Intervista impossibile a Marie Curie

«Eccoci con Marie Curie, una delle più grandi scienziate moderne. Innanzitutto volevo farle i complimenti per tutti i suoi primati nel mondo della scienza»

«Salve, grazie mille per i complimenti, effettivamente sono molto fiera di quello che io e mio marito che allora riuscimmo ad ottenere»

«Dalla Polonia è andata in Francia a studiare, è stata molto coraggiosa, uno stato diverso, le difficili condizioni economiche sono grandi ostacoli da superare, come ci riuscì?»

«Grande forza di volontà principalmente, volevo realizzare il mio sogno e m’impegnai con tutta me stessa per compierlo»

«Come furono i suoi studi? Se li aspettava più duri?»

«Per una donna era molto difficile anche solo entrare all’università della Sorbonne a Parigi, e inoltre parlavo una lingua diversa, ma riuscì a farmi strada in un mondo dominato dagli uomini, laureandomi prima in fisica e poi in matematica. Non fu semplice, ma mi feci sempre valere. Grazie agli studi sulle radiazioni io e mio marito Pierre nel 1903 ricevemmo il Nobel per la fisica. Nel 1911 dopo esser diventata la prima donna ad insegnare alla Sorbonne divenni anche la prima e fino ad ora unica donna ad aver vinto due premi Nobel in due discipline. Il secondo, per la chimica, lo ricevetti per essere riuscita ad isolare il radio metallico.»

«Durante la guerra, dopo la morte di suo marito, la sua scoperta dell’utilizzo dei raggi x per le radiografie divenne fondamentale, come mai decise di andare anche lei al fronte?»

«Cercai di aiutare. Un automezzo con all’interno un laboratorio radiologico fu molto utile per i medici al fronte»

«Perché lei e suo marito decideste di non brevettare le vostre scoperte?»

«La nostra vita girava attorno alla scoperta, eravamo quindi convinti che mettendole a disposizione di tutti ci sarebbero potute essere molte più applicazioni. Questo si rivelò giusto, quindi non mi sono mai pentita di questa scelta.»

«La ringrazio per aver risposto, le sue parole sono state ricche di significato»

«Anche per me è stato un piacere, spero che tutti le comprendano e che capiscano che solo impegnandosi e studiando potranno riuscire a raggiungere i loro obiettivi.»

M.M. e M.Z., 2^B