Adolescenza fra le righe

“The sky was blue, now it’s grey,

People were smiling, now they’re dying”

Se ci guardiamo intorno, vediamo che tutto ciò che ci circonda ha un colore: le strade, le persone, i fiori…ma anche le emozioni hanno le loro tinte, le loro sfumature. Fin da bambini impariamo ad utilizzare i colori per rendere più concrete le cose astratte che hanno effetti così visibili da non poter essere ignorate. Una di queste è la Pace: candida e luminosa, non si può toccare né afferrare, ma quando c’è infonde gioia e amore. I suoi colori chiari però sono molto fragili, e fanno presto a sporcarsi…ed è da questi colori rovinati che nasce la Guerra, fatta di colori oscuri e terribili come la distruzione che essa porta.

I SENTIMENTI VANNO OLTRE LA MORTE?

"Storia di una ladra di libri", di Markus Zusak

“Un semplice fatto: prima o poi morirai.”

Le emozioni che questo libro ci fa vivere sono un intero spettro di colori, tutte diverse, ma tutte vere e profonde. Inizia tutto con il bianco; e non provate a dire che il bianco non è un vero colore, perchè questa storia è narrata dalla Morte e dubito vogliate discuterne con Lei. Il bianco era la morte di un bambino. Fame, malattia, importa? Non era certo l’unico, non il più importante, ma, durante la seconda guerra mondiale, tempo della storia, sono state milioni le piccole morti come questa che hanno inciso nel profondo le anime di quelli rimasti indietro. La Morte in particolare ci parla di una di loro, una bambina, un’esperta nell’arte di essere lasciata indietro. In una strada chiamata “Paradiso”, mentre le persone comuni rubano viveri per rubare giorni di vita sotto le bombe, lei impara a sopravvivere grazie al potere delle parole, grazie alla fame di letterine di inchiostro nero stampate su carta. Impara a sopravvivere rubando libri.

PERCHÉ CONTINUIAMO A FARCI LA GUERRA?

"L’onda", Todd Strasser

"L’importante non era quando doveva finire, ma come. Gli studenti avrebbero potuto porvi fine da soli, e avrebbero potuto capirne la ragione.”

Da sempre e in tutto il mondo si sono combattute, e si combattono tutt’oggi delle guerre. Ogni guerra è diversa; ci sono le guerre di conquista, le guerre di difesa, le guerre civili, le guerre sante, le guerre mondiali. Tutti i conflitti sono scoppiati per uno scopo, e tutti coloro che hanno deciso di dichiararne uno credevano fermamente in questo, ritenendolo giusto. Tutte queste guerre però non hanno fatto altro che porre fine a delle vite, troppo spesso innocenti “colpevoli” di essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato, di aver difeso le loro idee, di non appartenere ad un concetto inesistente, quello delle razze. Ora lo diciamo come una cosa quasi scontata, però è accaduto realmente, ma come è stato possibile? A questa domanda ha voluto provare a rispondere Todd Strasser scrivendo un libro che già dei colori della copertina ci comunica le emozioni che ci vuole trasmettere; il rosso della rabbia e il nero della paura: la rabbia di dover essere uguali e la paura di non poter essere diversi, di non poter controllare la propria vita. Ma una dittatura sarebbe ancora possibile? Questa è la domanda del professor Ross che, tramite delle lezioni di storia inusuali dimostra a suoi studenti come fare parte di un gruppo possa far sentire superiori, creando un nuovo movimento: l’Onda che, acquistando sicurezza e diventando sempre più unita, perde il controllo, diventando un obbligo anche per chi non vuole seguirlo. Riuscirà il professor Ross riportare il controllo tra i suoi studenti?

È POSSIBILE ESSERE IN PACE QUANDO SI STA COMBATTENDO UNA GUERRA?

"Una bottiglia nel mare di Gaza", Valérie Zenatti

“Se pronunciassi questa frase davanti ai miei genitori, o ai miei amici, spalancherebbero gli occhi e mi direbbero gentilmente che ho bisogno di riposo. Dev’essere per questo che ho deciso di scrivere: per evitare che quello che ho in testa spaventi gli altri e li convinca che sono pazza.”

Quali sono i colori delle emozioni che ci raccontano i libri sulla guerra? Rosso, nero, a volte bianco…rosso come il sangue, nero come la paura, la morte, e bianco come la fine la resa. Al contrario di molti libri “Una bottiglia nel mare di Gaza” associa alla guerra un nuovo colore: il blu. Blu come il cielo, come il mare, nello specifico il mare della striscia di Gaza,che permette alla protagonista Tal, tramite suo fratello, di comunicare con quello che è chiamato “nemico” ma che in realtà non è altro che il territorio di altre persone che muoiono per una guerra ingiusta. A risponderle è Gazaman che, dopo un’iniziale diffidenza, diventa perfino suo amico. Così Tal e Naïm imparano a vivere in pace tra loro nonostante la guerra dei loro popoli che li circonda, insegnandoci quanto i pregiudizi verso qualcuno che ci sembra diverso possano essere errati.

E.S.E. 2^C, L.E. 2^L