Lumière
E’ buio. Ho paura. Piango.
Ma poi mi concentro: sento delle parole. Ah che belle parole…sono dolci, sono calde, sono sicure. Mi cullano così amorevolmente, come le onde del mare, come una brezza primaverile, come il profumo delle gerbere e dei tulipani. Apro un pochino gli occhi, leggermente: ecco le parole!
Escono dalla bocca di mio papà. Volteggiano, cantano, danzano. E’ poesia. Le parole sono poesia, quell’uomo che mi ama è poesia, la mamma che lo aspetta nell’altra stanza è poesia. Sono ancora piccola, non so parlare, ma sento le parole che si agitano in me…vogliono uscire, danzare con le altre, vogliono baciare le stelle in una notte di sogni, vogliono cantare una canzone e dedicarla al mondo... vogliono fare poesia. Poesia sono versi, ma poesia è anche una sola parola. Poesia è un sorriso, ma anche lacrime. Poesia siamo noi, ma anche tu. Poesia è viaggiare. Poesia è fare la valigia e scappare. Viaggiare per quanto? Scappare dove?
Viaggia, viaggia verso
verso dove non ha molta importanza
conta il tempo, il passo, la distanza.
Viaggia verso
viaggia con buon senso e direzione
anche se ignori la tua meta.
Il viaggio è un essere intenzione
il verso è un’arte da poeta.
Viaggia, viaggia verso
qualche sciocco che non avrà risposta
di sicuro dirà che ti sei perso
ma il dubbio porta avanti, e il centro resta
così continua il viaggio
e viaggia verso.
(Chiara Carminati)
“Viaggio è”
E. V. 4^E
I viaggi che intraprendiamo nel corso della nostra esistenza sono di diversa natura, così come sono numerose le motivazioni che ci spingono a partire e ricercare fuori e dentro noi stessi. Ciò che accomuna tutte queste avventure è l’appartenenza alla nostra vita: metafora di viaggio.
Viaggio è
avventura, scoperta;
crescita.
Viaggio è
partire con uno zaino in spalla
e la solitudine come
compagna;
è fare strada
assieme
a bordo di un pulmino Volswagen
sulle note di una chitarra scordata.
Viaggio è
fuga, coraggio;
speranza.
Viaggio sono
gli incontri e le emozioni;
sono ricordi racchiusi in mille fotografie.
Viaggio non è
la meta: è
lasciare impronte e
raccogliere mollica.
Viaggio è
Vivere la Vita
“Ulisse”
Pietro Tanzola 5^E
Nei viaggi
ci sono sempre storie, umane, che collidono.
Fili intrecciati che si toccano
come si può toccare idea di bene,
un attimo.
Collidono come fanno gocce di colore diverso:
si contaminano, si arricchiscono,
ed è il punto di incontro quello di cui si ha più
nostalgia.
Mi chiedo
se alla fine del viaggio,
uno dei tanti,
quando i colori forse saranno sbiaditi
e anche l’inchiostro,
proverai
nostalgia.
“Mira i rami”
Camilla Sabbion 5^E
Il viaggio nella nostra interiorità è il viaggio più difficile con cui ci dobbiamo confrontare, spesso infatti conoscere le nostre verità più profonde ci porta una forte delusione causata dalla consapevolezza che esse siano destinate a non emergere mai nella realtà che lascia spazio solo alle apparenze.
Mira, una lanterna fioca
rivelare l’oscuro agli occhi nudi
e un velo che veste l’accecata realtà
ti sei mai chiesto perché trema il cuor
nel rimembrar le gemelle stelle blu.
Non ritengo esser la mia e la tua
anima destinate come poli
ma indubbia è la necessità
del tuo essere come linfa
che scorre inesorabilmente nel profondo.
Rami si intrecciano
con le foglie, ma le radici
solo alla terra son fedeli
e la superficie non svela
il suo fondale scosso
e le correnti non si
placano e mentre il sereno;
accontentandosi
dell'oscurità.
NAVIGARE
D. R. 2C
Per seguir la "canoscenza"
Sblocchi e riparti;
ricurvo salpi;
Un mare di fronte
Un mare di onde
Un mare da cui attingi
Formule
che capisci e scorrerle
con le Dita
è scivolare sulla fatica:
la vita
dorme;
gli occhi Corrosi dal mare
non per il sole non per il
sale; Aggiorni la rotta
mentre guardi la terra
Un fiore un canto ti tenta
fin quando non scorgi uno scoglio
dove piantare
(solo per poco)
la tenda;
E Itaca ti attenda!
pochi minuti o anni;
Assetato di Conoscenza
ma ozioso
nel trascinarti
Dietro
L'esistenza
Che inganni;
Sguardo basso
Un servo
ne assumi la Forma;
Una sola Forma;
Non sei l'eroe
Non sei Nessuno.
“Il Viaggio”
A. Z. 5^F
È nato misero
Per tutti coloro
Che senza soldi o senza
casa Necessitano di
compiere
Ogni giorno
Lunghi passi
Che li portano al calar del sole
Alla fredda e buia notte
E in silenzio
Ad occhi chiusi
A contar le stelle
E a pregare
E a sperare
In un cammino migliore
È nato sfida
Per chi trova davanti a sé
Alte montagne
Profondi burroni
Gelidi e insidiosi ghiacciai
Che bloccano
Spaventano
Irrigidiscono le gambe
E allora
Piccoli passi
Fino alla cima più alta
Fino all’ultimo piolo del pericolante ponte sospeso nel nulla
Vicino al tepore di un fuoco lontano da quel bianco sconfinato
È nato giostra
Per chi si destreggia
Tra momenti alti
Belli
Armoniosi
Profumati
Quando si apprezza il verde vivo dell’erba
Il rosso dei frutti sugli alberi
E l’azzurro degli occhi di un vecchio passante
E tra momenti bassi
Che fanno paura
Quando tutto il mondo si colora di grigi
Il sole si spegne
Il caldo rabbrividisce
Le ombre camminano indisturbate nella mente
La pioggia graffia la pelle
E poi
Via di nuovo un’altra corsa
Sboccia l’arcobaleno dopo il rovescio
Che non ha ancora versato tutte le sue lacrime
È nato compagno
Per chi condivide esperienze
Mano nella mano
Abbracciato a qualcuno
O spalla contro spalla
Per sostenersi a vicenda
Mattone dopo mattone
Costruisce sogni
Plasma e modella istanti
Immortala momenti su lucidi fogli di carta
Giorno dopo giorno
Un passo avanti l’altro
Un nuovo mattone
Si aggiunge alla pila
È nato
E continuerà a nascere
Noncurante del tempo
Estraneo ai pericoli
Alle avversità
O alle mete da raggiungere
È nato
E per sempre nascerà
Con ogni
Singolo
Uomo
“E l’animo s’incendia”
Phoebe Crosara 5^E
Nel sonetto elisabettiano “E l’animo s’incendia” ho voluto considerare la tematica del viaggio attraverso la componente dell’interiorità. Il viaggio diventa di lucente e leggera liberazione a partire da un momento vissuto da ogni uomo: la nascita, identificata nella poesia con l’alba, l’inizio del giorno.
Mai quella fredda pietra
Mai arida polvere
Mai vitrea pupilla
Mai immobile polso.
Scricchiola il guscio e libera l’alba:
Saluta fiori, luci, strade. Ride.
E piange e arde. Accarezza ruvide carte e
Morbidi marmi. Sempre. Brilla.
Meravigliosamente dal foco
Lo sguardo è mosso e l’animo s’incendia.
Le ali si liberano e sfioro la Luna
Che è nata con me, scrutandomi.
Con lei danzando, mi libero,
E passeggio all’albeggiare.
“Rivalsa”
Chiara Lazzaretto 5^E
In questa poesia il viaggio viene visto come una ventata d aria fresca, una novità che stravolge la quotidianità (in senso buono), perché permette di assaggiare cibi di altre culture, sentire lingue diverse da quella parlata tutti i giorni, in generale vivere esperienze del tutto nuove; questo è un aspetto del viaggio che a me piace moltissimo e di cui sento particolarmente la mancanza in questo periodo.
Respiro.
Aria nuova inebria
Inarrestabile i polmoni, stanchi
Del solito ossigeno.
Sopra di me le nuvole,
Come quelle di casa,
Eppur diverse se riflesse
Negli occhi tuoi, bramosi
Di altre luci e altri colori.
Orme impresse sulla sabbia,
Sentieri nella neve,
I nostri passi echeggiano
Impalpabili tra le vie
Di sampietrini che innervano
Quelle città eterne
Di cui parlano anche i libri.
Respiro.
La mente, ottenebrata
Da profumi mai conosciuti prima,
Abdica al suo trono:
È il profluvio di sapori
Inedito alle labbra
A guidarle nella loro danza,
Nella speranza di riuscire
Un giorno ad emulare le favelle
Che ora odo con diletto.
Questa la sistemica rivalsa
Tanto attesa:
La novità del viaggio
Che mi trae in salvo
Dalla monotonia dell’abitudine
E mi ricongiunge a te.
La poesia è per tutti, anche per te. Per te che sei insicuro, per te spavaldo, per te che credi nelle parole e nella gioia di condividerle. Tu che vuoi iniziare questo viaggio con noi. E allora, come quando a teatro si apre il sipario tra applausi e cuori palpitanti…lumière! Inizia con una parola: potrebbe essere proprio “viaggio”. Procurati una forbice e tanta creatività.
Crea una nuova poesia…una TUA poesia. Puoi ritagliare i versi della poesia di Chiara Carminati o un altro testo e dar loro un nuovo ordine, puoi escluderne alcuni, puoi eliminare delle parole, puoi modificare la punteggiatura…puoi fare tutto quello che vuoi.
Goditi la delicatezza delle parole, sorprenditi della loro forza e rendile tue.
Inviami la tua poesia alla mail della prof.ssa:
alessandra.gallo@dadliceogalileogalilei.net
Io sarò qui pronta ad emozionarmi grazie a te.
Chiudi gli occhi, ascolta la melodia e danza con le tue parole. Io sarò qui ad amarle. Amale anche tu. Anche il più grande viaggio inizia con un passo.
Anna (ex studentessa del L.G.Galilei)
Musica: arrangiamento “The wild side”, Cacciapaglia
di Leonardo Montagnin (4C)