti intenti a realizzare quei sogni di cui tanto si fantasticava tra i banchi. Biologia, medicina, economia, lingue, musica e tanto altro, percorsi così diversi ma accomunati tutti dallo stesso punto di partenza: 5 anni di liceo insieme. Probabilmente avrete dimenticato le desinenze tedesche o come calcolare le derivate, ma sicuramente alcuni ricordi sono ancora vividi dentro di voi. È impossibile dimenticarsi il “Ich dusche mich kurz” come soluzione ad ogni problema ecologico, le fotos de grupo di Paloma durante l’unico scambio che questa pandemia vi ha concesso, la competitività nelle partite di pallavolo, le corse per i posti in fondo nei giorni di verifica e la vostra campagna di crowdfunding che la vittoria se la meritava tutta.

Talvolta complici, quando vi prefissavate un obiettivo comune da raggiungere, altre nemici, soprattutto in occasione della creazione dei calendari per le interrogazioni e nei dibattiti. Il tutto sotto lo sguardo attento dei vostri prof, guide preziose che non si sono limitate solo a trasmettere nozioni, ma che hanno saputo alimentare la vostra curiosità attraverso la loro passione. A loro va un particolare ringraziamento per il tempo trascorso assieme, che vi abbiano accompagnati per tutto il percorso o solo in parte. Grazie per la pazienza, la disponibilità, per avere ascoltato e sopportato tutte le vostre ansie e paure, i vostri dubbi, domande e perplessità.

Infine, un grazie ad ognuno di voi, che siete stati il cuore di questo percorso:

A Marti, l’esperta nell’inventare parole in qualsiasi lingua, amante della biologia ma un po’ meno della geografia.

Ad Ambra, la cantante silenziosa con un cuore d’oro.

A Dani, il geografo, lo storico, il politico, però…”non stai seguendo!!”.

Ad Elena, l’ultima arrivata direttamente da Madrid ballando sulle punte.

Ad Eric, sempre in ritardo, ma mai l’ultimo, il suo desiderio era essere “solo sitzen bleiben”.

A Cava, capace di trasmettere calma anche nei momenti di ansia, peccato che scrivesse gli appunti solo in matita.

A Lollo, l’unico che è riuscito a finire la parte delle assenze del libretto, esperto di Freud e di musica rap.

Ad Emma, pattinatrice provetta e amante della matematica, su di lei si poteva sempre contare.

A Giovanni, messicano nel cuore, alleato silenzioso in qualsiasi situazione.

A Giorgia, assidua frequentatrice del registro elettronico, grazie a lei le circolari venivano rese note ancora prima di essere scritte. Fiera di aver piantato un albero in Australia.

A Jamila, colei che perdeva al gioco del silenzio nelle ore di tedesco perché “Hallo, immer Jamila?”.

A Sofi G., rappresentante ad honorem, non di nomina ma di fatto, appassionata di spagnolo e di spagnoli.

A Gvoz, il suo cognome era l’incubo dei prof, outfit sempre al top.

A Sofi N., con 3648 completi di colori diversi, futura miliardaria che sostituiva lo psicologo con lo shopping.

A Sveva, l’organizzatrice di sfilate improvvisate, amante dell’arte e dello yoga.

A Marie, sempre tranquilla e riservata, ciclista per passione.

A Camilla, abile tennista e ballerina ma “Warum so spät?”.

A Luna, il suo hobby è sempre stato fare domande a cui nessuno sapeva rispondere, a maniche corte anche d’inverno, abile organizzatrice di calendari.

A Giu, amante della letteratura inglese, soprattutto degli autori non fatti ed ossessionata da Harry Styles.

Ad Eleonora, la bibliotecaria della classe, sono pochi i libri che non ha letto.

Ad Edoardo, interista convinto, Emanuele, Dodo o Samuele per gli amici.

A Giulia S., l’amazzone della classe, veniva a scuola con pacchi di carote da portare in maneggio.

A Carlo, musicista e comico della classe, le sue gag ci hanno tenuto svegli nelle ore più noiose.

Ad Anna, traduttrice simultanea di francese (scambiato per dialetto veneto), quando non cantava stava ripetendo a memoria il ciclo di Krebs.

A Zane, risolveva tutti i problemi tecnologici della classe ed era sempre pronta ad aiutare il prossimo.

So che avreste voluto avere più tempo per recuperare quello che la pandemia vi ha tolto perchè la DAD vi ha privato della possibilità di vivere a pieno questi 5 anni tra le mura scolastiche, ma avete reagito e quest’ultimo anno i vostri sorrisi erano riconoscibili anche sotto le mascherine. Continuate così, a superare gli ostacoli come avete superato questo, non importa se le cose non andranno sempre come pianificato perché: “Caminante no hay camino, se hace camino al andar”.

La vostra 5L

(Luna, Giu, Anna, Cava, Sofi N.)