Prefazione.
Natura.
Dio.
Amore.
Leggendo le poesie di Pasquale Marco Fetto, sono questi i protagonisti che balzano fuori prepotentemente dai suoi versi.
Una natura che molti di noi hanno dimenticato, ma che evidentemente è cara al cuore e alla memoria del Poeta, che vi si sente totalmente immerso, pervaso dalla sua bellezza, ma anche colpito dalla sua vitalità, dal lavoro dei contadini, dalla forza delle intemperie, dalla malinconia dei suoi tramonti, subito addolcita dalla certezza delle sue aurore.
Una certezza che gli proviene dalla sua fede, fede profonda, conquistata, sudata, oserei dire. il suo dio è un dio che aiuta, che ritorna quando lo si vuole cacciare, un dio di misericordia che sparge doni a larga mano, che rincuora nei momenti tristi, che sorride con noi attraverso i fiori, i frutti, i bimbi, tutte le sue creature, un dio che torna sempre, anche quando si pensa di averlo perduto.
È un dio di amore.
E di amore sono pervase le poesie del nostro Autore: amore per la sua terra, la sua gente, la sua famiglia, che sono il suo mondo, la sua fede, la sua religione.
Sono poesie che si leggono tutte d'un fiato, che sembrano facili alla prima lettura, forse troppo. Solo rileggendole, con più attenzione, si scoprono laghi di tenerezza, momenti di timore dell'ombra che tutti ci sovrasta, angoli di passione pudicamente velata da quell'orgoglio che il Poeta combatte, ma che è indubbiamente parte di lui.
Siamo felici di aver raccolto queste poesie: alcune hanno ricevuto meritati riconoscimenti, altre sono inedite, ma non per questo meno interessanti, anzi non è detto che in un prossimo futuro anch'esse non ottengano il successo meritato.
Ci auguriamo che Pasquale Marco Fetto continui a scrivere: fa bene al cuore leggere le sue poesie e il fatto che insegni in una scuola media ci aiuta a sperare che i suoi allievi siano partecipi e consci della fortuna di avere un poeta, nonché un professore come punto di riferimento: ne siano orgogliosi, perché non è da tutti potersi confrontare con la poesia nel momento della sua creazione, poterne carpire la sua forza e vigoria, non viverla sempre e solo come qualcosa che attiene ad un altro mondo, fatto di esseri eletti, inconoscibili e quindi quasi non umani.
Il nostro Poeta è vivo, vitale, fra noi, e le sue poesie potranno aiutare a crescere non solo i suoi studenti, ma tutti i suoi lettori.
Anna Maria Paletto