Intervista a Leonardo

Recentemente ho conosciuto Leonardo, un giovane ragazzo che frequenta l’ultimo anno di studi presso il Seminario Maggiore di Padova. Lui è originario della Toscana, e durante la sua piacevole intervista ho anche avuto modo di sentire e scherzare sul suo simpatico accento. Leonardo ha quindi accettato di aiutarmi in uno studio e una ricerca approfondita circa il mutare dei colori durante l’anno liturgico, e di spiegarmi i loro significati…

  • "Ciao! Come ti chiami, quanti anni fai e cosa fai nella vita?"

"Ciao, sono Leonardo, ho 27 anni e frequento l’ultimo anno di Seminario…a breve inoltre discuterò la mia tesi!"

  • "E su cosa hai deciso di approfondire la discussione della tesi?"

"La farò sull’unzione degli infermi…"

  • "Sembra davvero un argomento interessante. Iniziamo con l’intervista, che ne dici? Pronto?"

"Certo, iniziamo! Anzi, grazie sin da subito per avermi coinvolto in questa bella iniziativa della scuola."

  • "Grazie a te. Bene, allora la prima domanda è…perché si è deciso di assegnare un colore ad ogni momento o festa dell’anno liturgico?"

"Innanzitutto ogni festa e ogni periodo liturgico vengono identificati con un colore specifico. A ben vedere non è una cosa che è stata scelta, bensì un qualcosa venuto naturale nei secoli. Mi spiego meglio: prima si tendeva a leggere il mondo in modo allegorico, per trasmettere messaggi, e perciò anche i colori servivano per dire un qualcosa a coloro che non sapevano leggere o scrivere. Poi con il tempo, a forza di usare questi colori, sono state messe per iscritto delle regole, in un processo che è durato circa 1300 anni. I colori poi comunicano qualcosa a livello emotivo che dipende in parte dalla cultura e da come è fatto ogni essere umano. Perciò aiutano ad entrare nel momento liturgico e nel suo particolare mistero."

  • "Ottimo! La prossima domanda è quali sono i momenti liturgici e quindi i colori assegnati, in termini di significati?"

"I colori sono rosso, bianco, verde, viola, rosa e fino al 2020 si poteva usava anche il nero, ma molto raramente. Il rosso è usato per la Pentecoste, a rappresentare la discesa dello Spirito Santo in lingue di fuoco; per la festa dei martiri e per la passione del Signore il Venerdì Santo, con un rimando al sangue. Il bianco invece è il simbolo della purezza e della verginità, è il colore di Dio, della luce, usato per Pasqua e Natale e per alcune altre feste; poi c’è il verde, colore della natura, dell’ordinarietà, che dice forza amore; quindi il viola, segno di penitenza e riflessione, viene usato durante la Quaresima e l’Avvento; infine c’è il rosa, si usa solo due volte…i preti sembrano un po’ dei confetti quando lo usano! La penultima domenica di Quaresima e Avvento, per simboleggiare che il viola del periodo di attesa e di conversione si avvicina al bianco, colore della festa."

  • "Interessante! Proseguendo...perché alcuni colori sono stati esclusi (come dicevi per esempio il nero)? Quali sono e che significati avrebbero?"

"Un tempo si usavano più colori, come per esempio l’azzurro, che oggi viene usato solo in Spagna in alcune occasioni, oppure il marrone e il grigio, che sono stati esclusi semplicemente perché a un certo punto il papa ha emanato un documento, dando dei significati teologici specifici ad alcuni colori senza parlare degli altri. E pian piano con i secoli un po’ tutti si sono uniformati a questa usanza, perché era quella del papa, vescovo di Roma e successore di Pietro."

  • "Bene...prossima domanda: qual è il colore e relativo momento liturgico che più preferisci e perché?"

"Beh, non ho un periodo preferito, ogni tempo ha un colore ed è bello proprio questo: è bello che una volta l’anno arrivi la Quaresima, o il Natale. I colori aiutano ad entrare nel mistero con i colori anche i canti e tutto il resto aiuta ad “entrare nel clima”, un po’ come facciamo esperienza quando a Natale si vedono i sorrisi dei bambini che raccontano cosa hanno ricevuto da Babbo Natale, si vive il momento con canti adatti e un po’ tutti gioiamo perché quel giorno è arrivato."

  • "E nelle altre religioni vigono queste divisioni?"

"Sì, anche nelle altre religioni ci sono questi riferimenti ai colori, più o meno sentiti, ma non conosco l’uso liturgico. Per quanto riguarda le altre confessioni cristiane nello specifico per esempio i protestanti usano colori come bianco, grigio e nero, e anche le chiese stesse sono decorate principalmente con questi colori. Altro esempio è il giallo usato dai buddisti, perché al tempo e nella cultura del Buddha era il colore dei criminali; lo si indossa per ricordarsi il valore per l’umiltà…un po’ come quando i preti si vestono di nero. Per i musulmani invece è essenziale il verde, a sottolineare la vicinanza con Dio."

  • "Non conoscevo queste cose, sono davvero interessanti; ma ci avviamo verso la conclusione…cosa significa per te passare da un colore e quindi da un periodo all’altro? Cosa ti trasmettono i colori?"

"Appunto come ho detto cambiare colore sottolinea l'ingresso nel mistero, ma anche l’arrivo di un particolare momento dell’anno, carico di molti significati. I colori sono un aiuto per entrare in dimensioni diverse dello stesso mistero e quindi un aiuto a dare senso alla vita stessa."

  • "Siamo giunti all’ultima domanda, ma non per importanza. Cambieresti qualche colore e perché?"

"No, non cambierei i colori, ma riprenderei il nero, per risaltare ed enfatizzare il momento che si vive."

  • "Ottimo! Si giunge qui ormai alla fine della nostra intervista!"

"Caspita, già finita!"

  • "Sì! Grazie infinite per aver risposto alle nostre domande e partecipato alla realizzazione di questo numero del Giornalino!"

"Grazie mille a voi!"

Elena Resini, 4^E