L'arte del non amare

Cinismo, anaffettività, completa mancanza di empatia o emozioni nei confronti altrui: me le sono sentite dire di tutti i colori e sfumature.

Preoccupazione, rabbia, tristezza, pena, confusione: così tanti sentimenti sui volti di quelli che provavano a capire come fosse possibile che esistesse qualcuno a cui non piacesse nessun tipo di contatto fisico o effusione amorosa.

Dopo lo sconcerto iniziale, cominciavano le ipotesi: quanto potesse durare il mio stato, come potessi guarire da questa mia terribile malattia, come tutto ciò potesse essere mai successo…domande su domande, alla ricerca di una causa scatenante di quello che ritenevano una “grave mancanza” da parte mia. Com’era possibile non apprezzare una delle forme più basilari di dimostrazione di amore tra esseri umani? Ma la pura disperazione compariva solo dopo la mia “confessione” del non avere nessun piano nel futuro di avere una famiglia o una relazione stabile. Oltre alle solite frasi come “non potrai mai conoscere la gioia che solo un figlio sa dare” oppure “sei così giovane, come puoi prevedere qualcosa come l’AMORE”, non potevano mancare i vari commenti sul mio egocentrismo, narcisismo, egoismo e, addirittura, individualismo. A questo punto, il poco interesse che mi spingeva ad ascoltarli, di solito, decideva di andarsene e lasciare a me il duro lavoro di fare finta di ascoltare e accennare con la testa, come se le loro parole dette e ridette potessero in qualche modo farmi cambiare opinione. Se solo provassero ad immedesimarsi nella mia situazione, allora, si potrebbe avere una discussione; ma, a causa della mia giovane età, per loro è più opportuno non lasciarmi spiegare e continuare con il loro discorso. Visto che sembra che parlare non mi sia permesso, ho deciso di scrivere.

No, non mi è accaduto nessun tipo di disgraziato incidente o trauma infantile; no, non è una malattia e non è contagiosa; no, non esiste nessuna data precisa per cui questo mio problema scompaia, perché NON è un problema. Io sto bene e, per quanto possa essere stato difficile all’inizio, chi mi conosce ha capito questo concetto e lo ha accettato. Semplicemente perché io non mi trovo a mio agio con questo tipo di effusione di affetto, oppure che non abbia interesse in nessun tipo di relazione futura, non vuol dire che io non possa amare. Amo i miei amici, amo i miei familiari, amo i miei animali. Amo disegnare, amo fare sport, amo leggere e amo ascoltare la musica. Amo viaggiare, amo osservare la luna tramontare e vedere il sole sorgere. Penso che il messaggio si sia capito. Ciò che voglio dire è che il significato del provare amore non è da intendersi sempre in maniera romantica, come molte volte viene rappresentato nelle storie o nelle canzoni, ma ha mille significati e sfumature diverse. Limitare in questo modo qualcosa di vasto come il concetto di amore è come paragonare un intero oceano ad un laghetto di montagna. Magari, prima di amare qualcun altro, sarebbe meglio amare la persona che è da sempre al nostro fianco e che sappiamo non ci abbandonerà mai: noi stessi.

G.C., 1^C