Leggere e...

Proporre qualche lettura sul tema del viaggio può sembrare facile ma, alla prova dei fatti, si rivela meno scontato di quanto si possa pensare. Infatti per me la lettura di un libro equivale tout court a un viaggio dell’immaginazione: luoghi, ambientazioni, paesaggi, edifici, stanze, giardini si ricreano nella mia mente con una libertà e un’inventiva che si traducono ogni volta in un viaggio fittizio, anche quando il libro non parla esplicitamente di tragitti, spostamenti, esplorazioni. Tuttavia cercherò di proporre qui qualche titolo sul tema scelto.

"Cartoline dalla terra di nessuno" di Aidan Chambers (BUR Rizzoli): il romanzo narra la storia del diciasettenne inglese Jacob Todd atterrato ad Amsterdam per prendere parte – al posto della nonna infortunata – alla cerimonia rievocativa della battaglia di Arnhem cui il nonno ha partecipato nel corso del secondo conflitto mondiale. La scoperta del passato, con cui Jacob farà i conti grazie ai testimoni – tra tutti Geertrui Wesseling - , rappresenta un viaggio nel tempo e nello spazio (una Amsterdam moderna e sorprendente unita a luoghi periferici altrettanto affascinanti). Il soggiorno in Olanda, insomma, segna per Jacob un momento definitivo di crescita e di cambiamento.

"Kobane Calling. Oggi" di Zerocalcare (Bao publishing): un reportage - sotto forma di graphic novel - pubblicato per la prima volta nel 2016 e relativo ai tre viaggi fatti in un anno in Iraq, Siria, Turchia. Zerocalcare testimonia la resistenza curda, il tentativo di far sopravvivere la regione autonoma di Rojava e l’esperienza di democrazia che si è tentato di realizzarvi. Tra i vari personaggi spicca la militante Cappuccio Rosso – una giovane partigiana della causa curda – uccisa nel 2017 dall’Isis. Il graphic novel, ripubblicato nel 2020, è stato aggiornato allo stato attuale delle cose.

"Una questione di tempo" di Alex Campus (Keller): romanzo storico che narra l’invio della nave Götzen sulla sponda tedesca del lago Tanganica in Africa, a presidiare i territori conquistati contro il nemico inglese, insediato sulla sponda opposta. Mentre le potenze europee si fronteggiano sul terreno dell’imperialismo e della prima guerra mondiale, la lussureggiante natura africana mostra tutta la sua bellezza ma anche un’energia logorante per i bianchi - operai, soldati, ufficiali - coinvolti nella vicenda.

"Il tunnel" di Abraham Yehoshua (Einaudi): L’attempato ingegnere Luria tenta di ostacolare con un progetto di costruzione stradale il progredire della sua personale malattia e avvia un viaggio nel deserto in Israele, nei luoghi del cantiere. Anziché abbattere le case della comunità palestinese per edificare una strada, finisce per realizzare un tunnel al di sotto della collina; i molteplici sensi di questo romanzo sono nascosti tuttavia nei dettagli più minuti descritti durante il tragitto: il fiume Giordano visto dal tetto di un grande ospedale, i cellulari dimenticati che vibrano nel deserto annusati dalle volpi, i cervi tra le rocce e i bulldozer del cratere Ramon, i codici del sistema d’allarme tatuati sul braccio di un vecchio smemorato.

"La vita e il tempo di Michael K" di J.M. Coetzee (Einaudi): Michael K., protagonista del romanzo scritto dal premio Nobel per la letteratura Coetzee, ricorda la figura strampalata di Forrest Gump anche se, a differenza del personaggio cinematografico, si muove in un mondo straniato e sconvolto dalla violenza della guerra e dei militari che stanno al comando del paese. Michael, che porta sul corpo il segno della sua diversità a causa di un marcato labbro leporino, è anche "lento di mente": la maggior parte delle persone, non appena lo vede in faccia, lo etichetta come "scemo", "stupido", insomma come un incapace, un mentecatto. Ma questo ragazzo che attraversa in lungo e in largo il Sudafrica, dapprima con la madre sfinita, poi da solo, è un'anima libera ed indomabile, nonostante il corpo scheletrico sia stremato dai digiuni o da un'alimentazione di fortuna. È un essere che preferisce la solitudine della sua tana nel veld – la prateria tipica del Sudafrica - alla prigionia in un campo dove il cibo può essere garantito da ripetitive ed estenuanti prestazioni lavorative. La lettura del romanzo suscita impressioni diverse: talvolta prevale il senso di rigetto per come Michael vive o è costretto a vivere; in altri momenti, predomina la curiosità di conoscere il proseguo della sua vicenda.

Prof.ssa M. Marsilio