Equilibrio instabile

“La filosofia [della natura] è scritta in quel grandissimo libro che continuamente sta aperto davanti ai nostri occhi (voglio dire l’universo), ma che non s’intende se prima non si studia la lingua e non si conoscono i caratteri in cui sta scritto. La lingua di quel libro è matematica, e i caratteri sono triangoli, circoli e altre figure geometriche.”

GALILEO GALILEI, Il Saggiatore (1623)

Cara 5A,

sono ormai quasi cinque anni.

Sono passati ormai quasi cinque anni da quando ci siamo conosciuti e il nostro percorso si avvia alla conclusione. Ogni cosa a questo mondo ha un inizio e una fine. E se vi soffermate un attimo a riflettere su quello che avete vissuto, vi accorgerete che è stato un percorso intriso di matematica.

L’avventura del Liceo Scientifico è un po’ come uno studio di funzione. All’inizio non sai bene che pesci pigliare, sei spaesato e senza esperienza. Allora ti attacchi alle poche certezze che hai, le condizioni di esistenza, perché in fondo è quello che vuoi, esistere! Ed è lì che cominci a realizzare che la vita come la scuola è un continuo risolvere equazioni e disequazioni: quanto hai maledetto Ruffini e polinomi!

Tra il secondo e il terzo anno cominci a esplorare i limiti del tuo dominio, a scoprire difficoltà inaspettate e a sbattere contro muri che sembrano insormontabili: i tuoi asintoti verticali. A volte la stanchezza ti coglie e vorresti solo coricarti su un lungo asintoto orizzontale. Quando meno te l’aspettavi, incontri sul tuo percorso un punto di discontinuità. Ti guardi intorno, magari sconfortato, e osservi chi non ha problemi di continuità (magari nello studio), e tu invece, tu non riesci a uscire dal tuo intorno, tu che cerchi di muoverti dal tuo minimo relativo, ma, accidenti, sei in un punto di accumulazione e non ha più senso muovere un passo, se non esiste il successore. Ma ricordi che anche chi sembra più fortunato può nascondere punti angolosi o cuspidi, a volte ben nascosti, specialmente se questa persona la vedi definita a tratti! Quindi c’è sempre un unico modo per superare le situazioni di impasse: studiare, sudare e studiare!

Studiare la crescenza, che a volte crescere è la cosa più difficile. Sudare, perché anche se per derivare e scoprire i propri punti stazionari basta applicare le regole, le situazioni nella Vita sono sempre composte, e la regola della catena è sempre pronta a giocarti un brutto scherzo! Studiare, derivando ancora senza fermarsi, insistendo nel cercare i segni positivi che la vita ci offre. Sarete flessi (sui libri), a volte sentirete la fatica di un massimo relativo da superare, che però vi porterà ad una discesa con tangente negativa che vi darà un po’ di fiato. E poi finalmente lui, il panorama completo, l’immagine finale del vostro percorso, un grafico che mostra tutti i suoi alti e bassi, ma che dà soddisfazione, perché l’avete tracciato voi, con le vostre mani.

Eppure, anche se siete a un passo dalla conclusione: “don’t give up the fight”! Perché è quando meno te l’aspetti che arriva la sfida maggiore. È la fatica degli ultimi passi, la parte finale che rivela le maggiori sorprese. Sì, perché adesso che conosci il tuo territorio devi cominciare a esplorare l’ignoto. Ma per non affrontare la paure di ciò che non conosci devi sapere innanzitutto chi sei. Devi integrare tutte le tue esperienze, mostrare che le discipline si intersecano, perché in fondo la Conoscenza è tutta un affare umano. E non è facile, dovrai usare tutte le tue abilità e aggrapparti alle più improbabili intuizioni, andare indietro e avanti per la stanza, tornando alle primitive e riderivando per controllare la correttezza delle tue intuizioni, ripetendo e rimuginando: chi l’avrebbe mai detto che la legge di Newton fosse un’equazione differenziale!

Ed eccola lì. La porta per il futuro. I libri e le “sudate carte” vi hanno aiutato a scalare il crinale della Conoscenza fino ad un massimo assoluto che metterà in evidenza solo una parte della vostra personalità. Ma state attenti: si tratta di una posizione di equilibrio instabile: basta un epsilon-delta per finire nel verso sbagliato. Allora il mio augurio è che riusciate a spiccare il volo soddisfatti del vostro percorso. Vi esorto ad affrontare tutti i problemi che incontrerete nel modo più scientifico che conoscete, ma senza dimenticare la vostra umanità. Portate avanti le vostre ambizioni, senza dimenticare le vostre passioni. Puntate in alto, ma ricordate di tenere ben saldi i piedi per terra.

AR