I limiti della scienza

"Considerate la vostra semenza:

fatti non foste a viver come bruti,

ma per seguir virtute e canoscenza".

Dante Alighieri, Commedia, Canto XXVI

Fino a che punto ci si può spingere nella conoscenza? Quali sono le colonne d’Ercole che l’uomo moderno non deve oltrepassare?

L'uomo ha come caratteristica naturale la voglia di scoprire e di migliorare se stesso e la propria conoscenza per poi condividerla e renderla nota. Ma sorge spontaneo domandarsi quale sia il limite da non valicare e da chi debba essere imposto.

 “Se alzi un muro, pensa a ciò che resta fuori” cit. Italo Calvino

Alcuni ritengono che non debba esserci alcuna restrizione poiché è proprio l’irrefrenabile desiderio di sapere che ci rende umani, nonostante l’esigenza di scoprire possa danneggiare vite umane e animali tramite la sperimentazione con l'uso di test che non portano sempre a risultati certi; sono infatti inutili e dannosi e, per legge, dev'esserci obbligatoriamente la sperimentazione sull'uomo su base volontaria.

Anche i progressi tecnologici possono causare conseguenze indesiderate: la recente integrazione dei robot all'interno della società mette in secondo piano l'uomo specialmente dal punto di vista lavorativo, mettendo a rischio la carriera soprattutto di agricoltori e allevatori, il cui lavoro è ormai svolto dalle macchine.

"Bene i progressi della genetica, ma c’è il rischio di programmazione dell’uomo. I film «di fantascienza eco di paure e attese degli uomini»" cit. Papa Francesco

Altri ancora sono convinti che sia la Chiesa l’unico ente in grado di porre un limite basandosi sulla conoscenza delle ferree scritture religiose, condannando la scienza e andando spesso a contenere alcuni progressi innovativi solo perché contro i propri principi. È necessario perció che vi sia un’altra istituzione in grado di rendere la ricerca scientifica sicura ed eticamente corretta.

 "Essere felici significa vedere il mondo come noi lo desideriamo, conoscere i nostri limiti, accettarli come dono e non come una sconfitta." cit. Romano Battaglia

Su ciò discute infatti il Tribunale Bioetico, comitato che ha dibattuto sui limiti da imporre alle nuove scoperte scientifiche e che si fonda sull’autonomia e sul rispetto dell'autodeterminazione, sulla tutela della dignità, sull’attenzione alle qualità di vita, sulla virtù della compassione, sulla non maleficenza e sulla giustizia distributiva. 

Di conseguenza noi riteniamo che affidarsi al Tribunale Bioetico sia la scelta corretta da compiere nel caso ci si chiedesse quale sia il limite da non oltrepassare in ambito scientifico.