Viaggio dentro il covid

Covid è una parola che ormai usiamo quotidianamente, per la quale non ci sorprendiamo più se la sentiamo nominare.

La definizione che fornisce il dizionario è: particella infettiva di dimensioni submicroscopiche.

Per me è stato molto di più di un semplice organismo, che, nonostante tutti gli accorgimenti, ha colpito me e tutta la mia famiglia.

Coronavirus ha significato vivere con la costante paura di fare del male a chi mi circonda, prestare attenzione ad ogni singolo gesto che, fino all’anno scorso, consideravo completamente normale. Il 2020 ha tolto a tutti tanta libertà ma, personalmente, mi ha anche regalato molto.

La quarantena mi ha permesso di passare più tempo con la mia famiglia, di pensare tanto e di trovare una visione della realtà più ottimista.

Ho capito di aver dato per scontato troppe cose e, se tornassi indietro nel tempo vorrei dire a me stessa di trovare il coraggio di abbandonare la mia inutile timidezza, di non rinunciare mai ad un’uscita con gli amici e di vivere con meno preoccupazioni.

Dover stare lontani dalle persone che si amano, non potersi abbracciare, non poter uscire anche solo per una passeggiata, non poter visitare nuovi luoghi.

Essere obbligati a stare tutto il giorno in casa. Chi ci avrebbe mai creduto a tutto questo due anni fa?

Probabilmente se qualcuno mi avesse detto che un piccolissimo virus avrebbe provocato tutto ciò, sarei scoppiata a ridere.

E invece ora sono qua, 3 gennaio 2021, a scrivere di questa situazione assurda, mentre i contagi aumentano sempre di più e la nostra libertà diminuisce.

Nessuno sa esattamente quando il Covid smetterà di far parte delle nostre vite, tuttavia, per non farci trasportare dalla paura è necessario pensare che prima o poi avrà una fine e focalizzarci su ciò che questa condizione ha insegnato ad ognuno di noi.

Spero che, in qualche modo, la mia esperienza con il virus abbia fatto sentire meno solo chi in questo momento è ammalato o ha una persona cara che non sta bene.

D.D. 4^F