Io leggo perché

Io leggo perché mi rende felice; e la felicità è la cosa meno scontata del mondo.

La felicità è qualcosa che ci permette di sentirci bene nel mondo, di sentirci pieni, realizzati, è qualcosa che ci permette di andare avanti quando siamo tristi perché riesce a trasmetterci la voglia di essere felici ancora.

E a me leggere rende felice.

Mi rende felice sapere che quando leggo ho la possibilità di capire me stessa attraverso le parole e i sentimenti che i miei libri mi trasmettono, mi rende felice perdermi nelle storie che io non potrei mai vivere, troppo belle per essere reali, mi rende felice ritrovarmi nei libri scoprendo di non essere sola, di avere gli stessi dubbi, le stesse emozioni, le stesse paure di altre persone. Poi certo non tutti i libri sono felici, non tutti i libri sono in grado di farti entrare nel loro mondo, ma questi sì..

"Ecco un uomo che sembrava divertirsi nell'immenso caos della vita; il che, di fatto, era la migliore definizione di felicità che mi venisse in mente." Storia di due anime, Alex Landragin

Koahu, Roblet, Charles Baudelaire, Mathilde. Alula, Joubert, Feville, Jeanne, Madame Edmonde, Balthazar. Tutte persone diverse e tutte le stesse due da secoli. In questo libro (leggibile seguendo due diversi ordini di lettura), il tempo passa, le persone muoiono, ma le anime e l'amore di Koahu e Alula restano. Ogni volta in corpo diverso, in un'epoca differente, in parti opposte del mondo ma i due protagonisti si ritrovano sempre. Insieme dovranno risolvere misteri, evitare omicidi, scappare dalla guerra. E' la storia di due anime che si perdono e si ritrovano da quasi due secoli, di colei che ricorda e di colui che non ricorda…

“Sai perchè mi scrivo sul braccio tutti i giorni quelle parole, “la felicità è una cosa che cade”? Per ricordarmi sempre che la maggior parte della bellezza del mondo se ne sta lì, nascosta lì: nelle cose che nessuno nota, nelle cose che tutti buttano via.” Eppure cadiamo felici, Enrico Galiano

Gioia si porta addosso il peso di un nome che non sembra appartenerle, perché non è felice. A diciassette anni il mondo le pare complicato e non riesce a farsi accettare per quello che è: una ragazza con passioni e obiettivi differenti dalla maggior parte dei ragazzi. Infatti, la passione più grade di Gioia, (oltre alla fotografia), è collezionare parole intraducibili di tutte le lingue del mondo che hanno un significato profondo. Tiene per sé il suo piccolo segreto e non rivela a nessuno questo suo “hobby”. Fino a quando, dopo essere scappata da casa in seguito all'ennesima lite con i genitori, incontra un ragazzo che dice di chiamarsi Lo. Gioia, per la prima volta, sente che qualcuno è in grado di comprendere il suo mondo. I loro incontri diventano più frequenti ed intensi e l’amore scoppia senza preavviso. Gioia è finalmente felice. Ma la felicità non può durare in eterno e Gioia dovrà fare i conti con una realtà che non aveva considerato.

La paura è il primo segno che dobbiamo combattere per quello che amiamo”

“Insieme è possibile riemergere dal buio e scrivere un finale diverso. Insieme il rumore del mondo è solo un sussurro che non fa paura” Felici contro il mondo, Enrico Galiano

Immersa nelle sue paure, delusioni e incertezze, Gioia non è più la stessa: il quadernetto delle parole intraducibili giace dimenticato in un cassonetto e per di più ha lasciato la scuola. Inoltre Lo ha tradito la sua fiducia: era certa che nulla li avrebbe divisi. Invece non è stato così: la persona di cui aveva più bisogno in quel momento, l’aveva abbandonata. Ormai Gioia non crede più a nulla. Eppure, solo poche persone conoscono davvero quella ragazza e sanno che quando è felice, risplende più della luce del sole. Che a volte cade eppure torna sempre ad essere felice.

E.E.S., 3^C e A.F., 3^A